Con «Spider-Man: Homecoming» divertimento assicurato
di Andrea Chimento
2' di lettura
Inizia luglio e nelle nostre sale arriva uno dei grandi protagonisti dell'estate: «Spider-Man: Homecoming», il nuovo film della Marvel che si prepara a scalare le vette dei botteghini di tutto il mondo.
Ambientato alcuni mesi dopo gli eventi di «Captain America: Civil War» (film che viene ripreso nelle battute iniziali di questa nuova pellicola), racconta la vita di Peter Parker, timido quindicenne che cerca di conciliare gli studi e la sua attività da supereroe. Di giorno prova a essere un ragazzo come tutti gli altri, di sera fa pratica con i suoi poteri e il costume costruitogli da Tony Stark. La lotta del giovane Parker contro il crimine si infiamma quando prende corpo la minaccia dell'Avvoltoio, un uomo senza scrupoli che fornisce armi ai criminali.
Tre anni dopo aver esordito con l'horror «Clown», Jon Watts è già a capo di un blockbuster ad altissimo budget, una sorta di versione per teenager delle avventure del celebre Spider-Man che riprende lo spirito del fumetto originale, discostandosi non poco dalle precedenti versioni per il grande schermo.
Regia e sceneggiatura si concentrano moltissimo sui turbamenti tipici di un adolescente che fatica a comprendere i cambiamenti del proprio corpo, pienamente consapevole dell'impegno richiesto dal suo ruolo ma anche goffo nel gestire le relazioni che lo circondano.
Tony Sark/Iron Man è una sorta di carismatico padre putativo per Spider-Man, un “genitore” da rispettare ma anche contro il quale è forte il desiderio di ribellarsi.
«Spider-Man: Homecoming» non ha lo spessore spettacolare dei migliori capitoli della trilogia di Sam Raimi con Tobey Maguire («Spider-Man 2», in particolare), ma riesce comunque a fare discretamente bene il suo dovere, risultando godibile e divertente.
opo «Doctor Strange», «Logan» e «Guardiani della Galassia vol. 2» (che sono comunque superiori), la Marvel si conferma in un bel momento di forma e continua a sfornare cine-comic di notevole interesse e costantemente migliori di quelli prodotti dai rivali della DC (si veda il recente «Wonder Woman»).
Peccato solo per un villain, l'Avvoltoio, meno affascinante di tanti altri antagonisti della saga di Spider-Man: non è colpa dell'attore Michael Keaton, ma proprio di un personaggio che, a livello di scrittura e caratteristiche, riesce a convincere soltanto in parte.
Breve segnalazione anche per l'uscita di «Shin Godzilla» di Hideaki Anno e Shinji Higuchi.
È una giornata tranquilla in Giappone, quando una strana fontana d'acqua erutta nella baia, provocando il panico, che si diffonde anche tra i funzionari di governo. Un mostro emerge dal profondo e comincia a seminare il terrore per la città.
Il celebre mostro giapponese, protagonista del cult di Ishiro Honda del 1954, torna ancora una volta sul grande schermo per una pellicola che, come l'originale, ha ancora un taglio politico e dei contenuti da non sottovalutare.
Non è un film per tutti i gusti e l'intrattenimento funziona a fasi alterne, ma resta un progetto curioso, apprezzabile soprattutto per i fan delle produzioni nipponiche.
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