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A Milano le compravendite crescono del 5% a 30mila case

Nuovo rapporto sulla città metropolitana di Scenari Immobiliari e Nhood. Dal partenariato pubblico-privato uno sviluppo da 5 milioni di mq entro il 2035

di Evelina Marchesini

(Adobe Stock)

5' di lettura

Milano sempre al top del real estate italiano e con una proiezione ancor più internazionale. Secondo i dati emersi dalla presentazione del Rapporto 2023 sul mercato immobiliare della città metropolitana di Milano, nell'ambito del convegno «Winning Mix – Il parternariato pubblico privato come risorsa per la rigenerazione urbana» presentato oggi a Milano da Scenari Immobiliari e Nhood, il capoluogo meneghino è la prima metropoli italiana per sviluppo del territorio, con 23,5 milioni di metri quadrati di edificabilità potenziale al 2035 nella Città metropolitana e 5,1 milioni di metri quadrati a Milano.

L’impatto potenziale

L'impatto potenziale di valore aggiunto sul mercato immobiliare viene così previsto, rispettivamente, in 50 miliardi e 19,5 miliardi di euro. In un simile scenario il partenariato pubblico-privato, secondo la ricerca, potrebbe rivelarsi uno strumento fondamentale per lo sviluppo futuro, producendo un incremento del valore aggiunto immobiliare di oltre il 15 per cento.

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Milano conferma così la sua grande resilienza e si proietta verso un futuro di notevole crescita del territorio metropolitano, che nei prossimi dieci anni trascinerà l'intero mercato immobiliare nazionale. «Come emerge dalla nostra ricerca – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – il presupposto di ogni azione di rigenerazione urbana diventa la presenza di un ecosistema coeso di attori capaci di produrre valore per la città, per i suoi abitanti e per la sua, oltre che per la propria, economia. La collaborazione tra governo pubblico, interventi privati e forme emergenti di innovazione sociale richiede un ripensamento delle relazioni tra istituzioni, società civile e privati, riconoscendo le capacità di quest'ultimi di trattare efficacemente problemi collettivi. In questo senso, l’utilizzo dello strumento del partenariato pubblico-privato potrebbe rappresentare la parte più concreta dello sviluppo futuro, trainante e sollecitatrice di ulteriori trasformazioni, producente un incremento del valore aggiunto immobiliare di oltre il 15 per cento».

Il mercato immobiliare di Milano

IL MERCATO MILANESE
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Il Rapporto è anche l'occasione per fare il punto della situazione sul mercato immobiliare del capoluogo meneghino. Il mercato immobiliare residenziale della Città metropolitana di Milano rappresenta, per volume di compravendite e fatturato, il principale della Lombardia nonché il più grande a livello nazionale, secondo solo a Roma in un confronto tra capoluoghi.

Nel 2023 nella città di Milano si prevede infatti che saranno vendute 30mila case, con una crescita del 5% in un anno e di oltre il 15% sul 2019. Il fatturato del comparto residenziale, secondo Scenari Immobiliari e Nhood supererà i 12 miliardi di euro, con un incremento del 4% sugli oltre 11,5 miliardi dell'anno scorso e del 16% circa sugli ultimi 5 anni. Con questa cifra il mercato milanese consolida il suo ruolo leader in Italia e si colloca ai primi posti in Europa.

«Analizzare, come facciamo da tanti anni, l’evoluzione del territorio e del mercato immobiliare milanese è importante per capire come si muoverà il nostro Paese – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari –. Almeno dal 2015 Milano è un importante laboratorio di innovazione e introduce modelli utili per tutti gli operatori. Le dimensioni nella trasformazione urbana sono importanti per raccogliere l'interesse dei grandi operatori nazionali e internazionali che qui trovano occasioni importanti ma anche aspettative di ritorno degli investimenti. I mercati milanese e lombardo sono resilienti perché l’economia è forte e la capacità di attrazione continua ad essere elevata. In un Paese che soffre, Milano è un'oasi per chi vuole investire e crescere, come il Salone del mobile di questi giorni sta dimostrando. Milano è mobile e immobile, potremmo dire».

