A Stoccolma per il ritorno degli Abba, sulle tracce del famoso quartetto facendo shopping vintage
Tornano l’8 novembre con il nuovo album Vojage a quasi 40 anni dall'uscita di scena, i divorzi e 380 milioni di dischi venduti: l'occasione giusta per celebrarli con un weekend a Stoccolma
di Mariateresa Montaruli
I punti chiave
4' di lettura
Dopo i Beatles, prima di Madonna e Michael Jackson, mentre Borg vinceva la sua prima finale a Wimbledon e un freddo Paese del Nord era ancora prigioniero dell'icona della casetta rossa aggrappata alle foreste infinite, due musicisti innamorati di due cantanti, una bruna, l'altra bionda, stavano combattendo con una nota marca di pesce in scatola, Abba Seafood, per potersi chiamare ABBA, dalle iniziali dei propri nomi. Erano gli anni Settanta. La Svezia era un luogo austero, dominato da icone fascinose, ma taciturne (Ingmar Bergman, Stenmark, Borg, Ingrig Bergman) e dalla coltre protettiva del welfare socialdemocratico. Il musicista Björn Ulvaeus aveva conosciuto la cantante Agnetha Faltskog, il più bel lato B del pop a venire, durante un festival di campagna; Benny Andersson avrebbe incontrato Anni-Frid Lyngstad alla radio, invitati entrambi al programma Midnight Hour. Finirono per innamorarsi.
Da Waterloo a Mamma Mia: i successi all’ABBA Museum
La loro storia, a cominciare dalla vittoria all'Eurovision di Brighton del 1974 con Waterloo, per continuare con il successo strepitoso di Mamma mia, SOS e di Fernando che nel 1976 scalò in un soffio le classifiche di 12 paesi, è raccontata nelle sale multicolorate dell'ABBA Museum, aperto nel 2013 sull'isola di Djurgarden, a Stoccolma, all'interno di un più ampio museo della musica leggera, lo Swedish Hall of Fame. Una tappa da riscoprire. Dopo quasi 40 anni dall'uscita di scena, i divorzi e 380 milioni di dischi venduti, gli ABBA tornano l'8 novembre con il nuovo album Voyage raccontato nell'ultima installazione del museo, inaugurata a settembre. Un buon motivo per programmare un weekend a Stoccolma, tra location di quegli anni e indirizzi vintage, nella città che volge, avvolta dalle luci sui davanzali e dal profumo di cannella, verso l'inverno.
Dalla Luna con stupore: stivaloni, zeppe e maxi zampa
Cominciamo dal museo. Nel nome della nostalgia si affolla qui un'eccezionale collezione di memorabilia: ritagli di giornali, fotografie, dischi d'oro e di platino, interviste e spezzoni tv, nonché la ricostruzione del Polar Studio nel quartiere di Kungsholmen, dove gli ABBA, ingegneri dell'easy listening e del pop urbano, registrarono tutti gli album. I pezzi clou della raccolta sono gli abiti: gli stivaloni al ginocchio con la zeppa e il tacco 10, le scollature e i lustrini, i miniabiti con le stampe dei grandi gatti blu e giallo, le gonnelle da gitana, le attillatissime tute-pantaloni con la maxi zampa che Meryl Streep volle per sé nella trasposizione cinematografica del musical Mamma Mia. Gli ABBA non amavano viaggiare né cantare dal vivo. Gli abiti dovevano quindi sorprendere in ogni video o immagine fotografica. Furono il loro primo strumento di marketing. Doveva sembrare che arrivassero, ogni volta diversi, dalla Luna.
