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A Londra l’anomalia del Natale a Novembre: boom di spese, ma basterà per il Pil?

La chiusura scatena un’euforia da feste: shopping, tutto esaurito nei locali, boom di vacanze tropicali. Il rischio di un mero effetto traslazione

di Simone Filippetti

Coronavirus, Londra prima e durante il lockdown

4' di lettura

LONDRA - All’uscita della stazione della metro di West Kensington, confine tra la Londra esclusiva di Hyde Park, della boutique e delle ville milionarie, e quella popolare e delle botteghe etniche di Hammersmith, il pub Famous Three Kings da fuori appare tutto pieno. Non sarebbe una cosa anomala: è un mercoledì sera di Champions League e il locale è uno tra gli sport bar più famosi di Londra, con decine di schermi che trasmettono tutte le partite. Solo che i clienti in fila fuori, in attesa di entrare, hanno poco a che fare con il tifo e l’ambiente post-hooligan del pub: sono ventenni alla moda, in mano tengono grandi borse da shopping, il color giallo fluo è inconfondibile. È quello dei grandi magazzini Selfridge’s, uno dei templi del lusso della città. «È l’unico posto dove ci hanno almeno detto che ci faranno sedere, aspettando in coda. Non abbiamo trovato nessun ristorante con posti liberi», spiega la ragazza molto «posh», stile Chiara Ferragni, con un po’ di imbarazzo. Avrebbe preferito essere a cena altrove, magari dal sofisticato Zuma, invece che in un pub pieno zeppo di gente che indossa la jersey di una squadra di calcio, canta cori da stadio e beve birra a go go.

Natale a Novembre

Il giorno prima del secondo lockdown del Regno Unito, che il calendario informa essere il 7 novembre, a Londra sembra invece il 24 dicembre: una frenesia che non si vedeva da mesi, da prima che il mondo finisse sotto la cappa del Covid. E che anche in tempi normali farebbe notizia. La Londra in procinto di rituffarsi di nuovo nella clausura è una fotocopia di quella della sera che precede la festa più grande dell’anno. Questo Natale a novembre è anch’esso una conseguenza del mondo alla rovescia creato dal Covid. Il governo inglese paga i cittadini perché stiano a casa, il «Furlough Scheme», paragonabile alla Cig italiana, coprirà i dipendenti di aziende pubbliche e private fino alla prossima primavera: 9 milioni di lavoratori in CIG riceveranno l’80% dello stipendio (e in alcuni casi addirittura il 100% perché numerose aziende integrano la differenza). Con la prospettiva di stare in casa, vuoi in una sorta di Reddito di Cittadinanza versione britannica o in smart working (che però in Uk si chiama, più correttamente, «work from home»), la gente ha pensato bene di anticipare le festività. Anche perché, è il ragionamento di massa dietro l’esplosione di shopping e movida, chissà se poi il 2 dicembre il paese riaprirà davvero: il premier Boris Johnson si augura di farlo e il vice premier Michael Gove ha già messo le mani avanti. Con le festività ormai alle porte e l’atmosfera natalizia già nell’aria, i negozi avevano già messo fuori addobbi e luminarie per spingere le persone a comprare), i futuri prigionieri del motto «Stay Home, Save Lives» hanno deciso di fare prima quello che avrebbero fatto a dicembre e rischiano di non fare più: spendere e spandere.

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Tutti a bordo: assalto a Heathrow

Il cielo sopra il Famous Three Kings si trova nel corridoio aereo che serve per atterrare a Heathrow: basta alzare lo sguardo e si vedono grossi Boeing con la livrea della British Airways sorvolare le case a bassa quota. Dal pub all’aeroporto più grande d’Europa, la scena è la stessa. L’aeroporto è stato preso d’assalto: sono gli inglesi che fuggono dal Covid e dalla nuova chiusura. Il boom di viaggiatori è stato così improvviso e inaspettato che l’aeroporto è dovuto correre ai ripari assumendo personale, che invece nei mesi era stato tagliato causa scomparsa dei viaggiatori: da fine marzo, il volume di passeggeri in transito nello scalo londinese è crollato dell’80% e Heathrow ha accusato una perdita di 1,5 miliardi di sterline. Con il divieto di viaggi vacanza, l’aeroporto non si aspettava di essere invaso da viaggiatori. Sono gli Happy Few che hanno deciso di passare la quarantena fuori dal paese e, già che ci sono, di anticipare le vacanze di Natale: dovendo lavorare da casa, meglio farlo al caldo ai Caraibi o alle Isole Canarie. Le località tropicali, i paesi a basso rischio contagio e con corridoi aerei, sono state le più gettonate: è probabile che i fuggiaschi del Covid, che spaziano da benestanti a semplici pensionati, non si rivedranno fino a gennaio.

Non è tutto Natale quel che luccica sotto l’Albero

L’euforia di Londra pre-quarantena ha un effetto immediato: mitigherà l’atteso crollo dell’economia a novembre. Da giorni tutti i ristoranti erano al completo. Le boutique di Bond Street e i grandi magazzini, da Harrod’s a John Lewis, hanno venduto in abbondanza, con gente in fila per entrare nei negozi delle grandi griffe. Lo spauracchio di un anno senza Natale ha spinto tutti agli acquisti e a festeggiare. La frugale Gran Bretagna si è improvvisamente trasformata nella cicala Italia. Il Pil inglese, sentitamente, ringrazia. Il Regno Unito era caduto del 20% in primavera, in occasione del primo lockdown. Il rimbalzo estivo, con l’economia risalita del 16%, aveva fatto ben sperare di poter recuperare la batosta di inizio anno nell’ultimo trimestre, contando anche sull’effetto Natale, grande amplificatore di consumi. Ma l’improvvisa gelata di novembre, annunciata a sorpresa dal premier Johnson, ha rovinato tutti i piani di ripresa per la già martoriata economia britannica che chiuderà l’anno con un debito pubblico oltre i 2mila miliardi e un rapporto debito/pil sopra la soglia psicologica del 100 per cento. Ma questa improvvisa e inaspettata impennata di consumi aiuterà il Pil del secondo lockdown. Il rischio è che sia solo una traslazione: se il 2 dicembre il paese non riaprirà, i cittadini britannici avranno solo speso a novembre quello che avrebbero speso comunque a dicembre. E se novembre si salverà, il crollo del Pil ci sarà per la fine dell’anno. Il Natale a San Martino sarà pure una gradita sorpresa, ma forse è meglio che si continui a festeggiare il 24 dicembre.

Per approfondire

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