I prezzi delle case

Per quanto riguarda i prezzi, nel capoluogo lombardo superano ampiamente qualsiasi altra realtà nazionale e sono superiori ai 9.600 euro nelle zone centrali, ai 5.400 euro nelle zone semicentrali e ai 3.300 euro nelle zone periferiche. Le previsioni per l’anno in corso sono di ulteriore crescita intorno al 6%, il doppio di quanto previsto per l’Italia.

Le riqualificazioni

IL POTENZIALE DELLA CITTÀ
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Complessivamente gli ambiti di riqualificazione edilizia e rigenerazione urbana della Città metropolitana di Milano interessano una superficie di quasi 50 chilometri quadrati, in grado di generare potenzialmente una superficie lorda di 23,5 milioni di mq, concentrata per poco più del 40% in funzioni urbane di natura residenziale (9,8 milioni di mq) e per poco più di un terzo logistico-produttiva (7,9 milioni di mq).

Le potenzialità di sviluppo relative al settore residenziale e alle diverse attività economiche permetteranno, le prime di offrire una nuova abitazione a quasi 200mila abitanti teorici, pari a poco meno di 90mila nuclei familiari, le seconde di ospitare poco più di 100mila posti di lavoro. Il rapporto stima un impatto sul mercato immobiliare di circa 50 miliardi di euro di valore aggiunto, concentrato per due terzi nel comparto residenziale.

Gli ambiti di riqualificazione edilizia e di rigenerazione urbana della città di Milano interessano una superficie territoriale di circa 9,5 kmq e una superficie lorda pari a poco più di 5 milioni di metri quadrati, concentrata per poco meno della metà nel comparto residenziale (2,35 milioni di mq), per un terzo nel direzionale (1,5 milioni di mq) e per poco meno del 10% in quello commerciale (460mila mq).

IL POTENZIALE DELL'AREA METROPOLITANA
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L’impatto sui fatturati

Si stima un impatto sul mercato immobiliare di circa 19,5 miliardi di euro di valore aggiunto concentrato per quasi il 60% nel comparto residenziale.La città di Milano e il suo più vasto territorio amministrativo metropolitano dispongono di tutti quegli elementi fisici, urbani, infrastrutturali, economici, sociali e di governance che possono contribuire allo sviluppo di processi innovativi di partenariato pubblico-privato in grado di contribuire all'evoluzione qualitativa e quantitativa del tessuto economico, sociale e metropolitano.

L’attivazione di innovativi processi di partenariato pubblico-privato, oltre allo sviluppo e al miglioramento dell'ampia e fitta rete infrastrutturale e dell'offerta di servizi alla persona e alle imprese che caratterizzano il territorio delle Città metropolitana di Milano, potrebbe contribuire alla riqualificazione e rigenerazione di una superficie territoriale di circa 5,5 chilometri quadrati. Queste nuove superfici andranno a incrementare l'offerta immobiliare metropolitana quantificata in precedenza, con importanti ricadute indirette e indotte di natura sociale ed economica.

Il valore aggiunto immobiliare sarà pari a circa 7,8 miliardi di euro (+15%) con ulteriori potenziali ricadute indirette e indotte sui contesti territoriali e urbani di riferimento, stimabili in circa 5,5 miliardi di euro e derivanti dallo sviluppo della rete infrastrutturale e dei servizi di interesse collettivo di livello locale e sovralocale. Insomma, ancora una volta il settore immobiliare si conferma essere il boost dell'intera economia locale, e non solo.

«Il convegno che abbiamo organizzato assieme a Scenari Immobiliari vuole fare da eco al ruolo da pioniere di Nhood nel promuovere il partenariato pubblico-privato come strumento fondamentale e strategico per la realizzazione di interventi di rigenerazione urbana di interesse pubblico e collettivo: è questo il caso ad esempio del progetto di sviluppo e gestione dell'infrastruttura di copertura dei binari della linea ferroviaria regionale di Milano Cadorna, che ci vede attivi in prima linea», ha spiegato Carlo Masseroli, direttore strategia e sviluppo di Nhood Italy. «Siamo convinti infatti che la trasformazione di una città poliedrica come Milano richieda necessariamente il supporto dell'investitore privato. Ci auguriamo che l’evento di oggi possa contribuire ad accelerare e consolidare questa forma di cooperazione e che metta nella condizione, noi come gli altri operatori, di poterne usufruire al più presto lungo tutto il territorio nazionale».

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