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A Interlagos è doppietta Mercedes. Leclerc sogna ancora il secondo posto

A Interlagos è andato in scena il penultimo appuntamento del mondiale con le classifiche piloti e costruttori già vinte da Verstappen e Red Bull

di Alex D'Agosta

(AFP)

3' di lettura

Due Mercedes (Russell, Hamilton), due Ferrari (Sainz, Leclerc), la Alpine di Alonso quinta e, solo al sesto e settimo posto, i due della Red Bull. Non sembra neanche una prova del 2022, considerando che a Interlagos è andato in scena il penultimo appuntamento del mondiale con le classifiche piloti e costruttori già vinte da Verstappen e Red Bull.
Si registra quindi la prima vittoria nella carriera di George Russell, il giovane inglese, da sempre una promessa degli sport di guida e possibile e concreto erede ‘morale' e fattivo in casa Mercedes. Grazie a lui e ad Hamilton, senza polemiche o attriti come per gli altri top team, la casa della stella a tre punte conclude un week-end indimenticabile. Dove Russell si era già distinto con la vittoria nella gara Sprint del sabato e oggi Hamilton ha saputo rimontare fino quasi al vertice dopo un contatto a seguito dalla ripartenza della prima safety car.
Un gran premio davvero all'altezza delle aspettative: d'altra parte è difficile ricordare una domenica banale a Interlagos. Certo, con qualche punto ancora in palio, matematicamente era possibile auspicare ancora un po' di scintille fra Sergio Perez e Charles Leclerc per il secondo posto nel ‘Driver Standings' , visto che allo start della gara domenica c'erano solo sei punti fra i due e in partenza solo una posizione di differenza.
Per buona parte di gara sembrava una battaglia persa, visto che il messicano è stato davanti a lungo. Però a causa di un forte contatto fra Norris e Leclerc, per il monegasco la domenica è stata di nuovo compromessa e solo Sainz ha effettivamente potuto salire sul podio. Sul finale, comunque, i due si sono compattati, anche troppo. Gli ultimi giri sono stati infatti di grande tensione. La ‘sofferenza' di Charles si è sentita dopo aver udito ben due appelli via radio al muretto per chiedere a Carlos di cedere la posizione. Certo, si sarebbe trattato di chiedere a un collega di rinunciare a un podio. E, in parte, c'era anche un rischio oggettivo di mettere una posizione a rischio con un rallentamento organizzato: Alonso, non certo un novellino, era subito alle spalle e avrebbe potuto avvantaggiarsene con un colpo di mano. Per lui però, con cento punti abbondanti di vantaggio su Norris, c'era la sfida diretta con Lewis Hamilton, che può ancora giocarsi nell'ultima sessione dell'anno. Così, niente favori.
C'è da dire che se qualcuno si sarà arrabbiato, altri offesi, altri magari pure indignati, la Red Bull ha forse inconsapevolmente creato la condizione per non biasimare la Ferrari: anche Verstappen non ha ceduto la sua sesta posizione verso Perez, con una situazione peraltro molto diversa. L'olandese, avendo vinto già il titolo 2022, non avrebbe avuto alcun sacrificio da pagare nell'arrivare dietro al compagno di squadra, mentre Perez ora si trova esattamente a pari punti, 290, con Leclerc, ma davanti nel confronto diretto per numero di vittorie. Sarà nata una simpatia di Max per il mondo rosso?
Queste considerazioni matematiche sono le più importanti da fare quando sul finire della stagione ormai contano solo budget e privilegi ‘tecnici' legati alle posizioni conquistate, che hanno impatto anche su parametri di sviluppo delle vetture 2023 come, uno su tutti, le ore di sviluppo in galleria del vento durante il prossimo inverno.

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