A Francoforte forte calo per Munich Re, 2022 in crescita ma scattano realizzi
Secondo alcuni analisti cedola e buy back sono un po’ sotto le attese, mentre per altri operatori il titolo risente del recente rally di Borsa
di Giulliana Licini
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I conti di Munich Re resistono bene alle tante intemperie del 2022, ma il colosso riassicurativo non resiste alle vendite alla Borsa di Francoforte. Il titolo è arrivato a cedere quasi cinque punti, finendo in coda sia all’indice DAX 40, sia allo Stoxx Europe 600. Secondo alcuni analisti cedola e buy back sono un po’ sotto le attese, mentre per altri operatori il titolo risente di realizzi dopo la corsa dello scorso anno. Munich Re ha annunciato di avere chiuso il 2022 con un utile netto di 3,4 miliardi, in crescita del 16%, superando le attese degli analisti e della stessa società che nello scorso autunno aveva pronosticato 3,3 miliardi, ma sottolineando le difficoltà del contesto. Nel quarto trimestre l’utile è balzato a 1,5 miliardi da 871 milioni. La raccolta premi annuale è salita del 12,7% a 67 miliardi e l’utile operativo dell’esercizio è migliorato a 3,6 miliardi da 3,5 miliardi.
Il settore riassicurativo ha contribuito con 2,6 miliardi (da 2,3 miliardi) al risultato consolidato del gruppo (1,4 miliardi nel quarto trimestre da 734 milioni) ed è stato «in grado di assorbire la spesa per l’uragano Ian nel terzo trimestre e il calo dei risultati dagli investimenti». Le principali perdite (oltre 10 milioni) da disastri hanno totalizzato 4,2 miliardi (da 4,3 miliardi nel 2021). Le perdite per danni ‘causati dall’uomo’ sono salite a 1,7 miliardi da 1,16 miliardi, con un aumento in parte legato alle spese per la guerra in Ucraina per un totale di 475 milioni. Le perdite per disastri naturali sono state pari a 2,4 miliardi (da 3,1 miliardi) e la più costosa è stato l’urgano Ian (1,6 miliardi). La controllata assicurativa Ergo ha poi segnato un utile di 826 milioni in aumento da 605 milioni nel 2021. I risultati da investimenti del gruppo sono calati a 4,9 miliardi da 7,1 miliardi.
Munich Re – sottolinea un comunicato – «è sulla buona strada verso gli obiettivi finanziari previsti dal programma strategico Ambition 2025». Il dividendo del 2022 viene aumentato a 11,60 euro per azione (+5,5%). La solvency ratio alla fine dell’anno era del 260%, in crescita dal 227% del 2021. Per il 2023 inoltre il gruppo punta ad utili consolidati per 4 miliardi. Annunciato anche un piano di riacquisto di azioni proprie per 1 miliardo di euro, da completarsi prima dell’assemblea annuale del 2024. «Munich Re ha ben assorbito le crisi del 2022 e continua a far crescere la propria redditività. Siamo solidi sia finanziariamente sia in termini patrimoniali», ha sottolineato il presidente del consiglio di gestione Joachim Wenning, citato in una nota.
Per gli analisti di Jp Morgan si tratta di buoni risultati «in un anno indubbiamente difficile». La debolezza della quotazione, tuttavia, non viene considerata sorprendente, perché il titolo ha segnato un netto progresso lo scorso anno, salendo del 17%, mentre il mercato nel suo insieme ha accusato un ribasso. A pesare sarebbe però anche un po' di delusione per l’importo del dividendo e del nuovo piano di riacquisto di azioni proprie. Per gli esperti di Jefferies, la performance di Munich Re del 2022 è «notevole», tenuto conto che l’anno ha registrato il secondo uragano più costoso della storia e la guerra in Ucraina. Jefferies ha mantenuto il consiglio di acquisto sul titolo con un obiettivo di prezzo invariato a 320 euro.
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