A Gioin 2020 sfilano start up e talenti tech
L’edizione digitale di Gioin 2020 esplorerà il legame tra Intelligenza artificiale, robotica e umanesimo. Previsti 6 appuntamenti, il 15 maggio il primo
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Nel mondo che si è andato delineando già a partire dalle prime settimane dell’emergenza sanitaria, 2 elementi sono apparsi fondamentali: l’innovazione e la digitalizzazione. Il Covid-19 ci impone, infatti, di re-immaginare i luoghi in cui viviamo, il modo in cui lavoriamo e ci rapportiamo con gli altri, l’uso del nostro tempo.
Per attuare il cambiamento che ci attende la tecnologia digitale è essenziale per permettere alle aziende di mantenere competitività e ai cittadini di trarne valore e fiducia per la loro vita quotidiana.
In questo contesto Digital Magics annuncia Gioin 2020 Digital Edition, la quinta edizione del ciclo di appuntamenti Gioin, organizzata in collaborazione con 24Ore Eventi, che quest’anno sarà completamente online.
Lanciato nel 2016, Gioin (Gasperini italian open innovation network) propone una serie di eventi per fornire strumenti, supporti e suggestioni per affrontare i nuovi cambi di paradigma e avvicinare le imprese italiane all’ecosistema dei talenti e delle startup innovative. Gioin è focalizzato sulla condivisione di esperienze concrete e di case history: in ogni incontro oltre a discutere di innovazione, grazie al contributo di studi e ricerche, sono coinvolti imprenditori e startupper che stanno mettendo in pratica il paradigma dell’Open Innovation nei loro settori.
Il palinsesto 2020 prevede 6 appuntamenti - da maggio a novembre - dedicati a settori specifici (IA & Robotics, Energy/Cartech, Foodtech, Fashiontech, Healthtech, Smart City & Sustainability), a cui si aggiunge l’Open Innovation Summit di giugno, evento ecumenico che vedrà la partecipazione di protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione: istituzioni, associazioni, aziende, università e naturalmente startup.
Cardo Ai, l’intelligenza artificiale nella finanza
Cardo Ai è la startup che ha integrato l’intelligenza artificiale nel mondo finanziario. Si propone come un’unica piattaforma di investimenti agli investitori istituzionali che vogliono entrare nel mondo della finanza alternativa. Questo perché negli ultimi 10 anni il mercato del credito è cambiato radicalmente. Per far fronte a questa esigenza Cardo fa riferimento agli algoritmi di machine learning che aiutano a comprendere meglio il rischio insito in ogni opportunità di investimento, creando così portafogli più efficienti. Il software proprietario di Cardo è come un fund advisor della finanza alternativa, utile per gli investitori istituzionali.
SoftMining, algoritmi per la ricerca di farmaci
La startup SoftMining ha sviluppato algoritmi proprietari che ottimizzano le fasi iniziali di ricerca e sviluppo di un nuovo farmaco, come la previsione dell’attività molecolare, i meccanismi di azione e le potenziali tossicità. Si tratta di un settore di frontiera. La startup gestisce le informazioni e le strutture molecolari attraverso una piattaforma dotata di intelligenza artificiale. Un altro prodotto unico di SoftMining è un motore di analisi semantica in attesa di brevettazione, che può essere utilizzato per il design di peptidi antimicrobici, per l’analisi testuale e l’analisi di elettrocardiogrammi.
Ai Academy, formazione al servizio dei big data
Ai Academy è una startup specializzata in formazione sull’Artificial intelligence per il business ovvero per le aziende. Ai Academy si può anche definire una società di consulenza boutique di esperti di tecnologia a servizio del business. Aiuta imprenditori a comprendere l’intelligenza artificiale e cosa farne con corsi di formazione e coaching, per creare progetti di intelligenza artificiale di successo attraverso una consulenza su misura. Ad oggi l’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale è molto bassa. Sopratutto in Italia. Accanto alla tecnologia serve comprendere a fondo quali dati interrogare e a quale scopo. Nell’Ai contano le domande.
Ghostwriter, la semantica a fianco del marketing
Ghostwriter offre uno strumento ovvero una tecnologia proprietaria dedicata a chi fa marketing digitale, che consente in pochi minuti di trovare il target e l’audience giusta con cui parlare, conoscendone le esigenze e condividendone linguaggio e obiettivi. La startup ha creato un motore semantico, capace di leggere, interpretare e rielaborare testi in italiano e inglese. Algoritmi capaci di estrarre valore da contesti diversi. Una delle sfide della comunicazione è infatti quella di comprendere testi per individuare chi fa cosa sul web. Questa analisi sta diventando sempre di più una operazione tecnologica che richiede una expertise specifica.
Moi Composites, nuove tecniche di stampa per l’industria
Moi Composites è uno spin-off del Politecnico di Milano. Progetta componenti in materiale composito e realizza pezzi unici o piccole serie mediante “Cfm technology”, un processo di additive manufacturing proprietario che permette di stampare in 3D fibre continue con matrici termoindurenti. Moi si rivolge principalmente a mercati quali: automotive, biomedicale, aerospazio, nautica, oil&gas, architettura e design. Questa tecnologia, sostengono, consente di raggiungere un rapporto peso-prestazione 20 volte superiore al migliore degli acciai. Con un progetto dedicato al settore biomedicale Moi Composites si è aggiudicata la Fase 1 dello Sme Instrument di Horizon 2020.
Imflow, piattaforma per il linguaggio naturale
Imflow è una piattaforma web-based che offre un modo semplice e veloce di sviluppare interazioni digitali basate su logiche conversazionali in linguaggio naturale. La velocità dei comandi vocali, combinati con la flessibilità di interfacce grafiche adattive (AUI), permette di automatizzare processi di interazione complessi attraverso Assistenti Vocali che possono essere integrati in canali preesistenti (web, App) e funzionare anche su Alexa & Google Assistant. L'interazione conversazionale permette di semplificare l'accesso ai device, migliorando l'engagement e la Customer Experience.
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