al quirinale

25 aprile, Mattarella: «Riaffiorano negazionismo e antisemitismo»

di Nicoletta Cottone

25 aprile, Mattarella: «Grati a chi ricostruì l'Italia libera»

2' di lettura

La Resistenza e i suoi valori vanno ricordati perché «in tanti Paesi» sembrano «attenuarsi gli anticorpi» alla violenza, e affiorano «rigurgiti di autoritarismo, di negazionismi, di indifferenza rispetto ai fondamentali diritti della persona, di antisemitismo». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale le Associazioni combattentistiche e d'Arma per la cerimonia del 25 aprile.

Rigurgiti di autoritarismi e negazionismi
Mattarella ha ricordato i principali eventi della Resistenza tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, a cui «le Forze Armate hanno dato, con il Corpo italiano di liberazione, il loro prezioso contributo». Il capo dello Stato ha anche voluto sottolineare cone affiorino ogni tanto «segnali che manifestano rigurgiti di autoritarismi, di negazionismi, di indifferenza rispetto ai fondamentali diritti della persona umana, di antisemitismo, di malintesi egoismi nazionali».

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Riconoscenza per chi ha saputo ricostruire un’Italia libera e pacificata
E ha ricordato che «chi ha lottato, chi ha sacrificato la propria vita, per la libertà, per la giustizia e per la democrazia costituisce un esempio per tutti e ci ha consegnato un patrimonio di valori che va custodito e trasmesso». Ha sottolineato che oggi occorre guardare con riconoscenza a quanti dopo la guerra hanno «saputo ricostruire e offrire alle nuove generazioni una patria libera e pacificata», ha detto Mattarella. E ha ricordato come in occasione della ricorrenza delle Fosse Ardeatine - rendendo omaggio «a quelle vittime innocenti, nella ricorrenza di una barbarie che non potrà mai trovare spiegazione umana - «nell'ascoltare l'appello delle 335 vittime trucidate, si viene presi dallo sgomento per tanta aberrazione e tanta violenza».

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Tenacia e operosità dell’Itaia della ricostruzione
«Proprio sulla base della constatazione dell'abisso di sofferenza e di disumanità che hanno subito nostri concittadini in quei tragici anni - ha aggiunto - possiamo guardare con grande ammirazione e riconoscenza all'eroismo, al coraggio, alla tenacia e all'operosità di quell'Italia che ha saputo ricostruire e offrire alle nuove generazioni una patria libera e pacificata». Il capo dello Stato ha poi rivolto, in occasione della ricorrenza del 73° anniversario della liberazione,ai presidenti e ai rappresentanti delle associazioni partigiane, combattentistiche e d'arma il suo sincero apprezzamento «per il vostro compito di custodirne i valori», e li ha esortati «a cercare costantemente nuove idee, energie e iniziative per trasmettere questo patrimonio alle nuove generazioni».

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