A Shanghai dominio tech cinese. Koller (Faurecia) rilancia l’allarme per l’Europa
Al Salone lusso e infotainment al massimo, dalle crystal-ball al posto del cambio ai sistemi per il karaoke a bordo, con display sempre più grandi. Per il nostro mercato però sarà la fascia entry-level la prima aggredita dal Dragone
di Redazione Finanza
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Il Salone dell’Auto di Shanghai che si chiude giovedì è stato probabilmente quello che per la prima volta ha visto puntare l’attenzione soprattutto sulle novità dei brand locali. Durante l’evento sono stati lanciati circa 100 nuovi modelli, 70 dei quali a batteria. La stragrande maggioranza dei 100 è stato presentato da case cinesi, che hanno puntato largamente su ciò che attrae maggiormente i consumatori del Dragone: l’infotainment. Anche marchi ultralusso come Bentley, Lamborghini o Maserati sono stati messì, così, in difficoltà da marchi cinesi molto più giovani come HiPhi, Aion o Xpeng e naturalmente dal nuovo marchio premium di BYD, Yangwang.
Lusso e infotainment al massimo, dalle crystal-ball al posto del cambio ai sistemi per il karaoke a bordo, con display sempre più grandi in patria. Ma con una una tattica differente per iniziare lo sbarco in Occidente, in particolare sul mercato europeo, che al momento non dispone di firewall come quello Usa con la legge che impone di produrre in Nord America. In questo senso gli allarmi dell’Acea, l’associazione deio produttori, presieduta dal ceo di Renault, Luca de Meo, finora non hanno prodotto un cambio di passo.
Per il mercato unico, in effetti, potrebbe essere la fascia entry-level quella scelta inizialmente dalla case cinesi. E, in questo senso, «l’Europa è una porta spalancata per le case automobilistiche cinesi», ha avvertito da Shanghai anche Patrick Koller, Ceo di Faurecia, uno dei maggiori produttori di componentistica nel mondo. Koller è intervenuto perché produttori cinesi come BYD hanno presentato al Salone auto full electric a prezzi talmente accessibili che potrebbero fare la differenza con la concorrenza europea. «Penso che un’auto attraente per i consumatori cinesi sarà un’auto attraente per un consumatore europeo», ha commentato a Reuters. Koller ha rivelato di avere incontrato i numeri uno di una ventina di case automobilistiche cinesi. Molti stanno cercando di esportare in Europa, ha detto.
A causa del loro «fantastico vantaggio competitivo», il ceo di Faurecia ha stimato che le case cinesi potrebbero puntare a vendere 1 milione di veicoli all’anno in Europa, pari all’8% del mercato globale dell’anno scorso.
L’esempio più eclatante è BYD, che prepara la prima fabbrica nel Vecchio Continente. Il più grande produttore cinese di veicoli elettrici (900mila le auto a batteria prodotte nel 2022, con Tesla a 1,3 milioni nel mirino in pochi anni, ndr), ha presentato la Seagull, una citycar lunga meno di 4 metri, autonomia da 305 km a 405 km (da 190 miglia a 252 miglia), e un sistema di ricarica rapida che gli consentirà di passare dal 30% all’80% in soli 30 minuti. Prezzi di partenza stupefacente: 11mila euro. Più o meno un quarto del prezzo base della maggior parte dei veicoli elettrici della stessa categoria ora sul mercato in Europa.
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