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A maggio torna a crescere l’export di beni made in Italy: rimbalzo dello 0,9%

Dopo la battuta d’arresto di aprile, ripartono le vendite all’estero, soprattutto verso i Paesi extra Ue. In calo per il terzo mese, invece, i valori delle importazioni

(Adobe Stock)

2' di lettura

Dopo la battuta d’arresto di aprile (-5,4%) a maggio torna a crescere l’export di beni made in Italy che, rispetto al maggio dello scorso anno, è aumentato dello 0,9% in valori, anche se in termini di volumi si registra una contrazione del 3,6%.

L’Istat, che riporta il dato, registra invece una lieve flessione congiunturale, pari allo 0,3% e una riduzione più ampia per le importazioni (-3%), a causa soprattutto della riduzione degli acquisti di energia. La diminuzione su base mensile dell'export è dovuta alla contrazione delle vendite verso l’area Ue (-1,7%), mentre le esportazioni verso l'area extra Ue sono in aumento (+1,2%).

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Su base annua, l’export torna dunque a crescere, trainato dalle vendite sui mercati extra Ue; l’import, invece, segna per il terzo mese consecutivo una flessione, spiegata per quasi due terzi dalla caduta degli acquisti di gas naturale e petrolio greggio da Russia e paesi OPEC.

Nei primi cinque mesi dell’anno, il saldo commerciale è positivo per 10,6 miliardi (era -12,5 miliardi nello stesso periodo del 2022). Per i prezzi all'import prosegue la dinamica congiunturale negativa che, seppur in un quadro di cali diffusi, è ancora principalmente dovuta ai ribassi dei prodotti energetici; su base tendenziale, la loro flessione si amplia ulteriormente.

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento tendenziale dell'export si segnalano: mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+24,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+18,5%), autoveicoli (+23,5%) e macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (+6,0%). Diminuiscono su base annua le esportazioni di prodotti della raffinazione (-43,0%), metalli e prodotti in metallo (-12,6%) e prodotti chimici (-9,3%).

Su base annua, i paesi che forniscono i maggiori contributi alla crescita dell’export nazionale sono: paesi OPEC (+28,8%), Svizzera (+9,0%), Cina (+14,9%) e Turchia (+13,5%). Per contro, si riducono le esportazioni verso Stati Uniti (-5,8%), Germania (-4,2%) e Belgio (-12,1%).

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