elezioni

Hong Kong va alle urne per scegliere il chief officer del prossimo quinquennio

dal nostro corrispondente Rita Fatiguso

(REUTERS)

2' di lettura

A vent’anni dalla nascita della Hong Kong SAR (Special administrative region) si vota per il successore del Chief executive che prenderà il posto di Leung Chun-ying. Il neo vicepresidente della Commissione consultiva del partito, il ramo del parlamento cinese che funziona da organo consultivo affiancando il National people congress, si aggira per il Forum di Boao con un’aria alquanto persa, l’ex Hong Kong chief executive è ormai fuori dalla mischia. Pechino non l’ha mai amato abbastanza, ma al tempo stesso non c’erano le condizioni per sostituirlo in corsa e si è atteso che finisse il mandato.

Oggi il comitato elettorale composto da 1.200 unità voterà il nuovo chief executive che sarà in carica per cinque anni nella Hong Kong Administrative region. È la prima elezione dal 2014, da quando le divisioni sulle modalità di voto e sul peso di Pechino nella vita di Hong Kong generarono il movimento di protesta Occupy central. Per prevenire qualsiasi forma di protesta Hong Kong è presidiata, incluso il Centro nel quale i 1.200 votano.

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Dalle 9 alle 11 ora di Hong Kong i componenti vanno, infatti, all'Hong Kong Convention center per scegliere tra i tre candidati, Carrie Lam, John Tsang e Kwok-hing, la terna per scegliere chi deve succedere a Leung. Alle 12.30 l’EAC, la Electoral affairs commission annuncerà l'elezione. Vince il candidato che per primo totalizza 601 voti. Se non sarà così, si proseguirà con un secondo giro tra le 2 e le 3 del pomeriggio. Barnaba Fun, chairman di EAC, ha il compito di annunciare alla stampa il risultato. Ma nei giorni successivi tocca poi allo State Council di Pechino nominare ufficialmente il nuovo chief executive. Il nuovo leader sarà poi insediato ufficialmente il 1 luglio.

Carrie Lam, la candidata favorita, è stata la vice di Leug e ha alle spalle quarant'anni di servizio nell'amministrazione di Hong Kong. John Tsang è stato financial secretary per molti anni. Wo è stato un giudice dell’Alta Corte. Lam dovrebbe poter contare su circa 580 voti, Tsang 180. Hong Kong si ritrova a un bivio, finire tra le braccia di Pechino oppure tener duro e mantenere i suoi connotati. Ma lasciare intatto il Dna non sarà semplice in tempi di protezionismo galoppante, mentre nuovi scenari creati dalla Brexit potrebbero contribuire a rinsaldare il ruolo finanziario dell'ex colonia Britannica.

Al tempo stesso Pechino ha stretto i canali valutari nel timore di un eccessivo ouflow di valuta, il che rende i movimenti su Hong Kong più complicati. Anche le statistiche del Commercio da quest'anno contemplano una ricostruzione degli investimenti all'estero per luogo di destinazione e questo implica una messa a nudo dei veri giri di denaro crossborder. Insomma, la situazione non è semplice e un'elezione con contraccolpi a livello sociale potrebbe contribuire a destabilizzare la situazione.

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