Mostre e manifestazioni

A Sutri l’arte rilancia l’economia del territorio

In provincia di Viterbo

di DavIde Madeddu

3' di lettura

Tutto merito dell’onda culturale. Che, con mostre, eventi e iniziative, è riuscita a far crescere l'economia moltiplicando il numero di turisti. E a tenere in piedi il piccolo tessuto economico locale. A Sutri, comune di 6.800 abitanti in provincia di Viterbo, quella che è stata definita la “rivoluzione artistico culturale” ha più che quadruplicato il numero dei visitatori e turisti e assicurato la crescita di un'economia complementare a quella tradizionale fatta di buste paga derivanti da amministrazione pubblica. «Negli ultimi tre anni c’è stata una vera e propria inversione legata proprio alle iniziative culturali che sono cresciute in maniera vertiginosa - premette Lillo di Mauro, prima avversario e oggi vice sindaco di Vittorio Sgarbi -. Pensate che nel 2021 sono stati registrati oltre 21 mila ingressi senza contare il resto, ossia eventi e manifestazioni». Numeri che, a sentire l'amministratore comunale, complessivamente superano quota centomila presenze in un anno. Punto di partenza, il palazzo Doebbing di proprietà della Curia, ma gestito dal Comune. «In questo edificio, sede di Papi e dove ci sono stati tre Concili, ora c’è una mostra di arte sacra pregiata - argomenta Di Mauro- e poi le altre sale dove ci sono le mostre di arte temporanee. Ogni mostra dura in media sei mesi, sino a oggi ne sono state fatte sei e hanno portato numeri importanti, oltre ad aver garantito una ribalta nazionale di non poco conto». Esposizioni di opere di alto livello, come sottolineano nel paese, capaci di generare economia in tutto l'indotto. «Qui è stato portato Giotto, Ligabue, il Doganiere - aggiunge ancora Di Mauro -. A guidare queste iniziative, ed è bene dirlo senza correre il rischio di essere considerato un adulatore, c’è il sindaco Vittorio Sgarbi. È grazie alla sua spinta e al supporto che viene da banca Intesa che sostiene le iniziative culturali di alto livello, che si possono organizzare queste esposizioni». Mostre capaci di attrarre visitatori da tutto il Lazio ma anche dal resto della penisola che, come sottolinea l’amministratore «generano un flusso economico notevole, con zero costi per Comune perché sono tutte finanziate». «Sia chiaro, il Comune non spende un centesimo - aggiunge Di Mauro - tutto viene finanziato».

Poi ci sono le altre attività turistiche in cui le visite al parco archeologico con l’anfiteatro scavato nel tufo si uniscono al turismo religioso giacché Sutri «è nella una tappa nella via Francigena». E poi le “Estati sutrine” con 65 appuntamenti e il Beethoven Festival, manifestazione nazionale con 15 serate previste all'anfiteatro etrusco. «Possiamo dire che la rivoluzione culturale che abbiamo registrato negli ultimi tre anni ha dato impulso a una importante crescita economica di questo paese - aggiunge ancora Di Mauro -, basti pensare che ci sono circa 80 bed and breakfast e una quindicina di ristoranti. Si tratta di attività commerciali che non si reggono solo con gli abitanti ma grazie al flusso turistico, rappresentato per il 90% da italiani e per un dieci per cento da stranieri». Senza dimenticare altri eventi come il “Christmas village” che prima della comparsa della pandemia «ha portato circa centomila presenze» e, assicura Di Mauro «ha permesso agli operatori di lavorare bene ed evitare di rimanere a zero durante il successivo lockdown». Quanto al futuro: «Abbiamo intrapreso una strada che è quella della cultura e su questa si dovrà proseguire».

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