A Singapore l'agricoltura punta davvero in alto
L’obiettivo della società Unford, fondata lo scorso agosto, è trasformare la città-Stato asiatica nel paradigma avveniristico del vertical farming. Data la scarsità di terreni, le coltivazioni indoor svolgeranno un ruolo chiave per la sicurezza alimentare
di Emilio Cozzi
2' di lettura
L'agricoltura punta sempre più in alto, e che la frase non arrivi da una réclame Anni 80 e vada presa alla lettera lo conferma Unfold. È l'impresa fondata lo scorso agosto da Temasek, società di investimenti con sede a Singapore, e Leaps by Bayer, che per il colosso farmaceutico tedesco sviluppa start-up nei settori della coltivazione e della salute. Obiettivo primario di Unfold: trasformare la città-Stato asiatica nel paradigma avveniristico del vertical farming.
Corollario: sbloccare il potenziale delle coltivazioni indoor, sfruttando la genetica del seme (il germoplasma) per svilupparne varietà nuove e adatte all'ambiente peculiare delle fattorie verticali. «L'innovazione orientata a offrire soluzioni sostenibili per l'agricoltura è uno dei settori su cui puntiamo», ha detto Jürgen Eckhardt, a capo di Leaps by Bayer, commentando i 30 milioni di dollari raccolti nel primo round di finanziamento di Unfold e la sottoscrizione di un accordo sui diritti di sfruttamento di alcuni germoplasmi nel portafoglio ortofrutticolo di Bayer.
Sono indizi della portata dell'esperimento, che non a caso parte da Singapore: data la scarsità di terreni (meno dello 0,8 per cento della sua superficie), le coltivazioni indoor svolgeranno un ruolo chiave per la sicurezza alimentare, soprattutto nell'ottica del programma “30 by 30”, che entro il prossimo decennio punta a soddisfare il 30 per cento del fabbisogno nutrizionale nazionale con colture fresche, sostenibili e prodotte in loco. I risultati a Singapore potrebbero fornire indicazioni per un'applicazione estesa ben oltre la sua area.
Il vertical farming impiega strutture di coltivazione al chiuso che sfruttano la luce artificiale, riduce il ricorso alla chimica, ottimizza il consumo idrico e consente la crescita del cibo in ambienti con seminativi scarsi. Le fattorie verticali promettono un più rapido sviluppo delle colture e la disponibilità di prodotti freschi ovunque e sempre. Inoltre, sfruttano meno spazio e meno risorse naturali, riducendo la necessità di logistica e trasporto.
Si stima che la crescita del settore, a oggi con un mercato globale di poco superiore ai 2 miliardi di dollari, raggiungerà i 12 miliardi entro il 2026. Detto altrimenti, Unfold potrebbe fare di Singapore una case history virtuosa per la pianificazione agricola di tante megalopoli. E a un tempo indicare un'altra via per raggiungere gli obiettivi dell'Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Sono traguardi alti. Verso i quali è necessario puntare subito.
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