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A Eindhoven dieci percorsi per esplorare il futuro del design

La Dutch Design Week chiude la sua 22° edizione con oltre 300mila visitatori e migliaia di progetti su 120 location

di Enrico Marro

4' di lettura

Cambio di passo per la Dutch Design Week, la più importante del Nordeuropa, che ha appena chiuso la sua 22° edizione dopo aver attirato in nove giorni oltre 300mila visitatori da tutto il mondo in 120 location di Eindhoven, capitale tecnologica dei Paesi Bassi.

La Dutch Design Week, la più importante del Nordeuropa, ha appena archiviato la sua 22° edizione calamitando in nove giorni oltre 300mila visitatori in 120 location di Eindhoven (foto di Max Kneefel).

Dieci itinerari tematici e narrativi

Quest’anno - il secondo sotto la guida creativa di Miriam van der Lubbe, designer che ha cofondato la Design Week olandese e che l’anno scorso è subentrata a Martijn Paulen - l’evento ha rivisto la sua formula creando dieci itinerari tematici (per esempio centrati su social design o collectible design) o narrativi (dal digital future al wellbeing), all’insegna della contaminazione tra linguaggi, della ricerca sui materiali e ovviamente della circolarità.

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Quest’anno la Design Week olandese ha rivisto la sua formula creando dieci itinerari tematici (foto di Almicheal Fraay).

Come sempre sperimentale e futuribile, quest’anno la rassegna nordeuropea ha gettato il cuore oltre l’ostacolo del presente: a partire dal titolo Picture This («Immaginatelo»), scelto per accarezzare un futuro in equilibrio tra ideale e reale, tra la ricerca della felicità e l’integrazione con le nostre controparti digitali.

Il tema di quest’anno, Picture This («Immaginatelo») accarezza un futuro in equilibrio tra ideale e reale, tra la ricerca della felicità e l’integrazione con le nostre controparti digitali (foto di Max Kneefel)

«Vogliamo continuare a crescere nel nostro ruolo di snodo nel mondo del design - spiega al Sole 24 Ore Miriam van der Lubbe - puntando più sulla costruzione di “catene del valore” che sulle singole individualità. E focalizzandoci come sempre sulla risposta ai bisogni del presente e del futuro piuttosto che sulla pura estetica».

Miriam van der Lubbe, direttrice creativa e cofondatrice della Dutch Design Week (foto di Lisa Klappe).

Quest’anno segna anche l’avvio della partnership della Design Week con sei famosi brand olandesi dell’arredo d’interni, nel nome della trasparenza sull’origine dei materiali e dell’uso responsabile dell’energia: i marchi sono Arco, CS Rugs, Gelderland, Label van den Berg, Lande Family e Leolux.

Voices from the Frontline, pluripremiato progetto di data visualisation creato per il Global Centre for Climate Mobility da Clever°Franke: ha vinto i Dutch Design Award nella categoria Data & Interaction.

I Dutch Design Awards

Tra gli otto vincitori dei Dutch Design Awards (nelle categorie Product, Habitat, Communication, Fashion, Design Research, Data & Interaction, Best Commissioning e Young Designer) spicca Voices from the Frontline, pluripremiato progetto di data visualisation creato per il Global Centre for Climate Mobility da Clever°Franke, lo studio di Utrecht già vincitore dei Design Awards due anni fa.

Tra i vincitori dei Design Awards i coloratissimi tappeti del giovane Marcos Kueh, creati con sapienza artigianale e sospesi tra fauves, pop art e pixel digitali.

«Progetti di questo tipo richiedono un lavoro enorme per “digerire” una ricerca complessa e tradurla in un’interfaccia web che possa parlare a un pubblico ben più ampio della comunità scientifica - spiega al Sole 24 Ore Pietro Lodi, Lead UX designer di Clever°Franke - . Abbiamo creato un linguaggio forte e positivo in cui convivono fotografia e video, visualizzazione di dati in diversi livelli di astrazione che trovano posto in un’interfaccia web, in un report dettagliato con l’intera ricerca e in video che sono stati presentati alla COP 27».

Tra i premiati, da segnalare anche i coloratissimi tappeti del giovane Marcos Kueh, creati con sapienza artigianale e sospesi tra fauves, pop art e pixel digitali.

Frankenstein, le poltrone dello Studio Iammi create con i residui di produzione delle schiume per le sedute dell’industria automobilistica.

