ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùRitorno tra novità e nodi da sciogliere

A Bolzano il primo rientro in classe. Gli ultimi in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana

Il 2023/24 al via tra il 5 e il 15 settembre. Valditara: «Sarà un anno di importanti novità». I sindacati indicano i punti critici riguardanti il personale

di Redazione Scuola

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

Comincia settembre e si apre ufficialmente un nuovo anno scolastico. Anche se, almeno per il momento, a incontrarsi saranno soltanto gli insegnanti. Per gli alunni, le campanelle riprenderanno a suonare tra pochi giorni. Messi da parte i cruciverba e la crema solare, è il momento di riaprire libri e quaderni: i primi a rientrare in classe il 5 settembre saranno gli studenti della Provincia autonoma di Bolzano, come indicato nel calendario scolastico pubblicato dal ministero dell'Istruzione e del Merito. Gli ultimi a sostituire il telo da mare con gli zaini saranno invece gli alunni di Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Per loro la scuola inizierà il 15 settembre, di venerdì.

Valditara

«Sarà un anno di importanti novità. Il mio augurio e un forte ringraziamento vanno innanzitutto al personale della scuola il cui ruolo è fondamentale per il futuro dei nostri giovani». Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affida a X, ex Twitter, il messaggio rivolto agli alunni e ai lavoratori del settore, nel giorno in cui formalmente prende il via l'anno scolastico. «Un pensiero particolare per gli studenti che nella scuola costruiscono le basi della loro vita. E infine l'auspicio che nelle aule si affermi la cultura del rispetto, dell'impegno e della solidarietà, per una scuola faro e motore dello sviluppo della società», si legge ancora.

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I sindacati

Per la segretaria Cisl Ivana Barbacci, «la scuola italiana saprà anche quest'anno svolgere bene e fino in fondo il proprio compito, nonostante mille difficoltà», si legge nella nota scritta per l'inizio dell'anno scolastico. Questo grazie alle «centinaia di migliaia di persone che amano il proprio lavoro, lo fanno ogni giorno con dedizione, competenza e passione». Il riferimento va al personale che descrive come «una risorsa preziosa per la collettività», dagli insegnanti ai collaboratori. Oltre alle novità annunciate in questi mesi dal governo e alle speranze dei giovani, per i sindacati il nuovo anno porterà anche delle criticità. Problemi che, secondo le organizzazioni, si ripresentano ogni volta, puntualmente. Tra le difficoltà citate da Barbacci c'è anche il tema dei precari. Una situazione che il segretario generale Uil Scuola, Giuseppe D'Aprile, definisce «critica». Quest'anno una cattedra su due rimarrà scoperta e oltre 200mila supplenti sono pronti a riempire i vuoti. Un danno che, secondo i sindacalisti, si ripercuote soprattutto sugli alunni perché «non viene garantita continuità didattica», sostiene D'Aprile che parla del consueto «balletto del personale».
Ai precari, la segretaria di Cisl Scuola assicura che «non verrà mai meno» l'impegno del sindacato. Perché «il valore dell'esperienza che maturano sul campo, grazie alla quale - non lo dimentichi nessuno! - le nostre scuole saranno messe ancora una volta in condizione di funzionare regolarmente, trovi il giusto riconoscimento anche attraverso opportunità di stabilizzazione».

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