A Firenze il Mibac acquista la Chiesa di San Procolo
Acquisto a titolo di prelazione dalla famiglia Salviati per poco più un milione di euro. L’edificio già vincolato nel 1991 sarà restituito alla pubblica fruizione con le opere incluse. Il Museo del Bargello disporrà dei nuovi spazi
di Marilena Pirrelli
4' di lettura
Firenze avrà una nuova meta da visitare. Su proposta della Soprintendenza fiorentina , il direttore generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Mibac, Gino Famiglietti, ha disposto lo scorso 29 maggio 2019 l'acquisizione a titolo di prelazione della Chiesa di San Procolo a Firenze per una somma di poco superiore ad un milione di euro.
L'edificio - situato all'incrocio tra via dei Giraldi e via de' Pandolfini, nelle immediate vicinanze del Bargello e della Badia Fiorentina - ha avuto una storia secolare conoscendo diverse trasformazioni. La chiesa, nota dalle fonti già dall'XI secolo, subì infatti nel tempo numerosi interventi fino ad assumere nel Settecento l'aspetto attuale, caratterizzato dalle rifiniture ad affresco a finte architetture. Nel 1778 fu soppressa come parrocchia, divenendo così sede di varie confraternite, fra cui quella di S. Antonio abate detta dei ‘macellari', e qui negli anni Trenta del Novecento Giorgio La Pira, futuro sindaco di Firenze, diede vita alle Messe dei poveri. L'edificio dal 1786 sino ad oggi di proprietà della famiglia Salviati fu vincolato nel luglio del 1991 insieme alle opere d'arte in essa contenute. A seguito dei gravi danni subiti con il crollo della sua copertura nel 2005 è stato sottoposto ad un primo importante restauro strutturale. Ultimamente i suoi proprietari hanno deciso di mettere in vendita la chiesa e vi è stato l’interessamente di un privato. Essendo vincolata l’ipotesi di vendita è rimbalzata negli uffici della Soprintendenza fiorentina, la proposta dei Musei del Bargello di acquistare la chiesa attraverso la procedura di diritto di prelazione, ha fatto sì che entro i 60 giorni previsti si riuscisse ad arrivare ad un accordo.
“Ringraziamo il ministro Bonisoli e il direttore generale Famiglietti – dichiarano il soprintendente Andrea Pessina e la direttrice del Bargello Paola D'Agostino – per aver immediatamente compreso l'importanza di procedere all'acquisto di questa prestigiosa struttura. Non solo restituiremo così alla pubblica fruizione un luogo carico di storia e d'arte, ma daremo anche al Museo Nazionale del Bargello la possibilità di disporre di nuovi spazi per le sue necessità”. Il Bargello ospitata una delle più grandi collezioni di sculture del Rinascimento, molte delle quali finora non esposte e stipate nei magazzini per insufficienza di spazi. Non appena sarà formalizzato il passaggio diretto al nuovo proprietario, cioè il Museo del Bargello , Paola D'Agostino fa sapere che saranno fatte le analisi diagnostiche per musealizzare la chiesa (adeguamenti degli impianti di climatizzazione e di allarme e degli allestimenti). Il Bargello è un museo autonomo che nel 2018 ha registrato 700.830 visitatori (+13,89%) e 2.040.848,80 euro d’incassi stabili. Comprende cinque istituzioni: il Museo nazionale del Bargello (226.576 visitatori), Palazzo Davanzati (41.296 visitatori), Orsanmichele (chiesa e museo, 18.264 visitatori), Casa Martelli (7.201 visitatori) e Cappelle Medicee (345.365 visitatori). La Chiesa di San Procolo diverrà il sesto spazio, l’edificio di poco più di 70 mq sarà destinato ad ospitare ciclicamente le collezioni del Bargello composte da 40mila opere, di cui solo 2.000 esposte. Inoltre oltre alle esposizioni temporanee delle collezioni permanenti, sono previste anche esposizioni temporanee che oggi si svolgono in due salette al piano terreno del Museo del Bargello. Inoltre saranno fatti dei saggi sugli affreschi alto medievali di cui sono emerse tracce a seguito del crollo del tetto nel 2005. Paola D'Agostino il prossimo 30 novembre conclude il suo incarico dopo quattro anni dalla sua nomina al Bargello e non nasconde che i progetti in pentola sono tanti. «La programmazione andrà avanti - afferma – e mi auguro di vedere questo progetto iniziato e ben avviato. Non nascondo che sarei ben felice di essere confermata. Nel prossimo anno ho predisposto un milioni di euro per il restauro degli allestimenti solo al Bargello. Abbiamo avuto finanziamenti per i Grandi progetti beni culturali per cui ci sono cantieri aperti in tutti i cinque istituti: stiamo lavorando agli adeguamenti della sicurezza, all’abbattimento delle barriere architettoniche e a migliorare le strutture espositive».
Il progetto. «La Chiesa di San Procolo ha una navata unica – prosegue la direttrice del Bargello – e cercheremo di ripristinare il più possibile la decorazione parietale. Vorremmo ricavare uno spazio flessibile e modulare per le mostre, alle spalle vi sono gli ambienti della vecchia sacrestia che trasformeremo in spazi di servizio multifunzionale. Non appena vi sarà la consegna dell’edificio partiremo con uno studio di fattibilità e poi con la gara di progettazione. Ipotizziamo nell’arco di cinque anni di riallestire lo spazio che ha una storia non solo in epoca comunale ma anche nel 900». Saranno necessarie analisi anche per il restauro degli affreschi, emersi dopo il crollo del tetto nel 2005 oggi ripristinato, che ha rivelato che la copertura della chiesa alto medievale era a botte. Unitamente alla chiesa sono state acquisite anche tutte le sue opere d'arte, come le grandi pale d'altare di Matteo Rosselli e Gaetano Piattoli e una tavola raffigurante la “Visitazione con santi”, variamente attribuita al Ghirlandaio e a Piero di Cosimo, opere che - grazie al supporto del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze - sono state nei giorni scorsi trasferite nei depositi della Soprintendenza.
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