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A Francoforte musica finita per Adidas, tonfo del titolo con profit warning su caso Ye

La società stima fino a 700 milioni di euro di perdita operativa nel 2023 a causa della rottura della partnership con il rapper e stilista americano Kanye West

di Andrea Fontana

(REUTERS)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Adidas stecca clamorosamente in Borsa sul caso Ye. La rottura della partnership con il rapper e stilista americano Kanye West, avvenuta a ottobre a causa di espressioni antisemite e di incitamento all'odio da parte di quest'ultimo, aveva già portato il gruppo d'abbigliamento a prevedere un impatto negativo sui conti del 2022 quantificato in 250 milioni di euro in termini di utile netto visto che la fine dei rapporti si era verificato nell'ultimo trimestre dell'esercizio. La società ha sorpreso il mercato pubblicando i numeri del 2022 e soprattutto stimando un pesante impatto del nodo Ye (così si fa chiamare l'artista) sull'andamento del 2023: alla Borsa di Francoforte le azioni hanno aperto in calo di oltre l'11% per poi ridurre i ribassi attorno al 9%.

Nel 2022 l'utile netto del gruppo è sceso a 254 milioni di euro a fronte degli 1,49 miliardi del 2021, in base alle cifre preliminari, ma lo stop rischia di portare Adidas a una perdita operativa di 700 milioni nel 2023. Infatti il gruppo tedesco ha precisato di avere in corso una revisione delle opzioni future per l'utilizzo delle scorte della serie di prodotti Yeezy, frutto della collaborazione con il rapper, ma già la mancata vendita delle scorte attuali porterebbe a ridurre i ricavi 2023 di 1,2 miliardi di euro e l'utile operativo di 500 milioni. Di conseguenza l'andamento dei ricavi 2023 - che il consensus degli analisti vedeva in crescita del 4% circa a cambi costanti - accuserebbe una flessione "high-single-digit" (quindi di poco meno del 10%) mentre il risultato operativo andrebbe a break-even (circa 1 miliardo invece le attese del mercato).

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Lo scenario peggiore però sarebbe la decisione di non utilizzare nessuno dei prodotti Yeezy esistenti svalutando l'intero inventario con un impatto di altri 500 milioni sull'utile operativo oltre a costi una tantum per 200 milioni di euro: quest'ultima voce sarebbe conseguenza di una revisione delle strategie finalizzata a ritrovare una crescita di profitti nel 2024. Con l'implementazione di tutte queste azione appunto la previsione dell'utile operativo 2022 scenderebbe da "break-even" a -700 milioni.

Gli analisti di Credit Suisse sottolineano come nella nota Adidas non faccia riferimento ai dividendi sul 2022: la casa di investimento ipotizza un taglio a 2,2 euro (da 3,3 euro per azione di un anno fa) oltre allo stop del piano di buyback. La nuova guidance fornita da Adidas, secondo gli analisti, conferma che il brand è molto debole in questa fase e che il recupero sarà più lento delle previsioni del mercato. Gli analisti di Jefferies hanno tolto la raccomandazione "Buy" abbassando il target di prezzo a 140 euro. Il titolo Adidas viene comunque da un forte rally in Borsa negli ultimi mesi: dall'indicazione del nuovo ceo Bjorn Gulden le quotazioni avevano recuperato il 66% prima del crollo di questa mattina.

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