Fra fisarmoniche e Buttafuoco, Oltrepò da scoprire a ritmo lento
A Stradella una storia industriale da museo
Sulla cartellonistica si legge così: “Benvenuti a Stradella, città della Fisarmonica, del pane (il tipico miccone) e del vino”. Il viaggio può iniziare da qui, da un paesone di circa 10mila abitanti che fa da punto di intersezione di diversi territori, da sempre proiettato commercialmente verso Pavia e Milano e centro dalla forte vocazione industriale nel bel mezzo di un'area a grande tradizione agricola. L'oggetto che segnò l'economia e lo sviluppo del borgo negli anni '30, grazie alla visione pionieristica di Mariano Dallapè, è la fisarmonica, a cui è dedicato un piccolo ma curatissimo museo all'interno della Biblioteca Comunale. In meno di un'ora si ci immerge completamente nel mondo di questo strumento, nei suoi aneddoti e nelle sue tecniche di lavorazione artigianali. Un'altra tappa obbligata, possibile solo prendendo diretti contatti con la famiglia Dallapè, è la vecchia fabbrica delle fisarmoniche, un luogo quasi mistico dove si rivive e si respira l'atmosfera del secolo scorso, quando ci lavoravano fino a 300 persone. Macchinari, attrezzi di vario genere, cimeli originali e l'ufficio ancora perfettamente conservato del fondatore: una sorta di museo che meriterebbe di essere valorizzato per raccontare la storia di un intero territorio.