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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Ubisoft Entertainment brilla alla Borsa di Parigi grazie al via libera preliminare dell’Antitrust britannico all’acquisizione di Activision da parte di Microsoft, accordato in virtù dell’accordo di cessione di diritti al gruppo francese di videogiochi per rispondere alle problematiche concorrenziali. Il titolo Ubisoft è in rialzo con una delle migliori performance dell’indice Stoxx Europe 600. «La vendita di diritti di streaming dei giochi di Activision a Ubisoft risponde in gran parte alle preoccupazioni precedenti e apre la via all’autorizzazione dell’operazione», ha dichiarato la Competition & Markets Authority (Cma), che in aprile aveva bloccato l’acquisizione da 69 miliardi, citando le preoccupazioni per la concorrenza nel cloud gaming nel Regno Unito.
In agosto Microsoft aveva sottoposto alla Cma «una transazione ristrutturata», sulla base dell'accordo con Ubisoft. L’intesa prevede l’acquisizione da parte del gruppo francese dei diritti mondiali esclusivi di streaming dei giochi di Activision Blizzard, tra cui Call of Duty, con l’esclusione dei diritti non esclusivi di streaming nello Spazio economico europeo, per tutti i giochi attuali ed esistenti del gruppo statunitense, come pure per quelli che usciranno nei 15 anni successivi all’acquisizione da parte di Microsoft. I diritti sono perpetui. I dettagli finanziari dell’accordo non sono stati divulgati. La società francese al momento dell’annuncio dell’operazione in agosto ha sottolineato che l’accordo le permette di «continuare a rafforzare l’offerta del suo servizio d’abbonamento Ubisoft+, come pure di accordare licenze di accesso in streaming all’attuale catalogo di giochi di Activision Blizzard e a ogni nuova pubblicazione, alle aziende di Cloud Gaming, ai fornitori di servizi e ai produttore di console». La Cma – aggiunge un comunicato dell’authority britannica – «ha identificato residue e limitate preoccupazioni che riguardano il nuovo accordo. Microsoft ha proposto rimedi che nel parere della Cma dovrebbero risolvere tali questioni». La Commissione ora ha aperto una consultazione fino al 6 ottobre, sulle misure correttive «prima di prendere la decisione finale». Secondo gli operatori il via libera definitivo è ormai a portata di mano.
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