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Una firma che non costa nulla, ma che vale molto per tanti. È la firma dei contribuenti che decidono di destinare l’ 8xmille alla Chiesa cattolica. Non è una “tassa in più” ma una quota corrispondente all'8xmille del gettito complessivo dell'Irpef (l'imposta sul reddito delle persone fisiche). Tutti possono firmare, sia coloro che sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi, sia quelli che sono esonerati. Quest'ultimo è un gruppo che, negli ultimi anni, ha registrato un costante aumento. Su 41 milioni di contribuenti, infatti, sono ben 11 milioni coloro che non sono obbligati a presentare la dichiarazione e che, nella maggior parte dei casi, non esercitano più il diritto di scelta.
Firmare, invece, è molto importante perché è un gesto che permette di contribuire in maniera concreta alla realizzazione degli oltre 8.000 progetti che, ogni anno, diventano realtà, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nel Terzo mondo.
Su 1.136.166.332 di euro ripartiti per il 2021, poco più di un terzo (420 milioni) è stato destinato al sostentamento del clero, per garantire una remunerazione dignitosa a tutti i sacerdoti italiani, circa 363 milioni sono stati assegnati alle 226 Diocesi italiane per le attività di culto, pastorale, edilizia di culto e beni culturali e 253 milioni per le iniziative caritative. Il dettaglio degli interventi è descritto sul sito 8xmille.it alla voce “rendiconto”. Scorrendo i dati si può scoprire la gestione degli impieghi che la Chiesa cattolica illustra in piena trasparenza.
“Chi firma è protagonista di un cambiamento, offre sostegno a chi è in difficoltà ed è autore di una scelta solidale, – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno.”
Grazie alle firme dei contribuenti la Chiesa cattolica riesce ad offrire aiuto, conforto e sostegno ai più fragili con il supporto di centinaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose. Così un dormitorio, un condominio solidale, un orto sociale diventano molto di più e si traducono in luoghi di ascolto e condivisione, in mani tese verso altre mani, in occasioni di riscatto.
“La maggior parte delle persone non ha una visione concreta di cosa significhi avere bisogno, mentre, - aggiunge Monzio Compagnoni - chi è in difficoltà necessita di un aiuto immediato. Nell'Italia di oggi credo che, se non ci fosse la Chiesa con la sua rete solidale e il lavoro straordinario svolto da migliaia di volontari, ci sarebbe un vuoto enorme”.
Sono proprio i volontari l'anima delle migliaia di progetti resi possibili grazie al loro impegno e al tempo dedicato al prossimo. Come accade al dormitorio Galgario che, nel centro storico di Bergamo, offre ospitalità e conforto ai più fragili o alla Locanda San Francesco, un condominio solidale nel cuore di Reggio Emilia per persone in difficoltà abitativa, in attesa di riprendere in mano la propria vita.
A Foggia, la giovane squadra della Casa d'Accoglienza Madre Teresa di Calcutta, ogni giorno si mette nei panni delle donne vittime di violenza che qui trovano un approdo sicuro, tra sorrisi e carezze per i piccoli bimbi, mentre a Casa Wanda le famiglie dei malati di Alzheimer ricevono complicità, comprensione e sollievo nelle lunghe giornate trascorse accanto ai propri cari colpiti dal terribile morbo. La firma rappresenta, anche, un importante volano che si traduce in occupazione, in progetti formativi, in occasione di inserimento sociale. E un'opportunità unica per allargare il raggio d'azione di iniziative locali che nell'8xmille trovano nuova linfa.
Lo sanno bene alla mensa San Carlo di Palermo, a pieno regime anche durante la pandemia per aiutare i nuovi poveri, grazie a una squadra di 500 volontari. Farsi prossimo con l'agricoltura solidale è, invece, la scommessa di Terra Condivisa, a Faenza, dove si coltivano speranza e inclusione con il supporto di contadini volontari che trasferiscono gli strumenti del mestiere a richiedenti asilo e nuovi poveri.
Firmare, dunque, è un'opportunità per sostenere in prima persona chi ha bisogno, tenendo presente che ogni firma ha lo stesso valore, indipendentemente dal reddito, e che la quota del gettito Irpef viene comunque destinata e ripartita in proporzione alle preferenze.
Cosè l'8xmille
Non è una tassa in più, ma semplicemente la tua libera scelta di destinare una percentuale della quota totale IRPEF alla Chiesa cattolica, o ad altre confessioni religiose, per scopi religiosi e caritativi, oppure allo Stato per scopi umanitari e sociali.
Come firmare
Come firmare per l’8xmille ? Nel riquadro relativo alla scelta per l'Otto per mille, firma nella casella ’Chiesa cattolica’, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta.
Cosa significa
Se decidi di destinare l'8xmille alla Chiesa cattolica potrai offrire un aiuto concreto ai più deboli e a chi spende ogni giorno della sua vita al loro fianco.
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