mostra

1932, l’anno d’oro di Pablo Picasso

di Nicol Degli Innocenti

(La Crucifixion)

3' di lettura

Un anno nella vita di Pablo Picasso: non un periodo qualsiasi, ma il suo “year of wonders”, il suo annus mirabilis di rinnovata creatività. La grande mostra di Tate Modern che apre questo fine settimana si concentra sul 1932, presentando oltre 100 opere da musei e collezioni private di tutto il mondo, gran parte delle quali non sono mai state viste in Gran Bretagna.
Nel gennaio del 1932, quando comincia la narrativa di questa mostra, Picasso aveva 50 anni, era celebre e ricco e viveva con la moglie Olga e il figlio Paulo in un elegante appartamento nel centro di Parigi. Aveva un autista, un sarto che gli faceva abiti su misura, un grande studio nella capitale e un altro studio nella sua villa di campagna in Normandia. In altre parole, era arrivato.
Nel febbraio 1932 il suo quadro La Coiffure, del 1905, fu venduto all'asta a Parigi per 56mila franchi, una cifra record. Il successo, che in altri artisti avrebbe portato a una compiaciuta soddisfazione, per Picasso fu invece uno stimolo a rimettersi in gioco, a reinventarsi e a trovare nuovi modi di esprimersi e di dimostrare che aveva ancora molto da dire e da dare.

La scintilla creativa era nata dal rapporto con una donna: Marie-Thérèse Walter, una ragazza che aveva conosciuto quando lei aveva 17 anni e lui 45 e che era diventata la sua amante.La passione erotica per la Walter che aveva travolto l'uomo aveva anche portato a una frenesia creativa nell'artista. Dai quadri della mostra, che portano la data, si può seguire la straordinaria produttività dell'artista, che quasi ogni giorno ritrae la Walter.
La sua amante appare nei quadri, nei disegni, nelle sculture, sublimata e trasformata, dormiente e sognante, sempre sensuale, seduta su una sedia e abbandonata su un letto. Nel celebre “Il sogno” Marie-Thérèse è persa nel suo mondo onirico e il suo viso con gli occhi chiusi è metà profilo di donna e metà pene eretto. Il quadro, di ispirazione surrealista, è riunito in una sala della mostra con i suoi compagni “Il riposo” e “Il sonno” per la prima volta da quando erano stati dipinti, nel giro di tre giorni di frenetica attività nel gennaio 1932.

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A Londra la grande mostra dedicata a Pablo Picasso

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Il giugno di quell’anno fu un momento cruciale: la prima retrospettiva dedicata a Picasso dalle Galeries Georges Petit. Non era una cosa usuale dedicare una mostra a un artista vivente: solo Matisse aveva avuto un onore simile. Picasso decise di gestire la cosa in prima persona, e di mischiare quadri di diverse epoche in stili molto diversi, senza datarli, respingendo la tradizione cronologica.

Scelse l'autoritratto del 1901, quando era sconosciuto, un ritratto della moglie Olga del 1918, uno del figlio Paulo vestito da Arlecchino del 1924, opere del periodo cubista e quadri di Marie-Thérèse appena dipinti. Il suo messaggio ai critici era che non c'è un prima e un dopo, un presente e un passato, tutto era ed è Picasso, tutto ugualmente importante e rilevante. “Alcuni scrivono autobiografie, io dipingo”, disse. I suoi quadri sono pagine del suo diario. La sala centrale della mostra ricrea la retrospettiva del 1932, riunendo molti dei quadri esposti allora.
Non solo quadri: la frenesia creativa porta Picasso a sperimentare con la scultura, con i disegni in bianco e nero e con le incisioni. I temi che affronta sono altrettanto vari, dalle variazioni sulla Crocefissione ispirate dalla pala d'altare di Matthias Grunewald del 1512 a paesaggi estivi di spiagge a scene sognanti di fauni, satiri e fanciulle in Arcadia. “Picasso avrebbe potuto facilmente riposarsi sugli allori, - spiega Nancy Ireson, curatrice della mostra. – Invece ha sempre continuato a innovare e sperimentare.”
Verso la fine dell'anno la tematica diventa più oscura, mentre le nuvole si addensano sull'Europa. Picasso, ben conscio di essere un cittadino spagnolo che viveva in Francia, non si era mai interessato alla politica, fino a quando gli eventi – la guerra civile spagnola - lo hanno toccato da vicino. L'ultimo quadro della mostra, “Il salvataggio”, dipinto nei primi giorni del 1933, rappresenta un cambio di registro per Picasso. Dipinto una settimana prima dell'ascesa al potere di Hitler, l'immagine anticipa l'orrore di Guernica, che Picasso avrebbe dipinto nel 1937. L'anno che era iniziato all'insegna della passione sensuale finisce con un'intimazione di tragedia.
Picasso 1932 –Love, Fame, Tragedy - 8 marzo -9 settembre 2018. Tate Modern, Londra - www.tate.org.uk

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