A Sky e Perform i diritti tv della Serie A. Trattative per evitare i due abbonamenti
di Andrea Fontana
3' di lettura
«I tre pacchetti sono stati assegnati a Sky e Perform. Mediaset non ha presentato nessuna offerta». E' quanto ha comunicato il presidente del Genoa Enrico Preziosi a proposito della assegnazione dei diritti della Serie A 2018-21. «Le offerte sono state migliori di quanto ci aspettavamo», ha affermato. Il minimo di asta era di 1.1 miliardi di euro l'anno. «E' stato raggiunto un importo di più di i 973 milioni di euro», circa il 20% rispetto alle offerte avute a gennaio, a cui si potrà aggiungere una parte variabile fino a 100 milioni legata al numero di abbonati e ai ricavi, ha inoltre precisato il presidente della Lega Calcio di Serie A, Gaetano Miccichè, al termine dell'assemblea dei club che ha assegnato i diritti dei campionati 2018-21. La cifra è comunque inferiore agli 1.1 miliardi di minimo fissati dalla gara. I pacchetti principali sono andati a Sky - ha detto Miccichè - mentre il resto è andato a Perform «un soggetto internazionale che per la prima volta si e' affacciato al calcio italiano con una offerta importante». Nel dettaglio
Sky si è aggiudicata i primi due pacchetti di diritti della Serie A 2018-21 per complessive 266 partite annue con una offerta da 780 milioni di euro medi annui per 3 anni mentre Perform ha messo sul piatto 193 milioni annui per l'ultimo pacchetto, quello da 114 match. Prima di eventuali accordi di ritrasmissione quindi, su cui - ha assicurato il presidente della Lega Calcio Gaetano Micciche' - "sono in corso" trattative, Sky trasmettera' il match clou della domenica sera e il posticipo del lunedi' oltre a due partite del sabato (ore 15 e ore 18) e a tre della domenica (alle 15 e 18). Perform ha invece il pacchetto con la partita di mezzogiorno della domenica, una della domenica pomeriggio e
l'anticipo del sabato sera.
Trattative sulla ritrasmissione per evitare due abbonamenti ai telespettatori
Il presidente ha detto che i due assegnatari hanno in corso trattative per un accordo di ritrasmissione che consenta così ai telespettatori di non sottoscrivere due abbonamenti per vedere l'intero campionato. «C'è stato un grande consenso da parte della assemblea, anche su questa votazione c'è stata unanimità: è stata una giornata importantissima per il calcio italiano», ha proseguito Miccichè. Il presidente ha poi assicurato che è stato raggiunto un accordo che riguarderà i tempi di trasmissione in chiaro e che comunque consentirà di «salvare» la trasmissione «90esimo minuto»della Rai. «Riparte 90esimo minuto. Siamo riusciti a ottenere maggiore elasticità da parte degli offerenti - ha concluso - Ho chiamato il direttore generale della Rai per comunicargli la notizia». Con l'assegnazione odierna e quella già avvenuta dei diritti per l'estero, la Serie A ha già raccolto circa 1.4 miliardi di euro, cifra a cui potranno aggiungersi altri introiti (radio ecc).
Mediaset, «bando squilibrato, chiesto diritto ritrasmissione»
«Il bando per i diritti tv della Serie A era totalmente squilibrato». E' stato il commento di Mediaset dopo l'assegnazione. Il gruppo di Cologno Monzese afferma peraltro di essersi mosso immediatamente per poter ottenere il diritto di ritrasmissione sulla propria piattaforma da parte degli assegnatari. «Malgrado l'esito delle assegnazioni, Mediaset si e' mossa immediatamente per far riconoscere a favore degli abbonati Premium il diritto di accesso alla Serie A attraverso i diritti di ritrasmissione, uno strumento che e' stato definito perfetto per scongiurare l'obbligo dei telespettatori a sottoscrivere diversi abbonamenti perpoter vedere tutte le partite della propria squadra. Stiamo gia' procedendo a richiedere per iscritto agli aggiudicatari dei diritti le condizioni della ritrasmissione dei match per i clienti Premium sul digitale terrestre». Da bando sono possibili accordi per ritrasmettere il prodotto di un licenziatario su piattaforme di terzi.
Pacchetti divisi per fascia oraria e non per piattaforma
Rispetto alle precedenti assegnazioni dei diritti tv, l'asta di oggi si è basata su pacchetti di partite raggruppate per fascia oraria e non per piattaforma. Il primo pacchetto da 452 milioni di euro è composto da 114 partite a stagione (per tre stagioni) che corrispondono a 3 match per ogni turno di campionato ma include, oltre all'anticipo del sabato alle 18 e a una partita delle 15 della domenica, il gettonato match delle 20.30 della domenica che di solito corrisponde a una partita tra le squadre più seguite. Il secondo pacchetto da 408 milioni invece ha un numero elevato di partite (152 l'anno e 4 settimanali) ma con collocazioni orarie di richiamo minore (le 15 del sabato, le 18 della domenica, una partita delle 15 della domenica e il posticipo del lunedi). L'ultimo pacchetto da 240 milioni comprende 114 partite (3 a settimana) e include comunque il posticipo del sabato ma anche la fascia meno appetibile (quella delle 12.30 della domenica) oltre a un evento delle 15 della domenica.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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