innovazione

A Bolzano debutta l’hub hi-tech Noi Techpark

di Paola Pierotti

A Bolzano l’hub hi-tech Noi Techpark. (credit Ivo Corrá/ Idm Alto Adige)

2' di lettura

A Bolzano Sud, in un'area di 120mila metri quadrati un tempo occupata da una fabbrica di alluminio, nasce il NOI Techpark, il parco tecnologico dell'Alto Adige che accoglie l'energia innovativa e l'attività di ricerca del territorio, generando know-how altamente specializzato. Un hub pensato come motore per lo sviluppo economico della zona, promosso dalla Provincia Autonoma che dieci anni fa aveva indetto un concorso di idee, sviluppato poi da BLS, Business Location, diventata società di progetto e committente del polo tecnologico. La BLS ha coordinato progettazione, gare d'appalto e realizzazione del più grande centro d'innovazione della regione. Il 20 ottobre si taglierà il nastro del Black Monolith, elemento di riferimento del concept sviluppato già in fase di gara dallo studio Chapman Taylor (Milano) e da CL&AA Claudio Lucchin & architetti associati (Bolzano) con Andrea Cattacin.

Noi Techpark, concentrato di ricerca e innovazione

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Le forme geometriche della nuova architettura richiamano il rigore di quella razionalista, mentre la facciata realizzata in schiuma di alluminio crea un riferimento con la storia del luogo. Sono serviti quattro anni per la progettazione (2008-2012) e poco meno per il cantiere di un'opera di 145mila metri cubi fuori terra e 78mila metri cubi interrati, sviluppati su una superficie di 42mila mq. Poco meno di 65 milioni di investimento, contando bonifiche (1,2 milioni), parte edile e arredi (quasi otto milioni). «A oggi è stata realizzata la parte di testa in capo alla Provincia e cioè gli edifici che ospiteranno i centri di ricerca pubblici, come Università, Eurac e Laimburg, per unire sotto un unico tetto laboratori e aree di sviluppo che – spiega Claudio Lucchin, che si è occupato anche della direzione lavori dell'opera - serviranno da volano alle imprese private». In questa prima tranche viene inaugurata anche la vecchia Palazzina d'ingresso (ex Portineria) trasformata in bar e ristorante, la vecchia Centrale BZ1 ristrutturata come incubatore di impresa, una piazza e un parco aperti alla città.«È in cantiere anche un altro lotto del Black Monolith - spiega Lucchin - che oltre a contenere aziende private ospiterà la grande camera climatica, dove testare ambienti con temperature e pressioni estreme. Poi nel Polo si realizzeranno edifici destinati a ospitare aziende private». Lavori ultimati quindi per il 30% dell'intera operazione. Con un indotto di 500 posti di lavoro. Il restante 70% sarà destinato ad aziende private e start up impegnate nei settori dell'innovazione. Al posto dell'ex Alumix, testimonianza di archeologia industriale degli anni 30, un nuovo pezzo di città contemporanea, al passo con i tempi in termini di valorizzazione degli immobili e per l'investimento sui contenuti ad alto valore aggiunto. Progettazione green per il complesso che ha ottenuto «la certificazione Leed ND v4: Plan Gold, che estende la valutazione all'intero quartiere oggetto dell'intervento e valuta i progetti per la sostenibilità, partendo dai materiali e arrivando fino alla qualità della vita nell'area» spiegano da Chapman Taylor

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