Rembrandt e fiamminghi protagonisti da Sotheby’s Londra
di Giovanni Gasparini
4' di lettura
Il catalogo di dipinti classici proposto da Sotheby's la sera del 5 dicembre a Londra ha trovato una buona accoglienza in sala, soprattutto, da parte dei collezionisti privati, portando un ricavo complessivo di 30,2 milioni di £, oltre la stime pre-asta di 21-29,5 milioni una volta aggiunte le commissioni, grazie all'86% di lotti venduti, con solo sei lavori invenduti su 42 offerti (due ritratti di nobili inglesi del XVIII secolo sono statti ritirati prima dell'asta). Il risultato supera di 5 milioni quello dell'anno scorso.
Rembrandt e il ruolo delle garanzie
Un terzo del valore complessivo è dato da un solo dipinto, uno studio di Rembrandt recentemente riscoperto, raffigurante una testa di Cristo in preghiera: una piccola tavola (25 x 20cm), offerta da una stima di 6-8 milioni di £, protetta da una garanzia di parte terza e passata di mano a 8,2 milioni prima delle commissioni, che portano il prezzo totale a 9,5 milioni di £.
L'andamento dei rilanci è stato piuttosto inusuale: il primo rilancio da parte del personale della casa d'aste ha portato il dipinto da 6 a 8 milioni, mentre il secondo proveniente dalla sala ha ottenuto il lotto con un rilancio di 200mila £, superando così quella che sembra essere stata una garanzia attiva sino alla stima alta. In ogni caso sembrano esserci stati solo due parti interessate.
Nuovamente si pone il caso delle garanzie, che non contribuiscono certo alla trasparenza del meccanismo d'asta.
Altri due lavori risultavano garantiti da parte terza, in entrambi i casi sembrerebbe senza successo poiché il lavoro è andato a clienti in sala, dopo pochissimi rilanci: in questo senso la garanzia ha forse agito da stimolo per il decollo delle offerte, che si sono però spente presto a causa del ridotto numero di compratori.
Si tratta di uno dei due dipinti di van Dyck offerti, un tardo ritratto di Carlo II ancora Principe, che si è fermato a 2,6 milioni da una stima di 2-3 milioni di £, mentre un ritratto della sorella Principessa Maria attribuito al suo studio ha sfiorato la stima alta di 800mila £.
E del nuovo prezzo record per il Maestro di Santa Veronica, protagonista del gotico tedesco a Cologna fra XIV e XV secolo, con un trittico portabile per devozione privata raffigurante la Vergine e il Bambino, che ha sfiorato 1,6 milioni con le commissioni, entro la stima di 1,2-1,8 milioni di £.
Pittura fiamminga protagonista
Il catalogo proponeva ben altre 16 opere di artisti olandesi e fiamminghi, oltre ai due ritratti di van Dyck e al Rembrandt di cui sopra, fra cui spiccano cinque vedute di diversi artisti che sfiorano o superano il milione di sterline.
Una veduta panoramica di Haarlem di van Ruisdael contesa fino a superare la stima alta a 2,6 milioni, una veduta marina di Jan van de Cappelle che ha superato i 2 milioni raddoppiando la stima bassa, una rara composizione ad olio su rame di Jan Brueghel il Vecchio raffigurante una costa marina brulicante di pescatori indaffarati che ha sfiorato i 2 milioni grazie alle commissioni, aggiudicata però sotto la stima bassa di 1,8 milioni di £, un paesaggio invernale di Aert van der Neer aggiudicato a 1,2 milioni ed, infine, uno di Pieter Brueghel il Giovane che ha sfiorato il milione di £.
È rimasta, invece, invenduta una natura morta di van der Ast, ricca di dettagli e stimata 600-800mila £. Fra gli invenduti anche una composizione a tema religioso di Cranach il Vecchio, stimata 400-600mila £, uno degli otto dipinti di scuola tedesca offerti.
I maestri italiani
Nonostante l'arte italiana fosse numericamente ben rappresentata da 12 lotti, solo uno ha raggiunto un risultato fra i primi dieci realizzi: si tratta di una testa di Cristo riconducibile alla cerchia di Leonardo, probabilmente attorno al 1510, forse al Salai, che ha suscitato l'interesse di due agguerriti clienti, fra cui una determinatissima signora in sala che ha sconfitto il misterioso rivale al telefono portando a casa il dipinto per 874mila £, un multiplo della stima di 250-350mila £: un'altra vittima della recente Leonardo-mania o un collezionista capace di vedere oltre il dipinto?
Gli altri 11 lotti (uno invenduto, un lavoro minore di Schedoni) avevano tutti stime massime entro 200mila £, valori che normalmente passano di mano nei cataloghi d'asta giornalieri e non nelle prestigiose aste serali.
In effetti, 24 dei 42 lotti proposti portavano stime alte entro 200mila £, mentre i primi sette realizzi oltre il milione di sterline hanno portato complessivamente 21,6 milioni di £, e i primi dieci lotti hanno portato l'80% del ricavo totale, pari a 24,2 milioni di £, mentre i restanti 26 hanno scambiato solo 6 milioni, pari a 230mila £ di valore medio per lotto: sintomo di una certa difficoltà a reperire opere di grande qualità, ma anche opportunità per lo sviluppo del mercato di artisti meno noti ed affermati.
Il mercato riprende la sera del 6 gennaio con due cataloghi proposti da Christie's , uno generale e l'altro composto da una collezione olandese di dipinti fiamminghi.
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