A Frieze trionfa la sottile resistenza delle artiste
Nella fiera per l'arte contemporanea con 160 gallerie partecipanti, di cui 13 nuove entranti, buoni gli acquisti di collezionisti e musei focalizzati sull’arte al femminile, confermando il trend
di Silvia Anna Barrilà
I punti chiave
4' di lettura
Inflazione, carovita, rischio recessione sono questioni che non sembrano preoccupare gli acquirenti di Frieze London, la fiera per l'arte contemporanea di Londra, in corso fino a domenica 16 ottobre a Regent's Park. Le 160 gallerie partecipanti, delle quali 13 presenti per la prima volta, hanno registrato ottime vendite e corridoi affollati sin dalle prime ore dell'apertura ai vip, la mattina del 12 ottobre. L'interesse degli acquirenti nei confronti dell'arte contemporanea rimane elevato, in alcuni casi speculativo, soprattutto, nei confronti di alcuni artisti che negli ultimi anni sono cresciuti molto velocemente. Per esempio, Jadé Fadojutimi, giovane artista di colore londinese, classe 1993, alla quale Gagosian ha dedicato uno stand personale che ha registrato il tutto esaurito il primo giorno. Secondo quanto ha riportato The Art Newspaper, i prezzi per i dipinti astratti si aggiravano sui 500.000 sterline l'uno, mentre fino all'anno scorso la galleria Pippy Houldsworth, che la rappresentava fino a luglio, vendeva i dipinti di grandi dimensioni sulle 100-130.000 sterline.
Le artiste di colore
Le artiste e gli artisti di colore sono quelli sui cui maggiormente si sta concentrando l'attenzione del mercato, secondo un trend di revisione della storia dell'arte che, per quanto molto positivo, sia a livello commerciale che istituzionale, rischia secondo alcuni di prendere derive speculative. Le gallerie, certamente, lo stanno cavalcando. Pace di recente ha iniziato a rappresentare Gideon Appah, ghanese, classe 1987, di cui ha venduto due opere a 60.000 e 90.000 $ (ad Art Basel a Basilea a giugno i prezzi per i dipinti di grandi dimensioni da Mitchell-Innes & Nash erano sui 50-70.000 $) e, Acaye Kerunen, scoperta al Padiglione dell'Uganda a Venezia (premiato con una menzione speciale), di cui è esposta una grande installazione da 90.000 $. Nella scuderia di Xavier Hufkens è da poco entrata Cassi Namoda, classe 1988, di cui sono stati venduti tre dipinti a 65.000 $ ciascuno. Tiwani Gallery, nella prima ora di preview, ha venduto a 50.000 £ una delle tre opere che presentava di una giovane artista inglese di origini nigeriane, Joy Labinjo, classe 1994, che in questo momento ha un grande murales in mostra nella fermata della metropolitana di Brixton.
Anche a livello corporate sembra esserci la stessa attenzione per scelte più inclusive: per il progetto Open Work di BMW di quest'anno, che invita un artista a lavorare in azienda con le competenze interne ai vari dipartimenti, è stato affidato a Nikita Gale, artista del 1983 di base a Los Angeles. Gale, che il pubblico italiano conosce poiché ha vinto quest'anno la quinta edizione del premio della Fondazione Henraux, ha realizzato insieme ai designer della BMW cinque chitarre elettriche ispirandosi ad un precedente del 1963, quando Ray Dietrich disegnò una chitarra per la Gibson, e le ha reinterpretate concependo strumenti più adatti al corpo femminile e chiamandole con il nome di chitarriste dimenticate. Gale al momento ha anche una personale istituzionale alla Chisenhale Gallery e a dicembre avrà uno stand personale in fiera a Miami con la sua galleria di Detroit, Reyes Finn.
Premi e musei
Grande successo a Frieze anche per Anthea Hamilton, che è stata invitata dal suo gallerista Thomas Dane a curare lo stand in fiera, creando non solo l'allestimento, ma anche selezionando le opere da esporre. L'idea è stata apprezzata, tanto da meritare il premio come miglior stand della fiera. L'artista ha voluto inserire alcune opere di artiste che lei ritiene sottovalutate: Mumtaz Karimjee, fotografa, nata a Bombay nel 1950; Nancy Willis, artista inglese che dagli anni ’80 affronta il tema della disabilità; e Rita Keegan, artista e archivista che dagli anni ’80 ha collezionato documentazione sulla Black Art inglese. Il suo valore oggi finalmente viene riconosciuto, tanto che la Tate ha acquistato presso la galleria il suo ritratto “Homage to Frida Kahlo” del 1987 grazie al Frieze Tate Fund da 150.000 £ insieme ad altre sei opere. Tra le artiste storiche ha selezionato “Praying Mantis”, un acquerello del 1970 della surrealista Leonor Fini, acquistato da Loeve & Co, e un'opera astratta su carta del 1976 della canadese Romany Eveleigh da Richard Saltoun (a Frieze Masters). Le altre opere erano tutte di quest'anno: una nuova serie di opere su carta di Sandra Vasquez de la Horra da Sprovieri; Il collage di Frida Orupabo, “Little Devil”, da Stevenson; tre opere miste su carta di AmolPatil, che si riferiscono alle sue performance “Black Masks on Roller Skates” mostrate a Documenta quest’anno, presso Project 88; e il primo e unico ritratto di Lewis Hammond che rappresenta la madre dalla galleria Arcadia Missa.
Grazie al Contemporary Art Society Collections Fund at Frieze, invece, sono state acquistate da White Cube otto fotografie di Ibrahim Mahama che entreranno nella collezione del Norwich Castle Museum and Art Gallery. Quindi, in entrambi i casi, le scelte dei musei sono ricadute sull'arte delle donne o, comunque, sull'arte globale.
L'arte italiana
Anche all'Ambasciata Italiana a Londra, la seconda mostra organizzata per puntare l'attenzione sugli artisti italiani presenti a Frieze, intitolata quest'anno “In piena crisi / In Full Crisis” e curata da Sofia Gotti, ha dato particolare rilevanza all'arte delle donne (otto su 14 partecipanti), con opere portate dalle gallerie presenti in fiera di nomi sia storici come Dadamaino, Carla Accardi e Lucia Marcucci (grande attenzione su di lei anche a Frieze Masters), sia contemporanei come Lucia Pescador, Marinella Senatore, Adelaide Cioni. “Benché in modi molto diversi, tutti gli artisti in mostra rappresentano esempi di resistenza” spiega la curatrice “e si sforzano nella loro pratica di superare i limiti, siano essi sociali, politici, linguistici”. Un messaggio di grande attualità in un momento di crisi sotto molti punti di vista.
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