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A Francoforte crolla il colosso del rame Aurubis, deludono i conti trimestrali

di Giuliana Licini

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Scivolone di Aurubis alla Borsa di Francoforte, che ha mal reagito ai risultati dei primi nove mesi dell’esercizio 2022-23 della società. Il titolo del gruppo, che è tra i principali fornitori mondiali di metalli non-ferrosi e uno dei maggiori riciclatori di rame a livello globale, accusa una flessione fino a sette punti percentuali, che gli assegna la maglia nera dell’indice Stoxx Europe 600. Nel terzo trimestre Aurubis ha registrato ricavi per 4,2 miliardi di euro, in calo del 17%, un Ebit di 111 milioni (+12%), un utile operativo di 115 milioni (+21%) e un utile netto consolidato di 92 milioni, in crescita del 26%. Il net cash flow è positivo per 54 milioni contro il dato negativo per 44 milioni dell’anno scorso. Nei nove mesi il fatturato ha totalizzato 12,9 miliardi (-9%), con un Ebit di 397 milioni (-8%), un risultato operativo di 406 milioni (-5%) e un utile netto di 322 milioni (-2%). Il gruppo ha confermato l’obiettivo di utile operativo pre-tasse tra 450 e 550 milioni.

Aurubis ha spiegato che «i forti risultati dei primi nove mesi del 2022-2023 sono basati in primo luogo sul considerevole aumento delle tariffe per il trattamento e la raffinazione dei concentrati, su un premio del rame significativamente più elevato, una domanda molto elevata di vergelle a prezzi più alti e maggiori guadagni dalla raffinazione». Tali effetti positivi sono stati in parte controbilanciati «da un significativo calo dei ricavi da acido solforico, minori profitti da metalli, una minore domanda per prodotti piatti e un aumento dei costi per l'inflazione». Oltre a questo, ha aggiunto la società, l’andamento è stato favorito in particolare nel terzo trimestre da una flessione dei costi per l’energia e da un risarcimento assicurativo di circa 15 milioni, legato all’inondazione dell’impianto di Stolberg nel luglio 2021, «che ha contribuito al miglioramento dell’utile rispetto allo scorso anno». Su queste basi, gli analisti di Morgan Stanley hanno commentato che gli utili del gruppo sembrano buoni a prima vista solo grazie al pagamento assicurativo, mentre su base rettificata, le aspettative sono andate deluse, così come il flusso di cassa è sotto il pronostico.

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