A Predappio partono i lavori alla Casa del Fascio, resta l’incognita del suo utilizzo
Si tratta di una prima tranche, che servirà, almeno, a una conservazione strutturale.La struttura è inutilizzata da decenni e ogni progetto ipotizzato nel corso degli ultimi anni ha sempre generato discussioni e polemiche.
I punti chiave
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Partiranno a breve i lavori alla ex Casa del Fascio di Predappio, edificio razionalista, uno dei simboli architettonici del paese natale di Benito Mussolini, sulla collina forlivese. Si tratta di una prima tranche, che servirà, almeno, a una conservazione strutturale. Resta, però, al momento, l’incognita di un suo utilizzo. La struttura è infatti inutilizzata da decenni e ogni progetto ipotizzato nel corso degli ultimi anni ha sempre generato discussioni e polemiche.
Appaltati i lavori per il primo intervento
Ora il Comune ha appaltato i lavori per il primo intervento. La Casa del fascio di Predappio fu inaugurata nel 1937, era una fra le più grandi d’Italia - circa 2.700 metri quadrati coperti, su tre piani con una torre littoria di oltre 40 metri - e nel Ventennio fu teatro di pellegrinaggi di decine di migliaia di persone, assieme alla casa natale di Mussolini e alla Rocca della Caminate, residenza ufficiale del duce in Romagna.
Da decenni in stato di abbandono
Dopo aver visto nell’immediato dopoguerra e fino agli anni ’60 un uso per attività di vario genere, avendo ospitato, oltre che le sedi della Camera del Lavoro e della locale Casa del Popolo, anche attività di privati come magazzino e sede artigianale e produttiva, l’ex Casa del Fascio è da decenni in stato di abbandono.
Il progetto di recupero della giunta di centrosinistra
Nel 2016 la proprietà dell’immobile, esempio di architettura razionalista e dichiarato di interesse storico, è passata dal demanio al Comune di Predappio. La giunta di centrosinistra ipotizzò un progetto di recupero, che puntava a realizzare un centro culturale, dedicato alla storia dell’Italia nella prima metà del ’900, e uno spazio espositivo permanente, cioè un centro di documentazione dedicato alla storia del Fascismo. La proposta suscitò fin dalla sua formulazione un vivace dibattito su modi, opportunità e rischi dell’operazione, visto che a Predappio, ogni anno, in occasione di alcuni anniversari, continuano i raduni di nostalgici.
... e quello della giunta di centrodestra
Il Comune di Predappio è poi passato al centrodestra e il progetto del centro di documentazione è stato accantonato a favore di un altro che prevederebbe una destinazione meno museale a favore di spazi anche per uso sociale e ricreativo per residenti e ospiti.
Le incognite
Ma sull’utilizzo di un bene dal grande valore architettonico, ma anche dalla delicata portata simbolica, le incognite rimangono molte. Intanto, a breve, dovrebbe partire il primo intervento che assicurerà all’ex Casa del fascio i primi e più urgenti interventi di conservazione strutturale.
Necessari 10 milioni, lavori al via entro l’anno
I fondi necessari per completare l’opera sono infatti stimati in circa 10 milioni, mentre al momento sono disponibili circa 3,5 milioni (uno e mezzo arriva dal ministero, uno dall’Europa, e mezzo milione rispettivamente dal Comune e da una fondazione bancaria), con cui finanziare il primo lotto dell’intervento. Salvo intoppi burocratici, i lavori potrebbero iniziare entro quest’anno
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