Pasqua al ristorante per 6,4 milioni: come nel pre Covid. Conto da 395 milioni
Secondo le stime della Fipe resteranno aperti quasi 9 locali su 10. Per Coldiretti in 500mila sceglieranno l’agriturismo. A tavola restano protagonisti agnello e pesce
di Emiliano Sgambato
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Saranno 6,4 milioni gli italiani che sceglieranno di passare Pasqua al ristorante, un numero – secondo le stime della Fipe Confcommercio (pubblici esercizi) in crescita rispetto al trend registrato lo scorso anno, ma soprattutto tornato ai livelli del 2019, cioè del pre Covid. In linea con il trend di ripresa in corso registrato dall’ultimo rapporto sulla ristorazione diffuso pochi giorni fa, secondo cui però nel 2022 consumi fuori casa sono stati ancora a -4% rispetto al 2019, con un saldo negativo tra aperture e chiusure di locali di oltre 10mila unità.
Il numero delle attività aperte «risulta in leggero calo rispetto allo scorso anno – spiega Fipe – con l'88,2% dei pubblici esercizi che ha deciso di rimanere operativo durante il fine settimana di festività». Tra i clienti attesi «la maggior parte è composta da residenti (65%), il 28,2% da turisti provenienti da altre città della Penisola, mentre il 6,8% da visitatori stranieri». Quasi il 70% dei ristoranti «prevede un menù degustazione composto da 6 portate a un prezzo medio di 62 euro bevande incluse».
Nel complesso, la spesa è stimata in 395 milioni di euro. In generale, comunque, nel 76,3% dei casi i menù si caratterizzeranno per un forte legame con la tradizione del periodo pasquale. Tra i primi piatti, ad esempio, «sarà la pasta fresca a farla da padrone: tagliatelle, ravioli e lasagne saranno i protagonisti della tavola. Tra i secondi non mancherà ovviamente l'agnello, mentre per il fine pasto, oltre ai dolci della tradizione (pastiera, cassata, colomba etc.), andranno per la maggiore anche le mousse, la bavarese o il millefoglie».
Le previsioni per il lunedì di Pasquetta sono in linea con il 2022, sia per quanto riguarda il numero delle attività aperte (il 79,5% del totale) sia per il numero di clienti attesi, che viene stimato in 4,9 milioni con il 44,2% rappresentato dai turisti italiani e stranieri. Il menù, a differenza di quanto rilevato per il pranzo di Pasqua, sarà soprattutto a la carte. Una scelta, questa, che riguarda il 71,6% dei ristoranti. La spesa stimata è di 234 milioni.
Secondo le stime di Campagna Amica Terranostra e di Coldiretti saranno oltre mezzo milione le presenze negli agriturismo, spinte «da un turismo tutto Made in Italy di prossimità, “sostenibile” in termini di costi, distanze e rispetto del proprio benessere. Un trend che ha portato le strutture ad incrementare anche l'offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness».
Tra chi rimarrà a casa, secondo un sondaggio Coldiretti Idexé, quasi 6 su 10 sceglieranno di cucinare pesce nei giorni di magro come il Venerdì santo, mentre per Pasqua e Pasquetta l’agnello sarà sulle tavole dal 44% delle famiglie «in aumento del 13% rispetto allo scorso anno, per rispettare le tradizioni ma sostenere anche la sopravvivenza dei 60mila pastori duramente colpiti dalla siccità nei pascoli e dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina».
Durante le feste pasquali gli italiani consumano gran parte dei circa 1,5 chili di carne di agnello consumati a testa dagli italiani durante tutto l'anno.
Per colombe e uova di Pasqua invece gli italiani hanno speso circa 420 milioni, un valore stabile rispetto al passato: i maggiori incrementi sono attesi per le versioni speciali (farcite e ricoperte) e per l'area lusso con ingredienti e confezioni ricercate.
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