Isola reinventa l’artigianato

Sempre corposa la truppa di designer portati a Eindhoven da Isola Design, la piattaforma nata a Milano e arrivata al suo quinto anno di partecipazione in Olanda. Quest’anno i creativi erano un’ottantina su due spazi espositivi, articolati su temi ripresi dalla rassegna di Milano: il primo di 500 metri quadrati (titolo Nothing Happens if Nothing Happens) e il secondo di 100 metri quadrati, con l’intrigante Tools & Crafts.

La collezione BLUE² dello Studio Rijsmus, con i suoi oggetti costruiti utilizzando i materiali plastici di scarto di vecchie piscine (foto di Birgit Rijsmus).

«Una mostra, quest’ultima, allestita da Wisse Trooster e Pepijn Fabius Clovis all’interno del laboratorio di un falegname olandese di 75 anni - spiega Gabriele Cavallaro, co-fondatore di Isola - : l’idea è quella di creare una nuova generazione di artigiani in grado di unire tecniche tradizionali e nuovi materiali».

I puff Big Marshmallow Ottoman del tedesco Paul Ketz (foto di Anwyn Howarth).

Tra le centinaia di opere esposte spiccano Frankenstein, le poltrone dello Studio Iammi create con i residui di produzione delle schiume per le sedute dell’industria automobilistica, ma anche i puff Big Marshmallow Ottoman del tedesco Paul Ketz.

Senza dimenticare BLUE² dello Studio Rijsmus, con i suoi oggetti costruiti utilizzando i materiali plastici di scarto di vecchie piscine, o i giochi in legno per bambini della collezione Bestiario di Keep Life.

Le cucine Zerogloss, minimaliste, funzionali e “ricomponibili” all’infinito nelle case di dimensioni differenti dei digital nomads.

La matematica della natura

Isola a parte, sul fronte dell’interior design spicca l’estetica minimalista e funzionale delle cucine Zerogloss: puntano su sobrietà e semplicità d’uso, ma anche su una modularità spinta che le rende “ricomponibili” all’infinito nelle case di dimensioni differenti dei digital nomads.

I sistemi di illuminazione a muro Aureole Collection, firmati da Rollo Studio e ispirati ai girasoli.

Ispirati ai girasoli, i sistemi di illuminazione a muro Aureole Collection firmati da Rollo Studio distribuiscono luci e ombre grazie alla stampa 3D tecnologicamente più avanzata e alla bellezza enigmatica della sabbia nera, a metà tra funzionalità, ricerca estetica e ipnosi.

Girasoli e pigne ispirano anche la collezione Spiral phyllotaxis, inno alla precisione matematica della natura.

Girasoli e pigne ispirano anche la collezione Spiral phyllotaxis, firmata da Mariëtte Wolbert, Frida van der Poel e Bastiaan Luijk: un’ode alla precisione matematica della natura che troviamo nelle sequenze di Fibonacci e nella proporzione aurea, qui riprodotta a suon di stampanti 3D opportunamente “addestrate” da algoritmi.

Una lampada pieghevole in bioplastica del collettivo Wasatch, ispirata agli origami.

Divertente la collezione di lampade pieghevoli in bioplastica create dal collettivo Wasatch, di ogni forma e dimensione, ispirate agli origami: un invito al gioco e all’interazione, oltre che al consumo responsabile. E originale la seduta della collezione Doucette (studio Sameo), produzione artigianale assemblata con parti di sedie abbandonate ai bordi delle strade.

Spacefarming: the future of food, la mostra allestita nell’iconico “disco volante” Evoluon per proiettarci nell’alimentazione del domani.

Nutrirsi nel futuro

Ma andiamo sul pop vero. All’Evoluon, l’iconico e colossale “disco volante” costruito come centro congressi da Philips nel 1966 e riaperto al pubblico l’anno scorso, ha tenuto banco Spacefarming: the future of food, che con brio e ironia cerca di capire come riusciremo a nutrire dieci miliardi di persone nel 2050, per giunta cercando disperatamente di ridurre le emissioni di CO2.

La mostra-spettacolo creata da Next Nature impasta con sapienza design, fantascienza e divertimento regalando un’esperienza fuori dagli schemi.

Tra divulgazione scientifica e mucche robot, hamburger sintetici e nuove tecnologie di coltivazione, la mostra-spettacolo creata da Next Nature impasta con sapienza design, fantascienza e divertimento regalando un’esperienza decisamente fuori dagli schemi.

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