Week end in città tra arte, musica, esperienze di gusto e molto altro
A Milano tra l’arte del sushi di Katsu Nakaji e l’universo BookCity
Il Giappone nel piatto e l’arte del sushi si conosce, sperimenta e si gusta fino al 23 dicembre dal Ronin Shokunin che ospita il famoso maestro di sushi di quarta generazione Katsu Nakaji. Il leggendario chef ha scelto l’Italia per far conoscere in Europa la sua esperienza di sushi Omakase. E’ l’erede di una famiglia che da quattro generazione porta avanti l’arte del sushi e che ha il suo quartier generale nel rinomato ristorante due stelle Michelin Hatsune Sushi di Tokyo che quest’anno ha celebrato il 130° anniversario. Quello nel quale conduce chef Nakaji non è solo un percorso del gusto ma una vera immersione nella cultura tradizionale giapponese che si percorre guidati dai racconti dello chef. Lui ha iniziato all’età di quattro anni sotto la guida del nonno. La parola Sushi appare per la prima volta più di mille anni fa nel periodo Heian (VIII e XIX secolo) ad indicare “molto acido”. All’epoca non c’erano ancora i frigoriferi che conservavano i cibi. Così carne e pesce si facevano fermentare con sale e aceto per essere poi consumati con il riso, rigorosamente tostato in un arnese di legno. Le persone assaggiavano la pietanza ed esclamavano “Sushi!Sushi!, Ovvero molto acido. Ancora oggi chef Nakaji utilizza i suoi strumenti: ad esempio il riso vien cotto in un forno kamado, alimentato a carbone, a 500 gradi, che viene poi condito con un raro aceto di riso e feccia di sakè e mescolato in un ampio contenitore di legno, che era in uso un tempo sui mercantili giapponesi. Anche i servizi di portata – (ciotole e altro) hanno 150 anni, in un evanescente legno laccato, con le immagini delle gru, animale molto amato in giappone -. Il sushi si gusta rigorosamente con le mani, mai freddo e per diventare sushi master ci vuole pazienza e precisione. Dal 13 al 19 novembre si alza poi il sipario su BookCity 2023 la manifestazione dedicata al libro e alla lettura promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO. La 12° edizione sarà scandita dal Tempo del sogno, quell’istante effimero che nasce nel profondo del sonno e racchiude il potere di trasformare la veglia. Da Penelope a Giovanna d’Arco, da Freud a Pasolini, da Cenerentola a Hitchcock, da Luther King a Bergoglio, i sogni hanno popolato le opere della letteratura di tutti i tempi, influenzando anche filosofi e pensatori, artisti e figure di riferimento del mondo della cultura. La manifestazione come sempre si articola in molti luoghi della città. Tra i nuovi luoghi c’è la Casa della Voce, il nuovo spazio che l’Area Biblioteche del Comune di Milano dedica alle forme di cittadinanza attiva che operano in città nell’ambito della lettura, negli spazi dell’ex Fornace di via Gola.