Paesaggi italiani

A Procida la cultura non isola e una mostra diffusa fa dialogare arte e paesaggio

L'anno prossimo sarà la Capitale italiana della Cultura. Ma la marcia di avvicinamento è già cominciata. Dal 2 settembre, sculture, video, performance sparse sul territorio

di Caterina Maconi

Panoramica di Procida.

3' di lettura

“Un piccolo punto sulla terra” che per un anno sarà “tutto”. Tutto per la conoscenza, per la scoperta, per la curiosità, per l'incontro. Alcune delle celebri parole con cui Elsa Morante ha aperto la sua Dedica a L'Isola di Arturo possono essere la descrizione più naturale per raccontare quello che vivrà Procida l'anno prossimo.

L'isola partenopea lo scorso 18 gennaio è stata eletta Capitale italiana della Cultura 2022 con il tema: “La cultura non isola”. E infatti proprio le sue caratteristiche di laboratorio di felicità sociale, apertura, inclusività, il suo essere esempio di dinamiche relazionali positive e di pratiche di cura dei beni naturali l'hanno fatta vincere e saranno i capisaldi delle celebrazioni che prenderanno il via a gennaio.

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Ora, in attesa del programma ufficiale che accompagnerà l'isola per tutto il 2022 e che sarà presentato nei prossimi mesi (la cabina di regia è al lavoro), iniziano ad accendersi appuntamenti che anticipano quelli dei prossimi mesi e che fanno parte del palinsesto “Verso Procida 2022”. Come Panorama, la mostra diffusa di Italics che da giovedì 2 a domenica 5 settembre animerà l'isola, in partnership con Tod's. Italics è il consorzio che riunisce oltre sessanta tra le più autorevoli gallerie d'arte antica, moderna e contemporanea di tutta Italia e questo è il suo primo evento in presenza, a cura di Vincenzo de Bellis, direttore associato e curatore per le arti visive del Walker Art Center di Minneapolis.

Si tratta di una mostra itinerante, dal momento che si promette di raccontare di volta in volta alcune delle località più affascinanti della Penisola, proseguendo offline il viaggio iniziato a ottobre 2020 tra le pagine della piattaforma Italics.art. La prima edizione, a Procida appunto, scelta per la sua forte vocazione intellettuale e per la natura potente, prende forma a seguito di un lungo dialogo tra il curatore Vincenzo de Bellis e Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale italiana della Cultura 2022.

“L'isola è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture contemporanee - ha spiegato Riitano - Conserva i significati dell'esistere eppure è coinvolta dai processi di costruzione/decostruzione identitaria, dall'abbandono/lontananza, dalla perdita e dalla costruzione di legami: l’isola è rischio di separatezza e confino, è opportunità di inizio e rifondazione, riscoperta e rigenerazione, antico e nuovo, è l’altrove per eccellenza, nasconde tesori o è meta di fuga, espediente di ricerca della felicità”. È proprio da queste parole, legate a quel concetto di “cultura che non isola”, che ha preso ispirazione Panorama.

La mostra si compone di circa quarantacinque opere tra scultura, pittura, video, performance e installazioni provenienti da contesti storici e produttivi diversi. Il percorso si sviluppa lungo venti siti espositivi diffusi sull'isola, tra architetture pubbliche e private, chiese, palazzi storici e aree popolari, trovando il suo centro catalizzatore nella zona dell'antico borgo fortificato di Terra Murata, dominato da Palazzo d'Avalos (1563), la cittadella carceraria tanto importante nel romanzo della Morante.

“La sua modalità esperienziale, lontana dal gironzolare sempre più vincolato da regole di separazione dalle opere nei musei, ha i caratteri di un'occasione nuova per avere un coinvolgimento davvero ravvicinato e diretto con le opere”, spiega de Bellis. “Troppo spesso nel recente passato abbiamo visto come i tentativi di conciliare l’aspetto estetico dell'arte con quello sociale, siano andati a volte a scapito dell’estetica e molte altre volte a scapito del sociale. Panorama vuole riequilibrare questa dinamica, portando il valore estetico dell'arte a essere davvero inclusivo, sostenibile e in rapporto di scambio reciproco con il territorio”.

Disseminando il progetto sul territorio, Panorama presenta le sue opere ma presenta anche le case, le chiese, le strade, le terrazze, le piazze e i cittadini di Procida. Avvicinando lo spettatore a una compenetrazione più forte tra arte e paesaggio, ma anche esprimendo una chiave di lettura in più per accedere e interpretare il territorio.

Panorama va in scena a Procida

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