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A Milano un percorso di arte e meditazione nell'ex caveau di una banca

Si chiama “Project Revelation” ed è l'esposizione di arte esperienziale ideata dall'artista The Prism. Sette stanze per un percorso al buio alla scoperta di sé.

di Caterina Maconi

Rebirthing

2' di lettura

In una stretta via che conduce a Piazza Affari, a Milano, il caveau di una ex banca ospita una mostra che è un percorso alla riscoperta di sé. Punti in comune della nuova destinazione di questi spazi e della loro ex funzione: gli ambienti bui, segreti, silenziosi. Oggi, però – e fino al 14 giugno – in quelle stanze un tempo caveau impenetrabili, possono entrarci tutti. “Project Revelation” è l'esposizione di arte esperienziale ideata dall'artista The Prism e curata da Marco Senaldi, in programma presso Bank Space, in Via San Vittore al Teatro 3, che accoglie lo spettatore e lo rende partecipe di un progetto di meditazione e consapevolezza.

Un ritratto dell'artista The Prism

Si presenta come un viaggio emozionale che, con l'utilizzo del suono, della luce e del colore, rievoca immagini e archetipi invitando alla contemplazione e alla meditazione grazie ale opere di The Prism, aka Stefano Simontacchi, noto professionista in ambito legale, che da tempo ha intrapreso un percorso di personale ricerca nello sciamanesimo. La sua arte fonde la tecnica della audiowalk (passeggiata accompagnata da audio) e l'impiego di light boxes astratte in un ambiente immersivo e risente dell'influsso dello spiritualismo. I suoi lavori aspirano a proporsi non come manufatti estetici, ma come portali energetici.

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Neuronal Connections

Il progetto muove da qui, dall'idea di mettere l'arte al servizio di tutti con l'obiettivo di guarire l'anima, o almeno di darle sollievo e fortificarla. “Project Revelation” lo fa attraverso sette sale che lo spettatore attraversa, ciascuna caratterizzata da un nome e una funzione, alla scoperta delle opere dell'artista, che appaiono, luminose, nel buio.

Magic Circle

La prima sala prende il nome di Recharge and Rebalancing, e vuole spezzare le resistenze psicologiche iniziali, predisponendo al viaggio. La seconda, Spiritual Enhancer, vuole infliggere un contraccolpo mentale, quasi a tarare lo spettatore su nuove frequenze. A questa fa seguito Rebirthing, il primo capitolo della rinascita interiore. Si passa a Higher Self, si raggiunge The Hole of The Awareness, si prende visione di Hidden Treasure e infine si approda alla stanza più “elevata”, quella dell'appuntamento con se stessi - Soul Meeting (I AM).

The Prism. ©Stefano Simontacchi

In concomitanza con la mostra, The Prism ha presentato il film omonimo “Project Revelation”, un cortometraggio ambientato nello spazio postindustriale dell'ex-scalo di Porta Genova a Milano, diretto da Jacopo Farina e sceneggiato da Ernesto Giuntini su soggetto e testi di The Prism. Si tratta di un'evocazione poetica e surreale dell'universo artistico e mentale dell'autore, dove ancora una volta sono le opere le protagoniste: a presentarle, la cantautrice Malika Ayane, in una successione scandita dai versi di The Prism.

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