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A Padova inaugurato Live Demo, il dimostratore di tecnologie 4.0 più grande d’Italia

Un progetto di ampio respiro che vede in prima file aziende e realtà accademiche di cui l’Università di Padova è capofila coinvolgendo tutti gli atenei del Triveneto e numerose aziende

di Enrico Netti

4' di lettura

«Questo competence center sarà il cuore pulsante dell’hub per l’innovazione che Padova sta creando. Inauguriamo oggi qualcosa di estremamente concreto, perché esalta quando impresa e formazione sanno dialogare in maniera propulsiva in un modello virtuoso di partenariato pubblico e privato». Questa la premessa di Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro, durante l’inaugurazione di Live Demo, il dimostratore di tecnologie 4.0 più grande d’Italia ospitato nello Smact Competence Center sorto presso il quartiere fieristico del capoluogo. Un progetto di ampio respiro che vede in prima file aziende e realtà accademiche di cui l’Università di Padova è capofila coinvolgendo tutti gli atenei del Triveneto e numerose aziende. «Quella di Padova è la punta di diamante dell’ambizioso network di Live Demo Smact, una rete di fabbriche scuola a disposizione di imprese, ricerca e studenti per far avanzare nella pratica le competenze innovative di cui ha bisogno il tessuto produttivo, un progetto che prosegue a pieno ritmo nella sua realizzazione e diffusione in tutte le regioni del Nordest - commenta il professor Fabrizio Dughiero, presidente del consiglio di gestione del Competence Center -. La Live Demo inoltre si inserisce a pieno titolo nel percorso del Boulevard dell’Innovazione che vede Fiera, Scuola di Ingegneria, Smact, Parco Scientifico Galileo, Le Village diventare un tutt’uno e un vero hub dell’innovazione a servizio delle imprese. Smact conferma così il suo impegno a connettere tra loro gli innovatori che lavorano nell’impresa e nella ricerca, non a parole ma con strutture e pratiche che funzionano, cioè con i fatti. E i fatti, dopo i primi tre anni, ci dimostrano che la strada è quella giusta, perché oggi le imprese contattano Smact per trovare un partner affidabile che le guidi nei percorsi di digitalizzazione offrendo le tecnologie più innovative, in un’ottica sistemica e non di parte». Smact fa leva su oltre 11mila ricercatori e sulla grande ricchezza di competenze e esperienze dei partner industriali e tecnologici, che mette a disposizione delle imprese per attuare progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Nei primi due anni di attività ha avviato e cofinanziato 30 progetti di questo tipo, per un totale di 6,5 milioni di euro, coinvolgendo 50 gruppi di ricerca, unendo così laboratori universitari e fabbriche e incrociando bisogni di innovazione e competenze dei partner. Da parte sua Anna Ascani, Sottosegretaria del Mise, pone l’accento sul ruolo dei competence center. «Servono luoghi in cui la ricerca incontra l’impresa cioè la vera domanda di tecnologia che le Pmi non possono affrontare in autonomia.

Live Demo Smact, dove aziende e università collaborano innovando

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Nei competence center queste informazioni sono a disposizione dell’impresa. Soprattutto delle Pmi che devono compiere quella transizione digitale, per cui i competence center diventano centrali. Continuerà l’impegno finanziario del Mise verso i competence center. Tutti e 8 hanno dato grandi risultati. Quindi i competence center sono cardini fondamentali nella riuscita del Pnnr. La progettualità arriva così nella vita quotidiana delle persone e delle imprese - ha detto la Sottosegretaria -. Ora i competence center devono dialogare con università e Its, ma anche fare formazione rivolta a chi è e chi fa impresa. Spesso l’imprenditore non conosce la tecnologia che si applica al suo modello di produzione. Questi centri servono ad aiutarlo a conoscere, un luogo in cui si strutturano soluzioni sartoriali per le imprese sul territorio. Proprio qui oggi c’è grande sinergia tra tutti i mondi che si devono incontrare». La cerimonia d’inaugurazione si è svolta nella Sala Mantegna di Padova Congress, centro recentemente inaugurato che si innesta con il progetto Smact. «È un gioiello architettonico firmato da Kengo Kuma, un contenitore polifunzionale e flessibile dotato delle più avanzate tecnologie ed è la struttura dedicata ad eventi più grande del Veneto, capace di ospitare circa 3.400 congressisti. Grazie a questa nuova struttura Padova, città di arte e di scienza, si candida così a diventare una delle capitali italiane della congressistica» aggiunge Antonio Santocono, presidente della Camera di Commercio di Padova e di Padova Hall.

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Live Demo Smact, dove aziende e università collaborano innovando

Il Live Demo è un laboratorio d’innovazione che si sviluppa su una superficie di 3mila metri quadri dedicati alle tecnologie digitali. Il progetto è «From farm to fork» ed è l’ultima Live Demo in ordine di tempo realizzata da Smact Competence Center con il supporto scientifico dell’Università di Padova. Si tratta di una fabbrica-scuola 4.0 dove sperimentare tecnologie per gestire e monitorare la produzione primaria sostenibile. Al suo interno l’intero ciclo di produzione, dalla coltivazione in serra delle materie prime, alla produzione di pane, birra e piatti in vaso, viene interamente digitalizzato con sensori che raccolgono dati sulla gestione del clima, sul controllo dei parametri di produzione, sul monitoraggio dei consumi di acqua ed energia e il controllo di qualità, li analizzano tramite l’intelligenza artificiale e li trasmettono in cloud. Il tutto per arrivare ad una gestione più efficiente e sostenibile della “fabbrica 4.0”, ma anche per creare un’esperienza sensoriale per il visitatore, che potrà poi consumare in maniera condivisa i prodotti in una “shared kitchen”. Molti i partner tecnici legati all’industria dell’ospitalità e all’Ho.Re.Ca. tra cui Electrolux Professional, Sottoriva, Gruppo Della Toffola, Schneider Electric con una piattaforma IoT per la raccolta dati e una control tower per le linee produttive per finire con Work Crossing (Forcellini Ristorazione), cooperativa sociale che sviluppa la sua attività nel campo della ristorazione, impiegando categorie svantaggiate e promuovendone il recupero e la riabilitazione nella società. Il progetto ha avuto il supporto di AD Serre, Planum studio di architettura e progettazione integrata, Impredil, Techne e al consorzio “Luce in Veneto”. «Vedere come la digitalizzazione permette non solo di efficientare la produzione ma anche i prodotti, e toccare con mano le potenzialità dell'innovazione aiuta a persuadere i piccoli imprenditori a intraprendere percorsi di innovazione e a formare il personale con esempi pratici anziché con lezioni teoriche - conclude Matteo Faggin, direttore generale di Smact -. Un passaggio fondamentale per restare competitivi sul mercato ed entrare a pieno diritto nell’ecosistema dell’innovazione che oggi vede alleati il mondo della ricerca e quello dell’impresa, con oltre 60 partner che partecipano attivamente al Centro di Competenza».

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