ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùSupercomputer ed emergenza climatica

«A tutte le filiere necessitano previsioni sempre più affinate, Agenzia Italia Meteo a regime in un anno e mezzo»

Parla il direttore Carlo Cacciamani facendo il punto dopo l’emergenza maltempo in Emilia-Romagna

di Simona Rossitto

Carlo Cacciamani, direttore dell'Agenzia Italia Meteo

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tutte le filiere, dall’agricoltura all’energia, hanno bisogno di previsioni meteo sempre più affinate, come evidenziato dagli ultimi terribili eventi dell’Emilia Romagna. Al Tecnopolo di Bologna, nel giro di un anno e mezzo, sarà insediata e andrà a regime l'Agenzia Italia Meteo che avrà sede accanto al supercomputer Leonardo, attualmente il quarto al mondo, e al Centro europeo per le previsioni meteorologiche. Lo racconta Carlo Cacciamani, direttore dell'Agenzia nazionale per la meteorologia e la climatologia Italia Meteo, facendo il punto con DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore Radiocor e di Digit’Ed, gruppo attivo nella formazione e nel digital learning).

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L’Agenzia «è nata con una legge nel 2017 (la legge n.205/2017) e affianca, per la prima volta in Italia, il servizio meteorologico dell’Aeronautica. A beneficiare dei servizi dell'Agenzia non saranno solo i cittadini, ma anche gli utenti principali nei settori dell’ agricoltura, turismo, trasporti, protezione civile e tutti quei comparti dove c’è bisogno di previsione meteorologica e supporto climatologico. Al di là degli aspetti legati alla protezione di ambiente e territorio, infatti, tutte le filiere economiche hanno necessità e bisogno di un prodotto del genere».

Quando sarete pienamente operativi?

La mia prima nomina come direttore dell’Agenzia è avvenuta nel settembre 2021, il contratto è stato firmato a marzo 2022 ed è diventato operativo a maggio 2022. Ho fatto partire il nuovo ente che, inizialmente, non aveva una sede legale e personale ad hoc. Allora mi sono arrangiato per costruire collaborazioni e per costruire un primo strato amministrativo necessario. Il 24 gennaio del 2023, a seguito delle norme sullo spoil system, sono decaduto ma, dopo 15 giorni, è stato riproposto il mio nome all’attenzione della Presidenza della Repubblica e il Governo ha accettato e deliberato il mio nome. Successivamente, iI 14 febbraio di quest’anno, ho avuto il secondo incarico da parte del Presidente della Repubblica; ora sono in attesa di avere il contratto ratificato alla Corte dei Conti. Siamo, dunque, in una situazione di non completa operatività. Da maggio 2022 sono state inserite alcune risorse, abbiamo lavorato con poche persone; al momento non ho ancora personale tecnico, ma solo alcuni collaboratori dell’area amministrativa con contratti tipo consulenze, oltre a un dirigente, comandato a tempo parziale dalla Regione Emilia-Romagna, che al momento copre il ruolo di direttore vicario. Siamo in tutto una decina, al momento. Entro quest’anno vorrei avere tutti i dirigenti dentro e almeno una ventina di dipendenti. Sarà un percorso graduale, non facile, in salita, per certi versi anche una scommessa.

Quante persone vi lavoreranno a regime?

Ci saranno 52 dipendenti (4 dirigenti e 48 funzionari) e 30 consulenti.

Avete i finanziamenti necessari per partire?

La prima quota per iniziare a lavorare ci è stata fornita a stralcio ad agosto 2022, ora sono in attesa che approvino il budget per il 2023. La sede dell’Agenzia, che ancora non è completata, sarà al Tecnopolo di Bologna, nella palazzina a fianco del supercalcolatore Leonardo, dove c’è il Cineca. Dovrebbe essere pronta tra un anno, un anno e mezzo. Al momento siamo in una sede provvisoria, nella sede della Regione Emilia-Romagna

Con Leonardo e il Centro europeo per le previsioni meteorologiche ci sarà una vicinanza anche fisica, come pensate di interagire?

Occorre premettere che le previsioni meteorologiche si fanno con i supercomputer. Oggi la grandissima mole di dati osservati dalle varie piattaforme di monitoraggio, satelliti, radar, dati al suolo, profilatori di vento, dati che provengono da aeroplani, deve essere opportunamente trattata e inserita all’interno dei modelli. Il numero di conti da fare è enorme e si può operare solo con i supercalcolatori. Una volta elaborata la previsione numerica a partire dalle condizioni iniziali, il modello prevede degli scenari futuri che vengono dati agli enti di previsione meteorologica, i quali a loro volta li utilizzano per formulare le previsioni del tempo in chiaro, con le mappe che tutti conosciamo.

Che cosa ci si aspetta dall’uso dei supercalcolatori rispetto alla situazione attuale di previsioni?

Tutte le previsioni, anche quelle elaborate attraverso i calcolatori, hanno sempre un margine di incertezza, ad esempio nella localizzazione dei fenomeni previsti nel tempo e nello spazio. Nel recente caso dell’Emilia- Romagna la previsione meteo era praticamente perfetta, tanto che sono state emanate allerte rosse con uno o due giorni di anticipo su un territorio molto vasto. Premesso, dunque, che partiamo da un livello già alto e che non siamo all’anno zero, l’obiettivo è quello di arrivare, con il concorso degli enti meteo, a un affinamento delle previsioni. L’ agenzia Italia Meteo sarà impegnatissima su questo fronte, ma non sarà da sola. L'Italia ha, infatti, una grande ricchezza di competenze distribuite che offrono una ricchezza enorme. Serve un coordinamento forte che finora non c’è stato. Si tratta di una gigantesca operazione che ci impegnerà nei prossimi anni. Per tale ragione servono anche delle competenze che al momento scarseggiano e per questo serve un contatto molto forte con le università.

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