A Bologna «Aladin» aiuta i bambini con difficoltà nell’apprendimento
Secondo l’ultimo report nazionale, in Italia colpiscono il 3,2% degli alunni, dalle scuole primarie alla secondarie di secondo grado
di Natascia Ronchetti
2' di lettura
C’è chi ha difficoltà nella lettura (dislessia), chi nel calcolo (discalculia), chi fa molti errori di tipo ortografico (disortografia) e chi scrive in modo incerto (disgrafia). Sono i bambini e i ragazzi che soffrono di disturbi dell’apprendimento. Secondo l’ultimo report nazionale, in Italia colpiscono il 3,2% degli alunni, dalle scuole primarie alla secondarie di secondo grado. Con molte differenze tra le regioni che dipendono anche dalla capacità dei sistemi scolastici e sanitari di intercettarli e diagnosticarli precocemente: si passa infatti da punte del 5,1% nelle aree del Nord allo 0,8% della Calabria e all'1% della Campania.
Il progetto Aladin
«Parliamo di difficoltà di tipo multifattoriale con base neurobiologica che non hanno alcuna dipendenza con la sfera emotiva», spiega Paola Bonifacci, responsabile del laboratorio Lada del dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna. Ed è da qui, da questo laboratorio, che oltre a fare ricerca svolge anche un servizio clinico, che è nato il primo spin-off universitario in Italia che opera in ambito psicosociale per offrire sostegno a famiglie, scuole e istituzioni nel contrasto di questo tipo di disturbi. Si chiama Aladin, è una cooperativa sociale costituita da cinque psicologi, tra i quali la stessa Bonifacci. E raccoglie il frutto di quindici anni di ricerche ed esperienza in questo campo, con progetti in collaborazione con le scuole e con le aziende sanitarie del capoluogo emiliano. «Un’attività che ora vogliamo trasferire sul territorio», dice Bonifacci. Primo step, in settembre, con l'Istituto scolastico omnicomprensivo di Medicina, comune dell’hinterland bolognese.
La previsione di una didattica speciale
«Presteremo molta attenzione al bilinguismo, cioè all’apprendimento dell’italiano da parte dei bambini stranieri – prosegue Bonifacci – ma anche al potenziamento dei pre-requisiti dell’apprendimento nei bambini in età prescolare che frequentano la scuola dell’infanzia, per favorire un rafforzamento delle capacità linguistiche e cognitive, anche nell’area del calcolo e della prelettura». In Italia è la legge 170 del 2010 a prevedere una didattica speciale per questi bambini e ragazzi ai quali non risulta automatico leggere, scrivere o fare i calcoli come la gran parte dei loro coetanei. Anche se per tutti loro ora si parla, in modo più appropriato, di neuro-diversità: spesso infatti beneficiano di canali compensativi del deficit, come una maggiore creatività. La diagnosi di questi disturbi non può avvenire prima della fine della seconda classe delle primarie. Ed è soprattutto l'incremento della capacità di riconoscerli precocemente a spingere l'aumento dei soggetti che ne sono affetti.
I servizi dello spin-off dell’Alma Mater
Lo spin-off dell'Alma Mater è del tutto nuovo. E ha lo scopo di garantire diffusione e applicazione delle conoscenze scientifiche sviluppate fino ad a ora da Lada. Si va dall'applicazione della valutazione funzionale, anche plurilingue, del profilo cognitivo e degli apprendimenti, al sostegno alle famiglie, con l'affiancamento degli studenti nelle scuole di ogni grado. «Aladin – prosegue Bonifacci - si propone inoltre di offrire servizi in collaborazione con istituzioni ed enti locali per favorire la sensibilizzazione e l'applicazione di buone pratiche nell'area degli apprendimenti e in contesti di multiculturalità». Servizi che includono percorsi di formazione per i docenti, per aiutarli a sviluppare le competenze necessarie per individuare rapidamente questo tipo di disturbi.
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