A Cibus di Parma, tra lo spezzatino plant-based e il blitz contro il cibo in provetta
In fiera mille espositori, tanta innovazione e anche uno stand dell’Ucraina
di Micaela Cappellini
2' di lettura
C’è molta innovazione, tra gli stand di Cibus Connecting Italy, la fiera del made in Italy agroalimentare in corso a Parma il 29 e il 30 di marzo. Nell’area dedicata ai prodotti plant-based, una novità di questa edizione 2023, si assaggiano le mozzarelle realizzate con mandorle fermentate e il ragù vegetale derivato dai piselli gialli, lo spezzatino green e il pane ad alto contenuto proteico. Poco più avanti, la Coldiretti organizza un blitz di agricoltori contro i rischi del cibo in provetta: festeggiano il ddl approvato da Consiglio dei ministri che vieta in Italia la carne, il pesce e il latte ottenuti in laboratorio a partire da cellule animali. «L'Italia, che è leader europeo nella qualità e nella sicurezza a tavola, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari a tutela dei cittadini e delle imprese», sostiene la confederazione degli agricoltori.
Due facce della stessa medaglia, quella dell’innovazione: da un lato la filosofia green delle proteine vegetali, dall’altra quella della carne sintetica. Le prime stanno assistendo a una crescita dei consumi, in un momento in cui il carrello della spesa stringe i cordoni della borsa: secondo i dati presentati da NielsenIQ in fiera, a gennaio solo gli acquisti di prodotti plant based sono cresciuti del 3,2%, mentre i beni di largo consumo in Italia sono calati in media del 6%. Ma la carne sintetica è il vero argomento del giorno tra gli stand.
Proprio oggi l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che ha sede proprio a Parma, ha fatto sapere che dal 2018, cioè da quando è entrato in vigore il Regolamento europeo sui Novel food, non ha ricevuto alcuna richiesta di parere sulla carne sintetica. Nessun dossier quindi al momento è sul tavolo degli scienziati europei. Ma cosa succederà, se una richiesta dovesse arrivare? Secondo l’europarlamentare Paolo De Castro, a quel punto Bruxelles sarebbe chiamata a intervenire con l’obiettivo di armonizzare le normative degli Stati membri. «Tre anni fa, sempre a Cibus, abbiamo lanciato il primo allarme sul cibo sintetico - ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - è importante che il governo metta un punto su un tema rilevante, che guardiamo soprattutto nell’ambito della geopolitica del cibo. Auspico che su questo tema sapremo coinvolgere la Commissione europea in un dibattito costruttivo».
«Noi non competiamo con la carne sintetica o il parmesan del Wisconsin - ha detto l’ad di Fiere di Parma, Antonio Cellie - quello del cibo in provetta non diventerà mai un grande business, è solo un fenomeno di costume. L’Italia deve puntare sulla qualità, e per continuare a crescere all’estero le imprese alimentari devono imparare a disintermediare, cioè bypassare i distributori e gli importatori e dialogare direttamente con le catene distributive straniere».
Tra gli stand della fiera di Parma c’è anche l’Ucraina: è rappresentata da Monolith, che distribuisce in Italia una decina di prodotti nazionali, dalla vodka al grano saraceno. Molti i buyer che si sono fermati a prendere informazioni, quasi tutti interessati all'olio di girasole: dopo lo scoppio della guerra, era diventato l'ingrediente più introvabile per l'industria dolciaria e quella delle conserve.
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