A Prato un crowdfunding per restaurare i costumi della prima Turandot
Il Museo del Tessuto di Prato lancia una raccolta fondi per riportare al loro splendore i costumi realizzatil 1926 per la prima dell’opera di Puccini alla Scala, misteriosamente ricomparsi dopo quasi un secolo di oblio
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La sera del 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano andava in scena per la prima volta l’ultima opera, incompiuta, di Giacomo Puccini, “Turandot”. I costumi per la prima furono realizzati dal celebre costumista del Teatro, Luigi Sapelli, in arte “Caramba”, che intepretò la visione di Puccini in abiti sontuosi fortemente ispirati dai colori e dalle suggestioni di un lontano Oriente. Nel tempo, però, di quei costumi si persero le tracce. Finché al Museo del Tessuto di Prato è stato proposto un vecchio baule, appartenuto alla soprano pratese Iva Pacetti: al suo interno parrucche, gioielli e abiti di scena, tra cui proprio i due costumi della prima rappresentazione scenica della Turandot, realizzati da Caramba, ormai ritenuti perduti per sempre. Ma purtroppo, in pessime condizioni di conservazione.
Per riportarli all’originario splendore, la Fondazione Museo del Tessuto ha lanciato un progetto di crowdfunding: dal 30 ottobre e per 40 giorni sarà possibile contribuire alla raccolta dei 12mila euro necessari per il restauro, quantificato in 35mila euro complessivi. La cifra raccolta si aggiungerà ai 15mila euro devoluti dalla Regione Toscana. In particolare, il progetto lanciato sulla rete supporterà il restauro del secondo abito, che richiede mesi di lavoro di personale altamente specializzato. Infatti, l’abito - realizzato in tessuto operato e interamente broccato con filato metallico dorato - presenta numerosi fori e lacerazioni, macchie e aloni di sporco e il filato dorato metallico è scucito in più punti.
“Il Costume Ritrovato” - questo il nome della raccolta fondi reperibile sul portale Eppela all'indirizzo www.eppela.com/ilcostumeritrovato - , prevede per i sostenitori una serie di ricompense: i biglietti per il museo e le mostre del Museo del Tessuto e del Puccini Museum di Lucca, cataloghi, foulard e sciarpe a tiratura limitata, inviti per inaugurazioni e aperitivi esclusivi e la possibilità - per aziende, enti e associazioni - di utilizzare la sala eventi del Museo.
Intanto, al misterioso ritrovamento il Museo sta ancora indagando e a questa indagine sarà dedicata la serata-evento dell’11 novembre, presso il Museo stesso: si presenterà il progetto, saranno mostrati in anteprima assoluta i costumi prima del restauro e raccontate le vicende del ritrovamento. L’iniziativa prevede anche un contributo della Fondazione Puccini di Lucca su Puccini e la Turandot, una serie di intermezzi di musica e canto curati dall’Associazione Perché Verdi Viva dedicati al repertorio di Iva Pacetti e l'intervento dell'Associazione Ex Allievi dell'Istituto Buzzi che dall'inizio ha abbracciato e supportato questo ambizioso progetto.
Una volta restaurati, i costumi tornati al loro originario splendore saranno al centro di una nuova, grande mostra sulla Turandot di Puccini che la Fondazione Museo del Tessuto ha in programma per la primavera del 2020. (Ch.B.)
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