risparmio gestito

A novembre vola la raccolta dei gestori. Il patrimonio sfiora 2.400 miliardi

La spinta questa volta è arrivata dalle gestioni di portafoglio che hanno incassato 3,8 miliardi. In calo i fondi aperti (1,5 mld contro i 2,2 di ottobre)

di Isabella Della Valle

2' di lettura

Con una raccolta positiva per 5,9 miliardi si chiude il bilancio di novembre dell’industria del risparmio gestito. Il dato è superiore di circa 3 miliardi rispetto a quello di novembre, ma questa volta a portare fieno in cascina sono state le gestioni di portafoglio che, grazie ai mandati istituzionali (3,2 miliardi)i, hanno incassato ben 3,8 miliardi. Hanno rallentato il passo, invece, i fondi aperti che hanno raccolto 1,5 miliardi con un sensibile ridimensionamento rispetto ai 2,2 miliardi rastrellati a ottobre. Il saldo complessivo dell’industria da inizio anno sale così a 23,3 miliardi, accompagnato da un patrimonio arrivato a quota 2393,7 miliardi, gestito per il 51,1% dalle gestioni di portafoglio e per il restante 48,9% da quelle collettive.

I fondi comuni

Il buon andamento di questi strumenti a novembre è riconducibile al saldo conseguito dagli azionari nelle cui casse sono entrati oltre 3 miliardi, registrando così il dato più brillante del settore e migliorando moltissimo il risultato rispetto ai 349 milioni incassati a ottobre. Questa tipologia è quella che ha ottenuto il dato migliore da gennaio a fine novembre. Hanno spinto sull’acceleratore anche gli obbligazionari, positivi per poco meno di 3 miliardi (1,4 il mese precedente), mentre continua l’esodo dai flessibili (-1,3 miliardi e - 17,2 da gennaio), ma soprattutto dai monetari che hanno perso in un mese 3,5 miliardi (in questo caso, però, il dato da inizio anno resta positivo per 7,3 miliardi). Da segnalare inoltre la brusca battuta d’arresto dei fondi bilanciati (da 4,5 miliardi agli attuali 279 milioni), dopo mesi di andamento lineare che li portano comunque ad archiviare il bilancio da inizio 2020 con un incasso di 7,8 miliardi. Ancora una volta sono i fondi di diritto estero a tenere le redini del sistema (1,6 miliardi), mentre i prodotti tricolore hanno chiuso con i conti in rosso per 167 milioni.

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I gruppi

Tra i protagonisti del settore spiccano i dati di Intesa Sanpaolo e di Poste Italiane che hanno raccolto rispettivamente 2,9 e 2,4 miliardi; il primo grazie al collocamento dei fondi aperti, il secondo ai mandati istituzionali. Molto positivo anche l’andamento di Jp Morgan (705 milioni) e di Shroders (528 milioni), mentre è negativo per 1,7 miliardi il saldo del gruppo Generali per i «deflussi sui fondi monetari all'interno dei mandati assicurativi in gestione», come spiegato dalla società.

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