Opere al rallentatore: i casi più eclatanti dalla Torino-Lione alla Brescia-Padova

4/6Politica Economica

1987 - TOSCANA / Scalo di Firenze decisivo ma rischia in conferenza servizi

Ormai è diventato un rebus difficile da risolvere. Ora arriva il momento della verità per il tormentato progetto di sviluppo dell’aeroporto di Firenze, opera da 330 milioni di euro - si tratta di costruire una nuova pista di volo da 2.400 metri, parallela all’autostrada A11, e di ampliare l’aerostazione - invocata prima di tutto dalle imprese per evitare dirottamenti (frequenti) dei voli per nebbia e vento e per potenziare collegamenti e business, e avversata da comitati locali e parte delle istituzioni (in particolare i Comuni della piana fiorentina). Un’opera di cui si parla da più di 30 anni: risale al 1987 il primo progetto di pista parallela, fatto dall’architetto Luciano Nustrini per conto dell’allora gestore Saf-Società aeroporto fiorentino, che fu valutato sotto il profilo urbanistico e ambientale. Da allora si sono susseguite ipotesi, veti incrociati e polemiche, fino al progetto attuale datato 2008, inserito nel masterplan approvato dall’Enac nel 2014.

Venerdì prossimo si aprirà al ministero delle Infrastrutture la conferenza dei servizi chiamata a verificare la compatibilità urbanistica dell’opera, con la partecipazione di 38 tra enti e società. Ma quell’appuntamento, considerato l’ultimo ostacolo prima dell’avvio dei lavori da parte del gestore Toscana Aeroporti, non sarà una passeggiata. Innanzitutto perché - come la Regione Toscana ha già comunicato al ministero - la nuova pista aeroportuale destinata a incrementare il traffico dai 2,7 milioni di passeggeri nel 2017 a 4,5 milioni nel 2029, oggi non è conforme agli strumenti urbanistici dei Comuni di Firenze e di Sesto Fiorentino (il primo favorevole, il secondo contrario), né al Piano regionale di indirizzo territoriale (Pit) e al Parco agricolo della piana. In secondo luogo perché il ministro grillino Toninelli poche settimane fa ha fatto sapere che è in corso la “project review” diretta a rendere più sostenibile l’opera, e che la convocazione della conferenza dei servizi è solo “un atto procedurale” che non incide in alcun modo sulla revisione progettuale. Una dichiarazione che ha fatto saltare su gli industriali: «La nuova pista è strategica - ripete Luigi Salvadori, presidente di Confindustria Firenze - e fondamentale per attirare investimenti e far crescere le imprese che già ci sono». Gli studi commissionati dal gestore dicono che la nuova pista porterà un incremento dell’occupazione di oltre 2.000 posti di lavoro diretti e 8.400 indiretti e farà risparmiare tra 20 e 45 milioni di euro all’utenza toscana per effetto dei minori tempi di trasporto. (Silvia Pieraccini)

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