A Milano food&beverage protagonista nell’offerta dei nuovi distretti immobiliari
Ristoranti e locali a tema enogastronomico al centro dell’offerta cittadina con una penetrazione del 34% secondo Engel &Voelkers: dal Certosa Food District al West End di Mind e al Merlata Bloom
di Maria Teresa Manuelli
I punti chiave
4' di lettura
Milano piazza sempre più strategica per lo sviluppo del mercato ristorativo-alimentare e anticipatrice di tendenze e concept su scala nazionale. È l’immagine che esce dalla terza edizione del Food & Beverage Retail Market Report di Engel & Völkers Commercial Milano, società di advisory immobiliare.
Nel capoluogo lombardo si contano 5.533 esercizi, la cui incidenza delle attività F&B è pari al 34%, valore che conferma una buona tenuta del settore se rapportato ai dati raccolti nel 2022.
Record di Food&Beverage nei quartieri milanesi
Tra i distretti in cui si registra una maggiore rilevanza del numero di esercizi F&B rispetto al totale dei negozi, spiccano ancora una volta Arco Sempione, che conferma la sua fortissima attrattività soprattutto serale, con il 57% di esercizi F&B sul totale dei negozi, e la zona dei Navigli con un 51%. Nolo, invece, si mostra a oggi come un distretto ancora “acerbo”, presidiato per il 92% da attività ̀ a marchio indipendente, ma che sta entrando nel mirino delle principali catene del food, date le sue grandi potenzialità.
«Nonostante la fase delicata che il nostro Paese sta attraversando tra pandemia da Covid19, crisi geopolitica e inflazione, Milano continua a confermarsi come punto di riferimento, in particolare per il food & beverage – spiega Gianluca Sinisi, licence partner Engel & Völkers Commercial Milano & Lombardia –. La crescita di questo settore e la costante apertura di attività contribuisce a ridefinire la geografia della nostra città. Una ulteriore spinta arriverà dalle Olimpiadi Milano Cortina 2026, il cui effetto ha già iniziato a portare ricadute positive visibili in termini economici e territoriali, offrendo nuovi posti di lavoro, attraendo nuovi clienti, grazie a trasformazioni e rigenerazioni urbane, che costituiscono nuove opportunità per il settore».
Milano Certosa district: obiettivo 20 locali in piazza
E tra le recenti rigenerazioni urbane a settembre sono state inaugurate le prime tre insegne del Milano Certosa District, l’area a nordovest della città tra via Varesina, via Barrella e via Giovanni da Udine: ai civici 162 e 204 di via Varesina sono operativi e aperti al pubblico June Collective (colazione e pranzo con un menù che punta su stagionalità), Loste Café (bakery che si muove fra proposte dolci e salate) e Lafa (cucina araba e mediorientale). Nella stessa “piazza” di 2mila mq, dove la scorsa primavera si è trasferita la sede europea di Whirlpool arriverà entro la fine dell’anno anche Crosta.
«Fare sistema intorno a proposte enogastronomiche di qualità e indipendenti, fuori dal centro della città è uno degli elementi strategici nello sviluppo del progetto», dichiara Vincenzo Giannico, direttore generale di RealStep Sicaf. L’obiettivo è raggiungere, entro i prossimi due anni, un totale di 20 locali con proposte enogastronomiche originali e di ricerca, ma collaudate, come quelle appena inaugurate: circa 6mila mq dei 100mila complessivi di riqualificazione firmati RealStep Sicaf (Tortona e Ripamonti tra i progetti in track record).
«Le realtà che trovano posto nel nuovo distretto – prosegue Giannico – sono esponenti di spicco del panorama della ristorazione e permetteranno a questa zona di vivere un’ulteriore accelerazione dell’identità scelta per il progetto nel suo complesso. La filosofia food del Milano Certosa District è infatti ispirata alle esperienze di città come Parigi, Copenaghen e New York, ma con un tocco di italianità, naturale per il vino, di ricerca e sperimentazione per il cibo, e con un’attenzione all’esperienza culinaria a tutto tondo».
Offerta food in crescita da West Gate e Cascina Merlata
In fermento anche l’area West Gate di Mind, Milano innovation district, gestita da Cbre: il leder della consulenza immobiliare che affiancherà gruppo Lendlease, per la parte destinata a commercio e ristorazione. Il distretto, frutto di un vasto piano di rigenerazione urbana all’interno dell’ex area Expo 2015, si sviluppa nella parte a Nord-Ovest della città, su una superficie di 1 milione di mq, l’equivalente di circa 120 campi da calcio. Cbre si occuperà dello sviluppo della componente retail di West Gate, per verificare gli standard dei locali che andranno a ospitare ristorazione e vendita al dettaglio.
Non molto lontano, nel quartiere Cascina Merlata, è quasi operativo al 100% il centro commerciale Merlata Bloom di Nhood Italia, su 80 mila mq di superficie e 325 milioni di euro di investimento. L’alimentare e bevande conferma il suo ruolo di primo piano: il centro avrà 43 spazi ristorativi, tra i quali Martinucci Laboratory, un grande laboratorio artigiano di pasticceria e gelateria, un concept store che dalle località più belle della Puglia arriva finalmente a Milano; tra le altre insegne avremo anche RossoPomodoro, La Piadineria, Bun Burgers, Cioccolati Italiani, Fresco&Cimmino, le proposte del Gruppo Cremonini (RoadHouse, Calavera, Billy Tacos, Smokery), Ichi Station, Kebhouze, Macha Cafè, McDonald’s, Panino Giusto, Poke House e Wagamama.
«Attraverso il food&beverage, e il retail in generale – commenta Nhood – questo luogo diventa un attrattore sociale e generatore di placemaking. La ricchezza dell’offerta, infatti, è garanzia di attrattività e di apertura per accogliere le esigenze di un pubblico trasversale, non più solo nei canonici orari “da centro commerciale”, ma fin dalla prima colazione al dining e post cena».
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