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A Basilea, dal giardino immaginifico di Georgia O' Keeffe agli sconfinamenti tra le foreste

Arte, natura, gite in battello e degustazioni: idee per un viaggio di primavera nella città svizzera

di Luca Bergamin

3' di lettura

È tutta una fioritura, Basilea, in questa primavera. Il merito è soprattutto di Georgia O' Keeffe, che con le sue tele vivide e oniriche dedicate a soggetti botanici è protagonista di una mostra davvero profumata alla Fondation Beyeler. Nella città svizzera che si è votata all'architettura contemporanea richiamando Herzog & de Meuron, Mario Botta, Diener & Diener e Richard Meyer, questa mostra dedicata alla leggendaria, sfuggente, artista americana, prima donna ospitata al MoMA nel 1946, moglie dell'altrettanto istrionico fotografo Alfred Stieglitz, significa schiudere un giardino di osservazioni e visioni sulla natura personale, cromaticamente gagliardo che riconnette con le forme e le venature del creato. È dunque, questo il momento giusto per partecipare allo sbocciare di Basilea dopo l'inverno.

Un dipinto di Georgia O' Keeffe in mostra alla Fondation Beyeler

In battello sul Reno e poi la prima tintarella sui moli-ristoranti

Gli abitanti di Basilea sono affezionati ai loro quattro battelli, che si chiamano Wilde Maa, Leu, Vogel Gryff e Ueli, pertanto è normale per le famiglie compiere gite fluviali passando sotto i cinque ponti sul Reno che come un'incisione segnano la città. Si tratta anche di una scelta ecologica, visto che queste imbarcazioni non usano il motore, bensì sono trasportate dalle correnti del fiume: non bisogna stupirsi se qualche intrepido svizzero già adesso si getta tra le acque per attraversarle ad ampie bracciate. Spesso sui battelli sono organizzate feste, allestiti banchetti a base di champagne e fondue (www.faehri.ch): in particolare Le Rhin Bleu è la piattaforma ristorante più chic e trendy, sulla quale si può prendere la tintarella e poi pranzare.

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Una gita in traghetto sul fiume Reno

In gita nella vicinissima Alsazia lungo la Route des vins

La sua posizione geografica, praticamente al confine con la Germania meridionale e la Francia nord orientale, fa sì che da Basilea sconfinare sia davvero naturale: si può abbracciare la natura della Foresta Nera e vivere esperienze di trekking nei boschi, o ancora inebriarsi dell'itinerario vitivinicolo lungo la Route des vins nella vicinissima Alsazia, a Colmar o a Eguisheim, tra villaggi dalle case a graticcio, o ancora accompagnare i bambini in treno all'Europa-Park di Rust, il più grande parco divertimenti tedesco. In primavera è tradizione anche tornare a visitare gli animali del giardino zoologico, ai quali Basilea è molto legata sia perché questo luogo, soprannominato Zolli, ha aperto i battenti nel 1874 conservando in gran parte la sua architettura originale, sia perché, pur essendo da tempo e collettivamente manifestata una cultura ecologica di rispetto per gli animali, le specie esotiche nate e cresciute oramai in cattività sono curate con attenzione nei loro recinti e casette, dai leoni e leopardi delle nevi ai rinoceronti indiani e le lontre nane.

La gita in uno dei villaggi della vicina Alsazia

Tra le orchidee dell'Orto Botanico, a tu per tu con Tinguely, mangiando dolci al miele

In questa stagione è assai piacevole passeggiare nell'Orto Botanico, che si trova nel pieno centro della città, vicino allo Spalentor, la più scenografica tra le tre porte della cinta muraria quattrocentesca: al suo interno crescono più di ottomila specie vegetali, grazie allo scambio continuo di semi con istituzioni botaniche di tutto il mondo, per questo qui prosperano orchidee e piante succulente che hanno avuto origine in emisferi più freddi e lontani. Nella Victoria House, l'antica serra da poco restaurata, è in grande forma persino la ninfea amazzonica.

L'orto botanico di Basilea

Non si può lasciare Basilea senza tornare sui luoghi dell'arte. Soprattutto il Kunstmuseum Basel, che ha confermato la propria verve di contemporaneità con la nuova ala progettata dagli architetti Christ & Gantenbein, autori dello spettacolare passaggio collante con la sede storica alla St. Alban-Graben, rendendo così anche più magmatico il viaggio nei secoli dell'arte che va dal XV secolo alla seconda metà del ‘900. Gli fa da eco artistica il Museo Tinguely, eretto sul Reno dall’architetto ticinese Mario Botta, in cui sono esposte le opere di Jean Tinguely, poderosa icona svizzera del XX secolo che qui viene fatto continuamente dialogare coi contemporanei come Niki de Saint Phalle, con il suo modello Marcel Duchamp e anche con chi oggi prende spunto dal suo genio (www.tinguely.ch).

La facciata esterna del Museo Tinguely

All'interno di questa struttura in mattoncini rossi in riva al Reno sono spesso organizzati concerti jazz. E ovviamente, in questa città ricca di storia (ad Augusta Raurica, a poca distanza sorge la città romana meglio conservata a nord delle Alpi in cui spicca l'anfiteatro), simboleggiata dalla Piazza del Mercato, dal suo Municipio in pietra arenaria rossa e dalla cattedrale in stile tardo romanico e gotica, tra librerie e pasticcerie - la Läckerli Huus rappresenta un'istituzione dove non si riesce a resistere alla tentazione di assaggiare i dolcetti al miele - si respira un'atmosfera di grande piacevolezza. Proprio come guardando i fiori di Georgia O'Keeffe.

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