A Biella il congresso dei migliori sarti del mondo. Per scoprire dove nascono i tessuti più belli
Dal 31 luglio al 5 agosto la capitale del distretto tessile ospita il 39esimo congresso della World Federation of Master Tailors. Il vicepresidente Aloisio: «Mai avute tante iscrizioni, tutti desiderano conoscere da vicino le aziende»
di Chiara Beghelli
3' di lettura
Un abbigliamento “casual” è ammesso solo per il tour nella Reggia della Venaria Reale, a Torino. Per il resto, tutti gli eventi richiedono uno stile “formal”, che giunge al “black tie” per la cena di gala conclusiva. Non poteva essere diverso il dress code per l'evento che dal 31 luglio al 5 agosto porta a Biella, nella capitale del distretto dove nascono i tessuti che quotidianamente propongono ai loro clienti in tutto il mondo, 270 dei migliori sarti e sarte del pianeta, accorsi ai piedi delle prealpi piemontesi per il 39esimo congresso della World Federation of Master Tailors.
Si tratta dell’evento più importante per la federazione, la cui prima edizione risale al 1910 e che si tiene ogni due anni in un tutto il mondo. L’Italia ne ha ospitate ben otto, fra cui le ultime due, quella del 2019 pre Covid a Verona e oggi quella di Biella. Merito dell'impegno e della passione del maestro Gaetano Aloisio, vicepresidente della federazione e presidente dell'Accademia Nazionale dei Sartori di Roma, la più antica associazione d’Italia nel settore dell’abbigliamento, visto che la sua fondazione risale al 1575.
«È stata una idea un po' pazza, l’organizzazione è stata più complicata di altre volte, ma ho voluto fortemente essere a Biella – racconta -. L’intuizione però è stata giusta: non abbiamo mai avuto così tanti partecipanti come quest'anno, c'è un'enorme curiosità». Ad attrarre sarti e sarte da 34 Paesi, fra cui anche Mauritius, Perù, Hong Kong, è stato proprio il desiderio di vedere da vicino dove nascono i tessuti più belli del mondo. Nel programma del congresso, infatti, oltre agli incontri e ai convegni e alla scoperta delle bellezze della regione, sono previste anche visite alle aziende simbolo del distretto, come Vitale Barberis Canonico, Piacenza 1733, Lanificio Cerruti, Reda, il Lanificio Drago. «Il nostro evento sta ottenendo la rilevanza che merita, quella italiana è il punto di riferimento per la sartoria di tutto il mondo – prosegue Aloisio -. Il contatto con le aziende tessili è molto importante e spero lo sarà sempre di più, stiamo costruendo dei progetti insieme».
Già lo scorso anno Vitale Barberis Canonico aveva messo a disposizione cinque borse di studio per gli studenti dell'Accademia. «Mi piace ricordare una frase di Carlo Piacenza, che ha definito i sarti “i primi e i più importanti ambasciatori del tessuto italiano”. Ma i sarti contemporanei sono molto diversi da quelli di un tempo: sono sì dei creativi, ma anche dei manager, degli imprenditori che devono essere in grado di condurre un'azienda e di renderla internazionale. I sarti sono sempre più richiesti, e lo dimostra il fatto che i nostri studenti trovano subito un'occupazione, che peraltro offre molte possibilità di successo e crescita personale. Ma il tema del ricambio generazionale resta cruciale».
Anche per questo, di recente, proprio nel comune di Valdilana, nato nel 2019 per associazione di quattro comuni del distretto (Mosso, Soprana, Trivero e Valle Mosso) è stato presentato un nuovo “liceo tessile”, che inaugurerà i suoi corsi nell'anno scolastico 2024-25: si tratta di un nuovo indirizzo di studi, realizzato nell’ambito del liceo scientifico del Cossatese e Valle Strona, richiesto da tempo proprio dagli imprenditori per far fronte alla carenza di nuove risorse qualificate che sta affliggendo le loro aziende. In contatto costante con le imprese, il liceo punterà fortemente su materie come la chimica e l'informatica per rafforzare le competenze, sempre più cruciali, in tema di sostenibilità e innovazione digitale.
«A Roma stiamo cercando di ampliare gli spazi dell'Accademia dei Sartori, anche per far fronte alle crescenti richieste di partecipare ai nostri corsi. Confidiamo in una pronta risposta delle istituzioni, con un sostegno più importante – prosegue Aloisio -. L'artigianato è stato finalmente riconosciuto come un primario valore aggiunto per il nostro Paese, e ha anche una funzione sociale: con l'Accademia collaboriamo da tempo con le carceri, attraverso il progetto “Ricuciamolo insieme”, che permette ai detenuti di imparare un mestiere che un giorno potrà dar loro da vivere. Vorremmo anche dare vita a una scuola per persone con leggere disabilità, sempre in quest'ottica inclusiva». Intanto, il momento più atteso del congresso è in agenda per il 3 agosto, quando sarà conferito il Premio Forbici d'Oro, il più importante concorso sartoriale, nato nel 1951 e istituito da Mino Maestrelli per premiare i maestri sarti che per competenza tecnica, sensibilità stilistica e capacità manuali meglio interpretavano il mestiere di sarto. In finale, nove nomi, di cui tre sono di giovani artigiane.
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