Sulle tracce degli ABBA tra le isole di Stoccolma
Oltre il museo c'è ancora tanto da inanellare. In una camera dello Sheraton del quartiere di Norrmalm fu girata una scena del film ABBA the Movie. Altre scene trovarono ambientazione nel parco del Palazzo di Drottningholm, la residenza dei Reali in parte aperta al pubblico. Non lontano, sempre a Norrmalm si trova il Kugliga Opena, l'Opera, dove nel 1976, per l'addio al celibato di Carlo Gustavo XVI, il primo reale destinato a sposarsi con una borghese, Silvia Renate Sommerlath conosciuta alle Olimpiadi di Monaco, il gruppo si esibì per la prima volta con Dancing Queen (l'unica delle canzoni del gruppo che arrivò a scalare la hit statunitense) indossando abiti medievali. Sull'isola verde di Djurgarden, oltre al Museo degli ABBA, ci sono le tante location scelte per le copertine e i video, tra cui il Sjohistoriska, il Museo Nazionale Marittimo, e l'eccezionale museo all'aperto di Skansen che narra, con la ricostruzione di casette e fattorie provenienti da tutto il Paese, l'evoluzione dell'architettura rurale svedese dal 1700 in poi. All'interno dell'atelier Kronenberg del museo furono ambientati gli scatti per la copertina dell'album Visitors.
La Città Vecchia e l'Hotel musicale sul cinema Art Déco
Nella Città Vecchia, la fascinosa isoletta di Gamla Stan, si cammina volentieri lungo la viuzza di Baggensgatan dove, al n. 21, Benny e Anni-Frid hanno convissuto in un appartamentino a due piani che si raggiungeva con 99 scalini. Nel living della casa furono protagonisti, nel 1976, di uno spot per un'azienda di elettrodomestici giapponesi che destò notevole scalpore in cui era Benny a passare l'aspirapolvere e Anni-Frid a oziare sul divano. Si ascoltano tutti i Greatest Hits degli ABBA nelle camere dell'Hotel Rival aperto da Benny Andersson sulla piazza di Mariatoriet, nel quartiere operaio e post-industriale di Södermalm, il primo ad abbracciare, anni fa, un'estetica hipster per diventare buen ritiro di artisti, scrittori e giornalisti. Con la moquette sul tema delle star del cinema, le camere dal design lineare, l'albergo si sviluppa ai piani superiori del teatro Art Déco Rival, un vecchio cinema degli anni Trenta, dove nel luglio del 2008, presenti Colin Firth, Meryl Streep e gli ABBA al completo, si è tenuta la prima del film Mamma Mia.
Gli indirizzi vintage da mettere in un carnet di viaggio
Altri sono i posti della nostalgia a Stoccolma, shabby e romantici, in continuità con la più scarna estetica scandinava, felicemente arresi alle patine del tempo. Indirizzi da mettere senz'altro in un carnet di viaggio. Decisamente vintage è Judits, a Södermalm, dove si viene per mixare il vecchio con il nuovo: sandali con la zeppa, cappelli anni Settanta alla Rita Hayworth, gli abiti stampati di quegli anni. A tono è anche il vecchio cinema d'essai con cucina Rio, all'estremità sudoccidentale dell'isola, salvato dalle ondate di demolizione che attraversarono la città tra gli anni '50-70. Sempre su Södermalm si trova l'ostello della gioventù Zinkensdamm degli anni Settanta. Vende ormai anche online uno dei più famosi negozi di abiti vintage di Stoccolma, Beyond Retro dove si vanno a cercare abiti stampati e a fiori, con le balze sugli scolli o a collo alto.
Fuga nelle casette rosse dell'arcipelago
Se il vintage non bastasse per evadere, basta prendere un traghettino e raggiungere, in meno di mezz'ora, Fjaderholmarna, un primo assaggio della natura dell'Arcipelago che circonda, con migliaia di isole e isolette, la città. L'isoletta è una scheggia di granito abitata da aceri, frassini e pini, ancora nel Parco Nazionale di Città, con ristorantino sull'acqua, un piccolo museo di imbarcazioni tradizionali e una manciata di iconiche casette rosso “Falun”, verniciate con i pigmenti provenienti dall'omonima miniera. Da una casupola di legno simile a queste, sull'isola di Viggso, pare che Bjorn e Benny ancora innamorati scrissero la musica di Fernando e di Dancing queen. Melodie che tutti, complice o meno la nostalgia, ancora ricordano.
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