48 ore a Cracovia tra food, bellezze architettoniche e vivacità giovanile
Antica e giovanissima, autentica e golosa: guida ai luoghi iconici e alle tante anime della città polacca
di Giambattista Marchetto
5' di lettura
Città antica e giovanissima, Cracovia esercita un fascino immediato perché autentica. È forse questa autenticità il qualcosa in più che attrae studenti e studiosi, viaggiatori, operatori culturali e artisti, ma anche profili professionali orientati all'innovazione e alla ricerca tecnologica. Anche con poco tempo a disposizione si può scoprire l'anima della città che, una recente indagine curata da Which? (associazione inglese di consumatori con di più di 1 milione di soci), l'ha indicata come la migliore destinazione city break in Europa nel 2019.
Il vento della cultura
A quasi 30 anni dalla caduta dei regimi, figli della rivoluzione sovietica, a Cracovia si respira una cultura della leggerezza che traspare nei parchi e ai tavolini dei caffè, nelle gallerie d'arte e nei cocktail bar. E leggerezza non significa superficialità, perché in realtà si percepisce forte la presenza della comunità studentesca - soprattutto grazie alla storica Jagiellonian University - e la densità di teatri, istituzioni culturali, gallerie, installazioni artistiche e monumenti può soddisfare i visitatori più esigenti. Un'area molto interessante, a ridosso del centro, è quella in cui si possono visitare il Glowny Palac (palazzo delle Belle Arti), il cui programma è denso di spettacoli e concerti anche mattutini, il piccolo Teatr Bagatela e la Galeria Sztuki con un focus su fotografia e arte contemporanea.
Mix di esperienze nei locali underground e tradizionali
Rispetto a una città di grande bellezza e ricchezza architettonica come Praga, Cracovia conserva però una maggiore “freschezza” e sembra meno frettolosa nel liberarsi dalla patina del tempo. Il centro storico non è tirato a lucido per le foto dei turisti, ma accanto a un palazzo tornato a splendere c'è un locale underground decisamente giovane al piano terra di un edificio scalcinato (che sembra abbandonato durante il giorno e alla sera si anima di luci e suoni). E sullo stesso incrocio si può scegliere tra un vivace café portoghese, un tradizionale mleczny bar (dove si può pranzare con meno di 5 euro con zuppa e un piatto abbondante di pierogi, i ravioli tradizionali), un burger & grill e un locale dedicato alle birre artigianali made in Polonia. Ricorda molto alcune iniziative londinesi Mural, l'angolo dedicato allo streetfood in Krupnicza, con l’immancabile birra, burger, asian food e sdraio nel cuore della città.
Tytano, cultura nell'ex tabacchificio
Molto vicino al centro di Cracovia, in Dolnych Mlynow, un ex manifattura tabacchi è stato convertito in centro culturale, con sale concerto e progetti giovanili, scuole di danza e di pittura, ma è anche uno spazio affascinante (post industriale) in cui trovano spazio café e ristoranti, un locale Veganic e uno dedicato a Meat & Co. oltre alle numerose spine di birra del Wezze Krafta (a inizio serata per una buona Ipa si può stare in coda anche 20 minuti).
Gli ampi spazi di Stare Miasto e il Castello
Tra hotel, ostelli e aparthotel, b&b e camere in affitto l'offerta di alloggio non manca in centro. E dunque in pochi minuti si arriva alla bellissima piazza della Città Vecchia, tanto grande da non far percepire come invadente la pur consistente massa di turisti. L'imponente Bazylika Mariacka domina lo spazio visivo (e ad ogni ora un trombettiere suona dalla torre più alta), ma è l'antico mercato coperto rinascimentale a stupire per la bellezza delle arcate che oggi coprono banchetti di souvenir e artigianato locale, ma un tempo dovevano accogliere un brulicare di gente tra mercanzie, sapori, colori e voci. Pur molto turistica, la piazza è carica di vitalità ed è un crocevia per incontri e manifestazioni. Da qui in pochi minuti si può raggiungere la sede storica dell’università nel giardino, immaginando come doveva esser vivace lo studio in uno dei più antichi atenei d'Europa tra la metà del XIV secolo e il Settecento.
Passeggiando in mezzo al verde del parco lungo la Podwale, tra la Filarmonica cittadina e il convento dei Francescani, il museo archeologico e il raffinato palazzo vescovile, si arriva al castello reale Wawel. Distrutto e ricostruito e rimaneggiato più volte nel corso dei secoli, è sempre stato ed è tutt'ora uno dei baluardi dell'identità nazionale e merita una visita per il fascino che esercitano il cortile interno ricostruito nel Novecento, la cattedrale e i resti delle antiche chiese, ma anche per la vista sul fiume Vistola.
Caffè e bistrò di design
La seconda città della Polonia gioca con sapienza la carta dei café, disseminati tra il centro e le sponde della Vistola. Per un brunch o un aperitivo al tramonto con vista sui tetti della città vecchia si può salire sul tetto dell'accademia musicale e sedersi sulla terrazza del Metrum Ristobistro. Seguendo la via Tomasza si incrociano una sorta di pasticceria hipster Cakester e il Milkbar Tomasza, che riprende in chiave giovanile i bar tradizionali. Fino alla piazzetta su cui affaccia la chiesa di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista, dove si trova il Cafe Camelot: tavolini in stile francese all'aperto e interni glamour, serve brunch o dolci fatti in casa, succhi freschi e caffetteria. Nella zona del Palazzo di Belle Arti si trova il sofisticato Scandale Royale (café e cocktail bar) e il Bunkier Cafe, un po' hipster un po' mitteleuropeo (e collegato alla Galeria Sztuki). Sotto il castello, merita una visita il Metaforma Cafe per una fetta di torta, una birra artigianale, un bicchiere di vino (ungherese) e un momento culturale tra rassegne ed esposizioni.
Entertainment a Kazimierz
Il quartiere ebraico è conservato molto bene e sintetizza le molte anime di Cracovia, con la presenza di giovani turisti in cerca di locali interessanti e di ebrei ortodossi in visita ai luoghi della tradizione. Girovagare per Kazimierz offre l'opportunità di scoprire angoli di una bellezza struggente, soprattutto quando, a tarda sera, il movimento nelle strade si fa meno intenso. E sulle strade nell'area a ridosso della vecchia sinagoga si affacciano locali di tutti i tipi: si può scegliere tra il Beer Street o un cocktail sotto i soffitti originali di Hevre, si può cenare con i piatti freddi a base di aringa marinata e birra locale (a 1 euro) al minuscolo Herrings Embassy oppure provare la sorte per un piatto tradizionale di deliziosi pierogi al Pierogi Mr Vincent (niente prenotazioni). Per finire la nottata, vale una sosta il cocktail bar Zust do Ust (che significa passaparola), uno speakeasy dove si entra da una finta toilette dove provare affascinanti mix a base di vodka e gin made in Poland.
PER APPROFONDIRE
● Praga maliarda e seducente che attrae sempre più turisti
● Da Budapest a Lubiana: viaggio tra i caffè della nostalgia comunista
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