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A Parigi Kering in forte calo, deludono le vendite di Gucci nel trimestre

Per Invest Securities, Gucci “delude” e “altera” la visibilità sulle performance del gruppo. Secondo Oddo le prospettive strutturali del brand restano incerte considerando il divario di performance che resta rilevante rispetto agli altri mega-marchi

di Giuliana Licini

(Reuters)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Kering scivola alla Borsa di Parigi, dove il CAC 40 è in discesa, per il deludente andamento delle vendite di Gucci nel primo trimestre. Il titolo del gruppo del lusso è arrivato a cedere oltre cinque punti. Nei primi tre mesi dell’esercizio il fatturato di Gucci, principale marchio del gruppo Kering per ricavi e risultati, è aumentato del 13,4% a perimetro comparabile (+19% storico a 2,59 miliardi), contro la crescita del 31,6% del quarto trimestre 2021 e l’incremento del 17% atteso dagli analisti. Il marchio - rilevano gli operatori - ha risentito in modo particolare delle misure di lockdown adottate dalla Cina. Per Invest Securities, Gucci “delude” e “altera” la visibilità sulle performance del gruppo e per questo gli analisti della sgr abbassano l’obiettivo di prezzo da 673 a 596 euro, mantenendo la raccomandazione ‘neutral’. Oddo Bhf a sua volta ha ribadito l’opinione ‘neutral’ e abbassato l’obiettivo di prezzo da 731 a 675 euro.

“La performance contrastata delle vendite si fa sentire e bisogna notare in parallelo che il titolo ha visibilmente sotto-performato il settore dall’inizio dell’anno e che il suo sconto in materia di multipli rispetto al Lvmh si avvicina ormai al 30%”, notano gli analisti di Oddo. Inoltre – aggiungono – le prospettive strutturali di Gucci restano incerte considerando il divario di performance che resta rilevante rispetto agli altri mega-marchi in una congiuntura a breve termine “che si preannuncia tutt'altro che riposante”. Il fatturato dell’intero gruppo Kering nel trimestre è salito del 27,4% a 4,96 miliardi di euro (+21,4% comparabile). Di rilievo l’andamento di Yves Saint-Laurent, con vendite per 739 milioni, in crescita del 43% su base storica e del 37% su base comparabile.

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“Iniziamo il 2022 con un trimestre molto solido in un contesto più incerto, su cui pesano in particolare da marzo le restrizioni dovute al Covid in Cina”, ha commentato il presidente e ceo Francois-Henri Pinault, citato nel comunicato diffuso ieri, in cui sottolinea che tutte le ‘Maisons’ del gruppo hanno registrato una crescita a due cifre, con “performance spettacolari” per Saint Laurent, Balenciaga e Kering Eyewear. E’ “in forte aumento” il fatturato di Bottega Veneta partendo da una base di confronto molto elevata, ha anche sottolineato il ‘patron’ del gruppo, rilevando poi che “la crescita di Gucci, molto sostenuta in America del Nord e Europa, è stata influenzata dalla sua esposizione alla Cina, dove rafforziamo la nostra organizzazione per captare tutto il dinamismo di quel mercato”.

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