A Tefaf l’arte è un bene rifugio: già molte vendite nel weekend di apertura
Collezionisti e musei hanno comprato arte antica e artefatti, ma anche contemporaneo. I 242 espositori dichiarano un buon clima: il mercato dell’arte di tutti i tempi attira la liquidità
di Marilena Pirrelli
I punti chiave
4' di lettura
Il primo weekend del Tefaf a Maastricht si è aperto nel migliore degli auspici, nonostante guerra, inflazione e paura di recessione economica, registrando una forte presenza di collezionisti, musei e appassionati. I visitatori affluiti in gran numero hanno acquistato diverse opere d'arte esposte dai 242 galleristi in rappresentanza di 20 nazioni del mondo. Come sempre l’offerta è straordinariamente diversificata e di qualità museale coprendo 7000 anni di storia. La comunità museale ha fatto sentire la propria presenza forte e chiaro: oltre 100 istituzioni hanno inviato alla Fiera i propri rappresentanti, che si sono resi protagonisti di numerose vendite — così come i collezionisti privati. Tra i musei presenti spiccano il Metropolitan Museum of Art, il J. Paul Getty Museum e l'Art Institute of Chicago per quanto concerne gli Stati Uniti; il British Museum, il Courtauld Insti-tute of Art e l'Ashmolean Museum per quanto riguarda la Gran Bretagna. Altre importanti istituzioni europee hanno visitato l'evento, tra cui il Musée de Louvre, il Rijksmuseum, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, e le gallerie nazionali di Danimarca, Berlino, Scozia e Irlanda.
Tra le vendite più significative occorse nel weekend di apertura (24 e 25 giugno) figurano artefati e sculture dell’antichità. Protagonisti negli acquisti anche i musei: il Metropolitan Museum of Art ha comprato due opere di arte indiana e giapponese da Joost van den Bergh per un importo che non è stato reso noto e la galleria londinese Charles Ede ha venduto al Musée Royal de Mariemont di Bruxelles un'opera di prova di uno scultore egiziano, raffigurante un faraone inginocchiato e risalente al Periodo Tolemaico. Serge Schoffel di Bruxelles ha venduto una coppia di Bulul realizzata dal popolo di Ifugao, Nord Luzon, Filippine. Mentre da Aronson Antiquairs, specializzato in ceramica di Delft, ha cambiato proprietario il capolavoro del suo stand: una coppia di “dipinti di porcellana” per una cifra a 5 zeri. Per la prima volta al Tefaf come espositore, Thomas Coulbourn & Sons ha venduto tre opere, tra cui un tavolo da the e gioco in legno huanghuali, dal prezzo richiesto di 100.000 euro, insieme a una cantinetta da vino di 225.000 euro e a una coppia di incisioni: come in questa fiera, oltre alla pittura di qualità museale, sono proprio i manufatti di valore artistico a sorprendere per la loro particolarità e bellezza. Ancora Steinitz ha dichiarato di aver venduto per oltre 3 milioni di euro un set di tondi in terracotta attribuito ad Andrea Briosco il Riccio, raffigurante busti di imperatori e altre figure. E per gi argenti, A. Aardewerk, specialista in argenteria olandese del XVII e XVIII secolo, ha venduto per oltre 100.000 euro uno splendido calice da vino creato nel 1688 da Jan Diamant a Haarlem.
I magnifici stand di libri antichi e mappe sono stati premiati: Dr Jörn Günther Rare Books ha registrato un ottimo inizio grazie alla vendita di due manoscritti dal costo complessivo di oltre 1 milione di euro: le Decretali di Gregorio IX e Vite di Uomini e Donne Famosi di Boccaccio. Ben Janssens Oriental Art ha venduto un Leone Seduto in Ceramica a un collezionista privato britannico per circa 40.000 euro.
Dipinti e sculture
La galleria di Madrid Caylus ha venduto un quadro raffigurante la Vergine col Bambino per circa 1,5 milioni di euro. Lo specialista degli Antichi Maestri Colnaghi ha riportato la vendita del Ritratto di Nobildonna di Rodrigo de Villandrando per 700.000 euro. La Galleria Carlo Virgilio & C. ha venduto la sua opera di punta, «Ritratto di un Personaggio non Identificato» di Charles Mellin, così come diversi altri pezzi. Trinity Fine Art ha venduto una delle sue opere di maggior rilievo per 180.000 euro: si tratta della raffigurazione realizzata da Pompeo Calvi di Antonio Canova nel suo Studio Circondato dalle sue Sculture.
Kunstgalerij Albricht, uno dei mercanti di Antichi Maestri più noti di Oosterbeek, ha venduto il suo capolavoro «Due Pugili» di Isaac Israel insieme ad altre sei opere, tutte acquistate da collezionisti privati inglesi, americani, tedeschi e olandesi. Per la scultura, per la prima volta a Tefaf, la parigina Galerie Sismann ha venduto la sua opera di punta, Corpus, bronzo progettato da Michelangelo Buonarroti, per una cifra a sei zeri. Galerie Xavier Eeckhout ha venduto cinque sculture durante il giorno di apertura, tra cui due Elefanti Asiatici “Arriverà” di Rembrandt Bugatti per 350.000 euro.
Arte contemporanea e moderna
Per la prima volta alla fiera olandese come espositore, White Cube ha venduto diverse opere tra cui «Hove» di Antony Gormley per 500.000 sterline. Beck & Eggeling, galleria a Düsseldorf, ha venduto diverse opere tra cui «Fiore III» e «Azul Blanco» di Manolo Valdés per 650.000 dollari, così come «Urpflanze III» dell'artista ucraino Aljoscha, presente all'apertura della Fiera. Grande successo per il mercante d'arte giapponese A Lighthouse called Kanata nella prima giornata di fiera ha venduto 16 opere, per metà acquistate da nuovi clienti. Galerie Le Minotaure ha venduto «Quatre plans irréguliers à volutes» di Sophie Taeuber-Arp, il prezzo richiesto era 300.000 euro. The Mayor Gallery, Londra, ha venduto «2Trames de petits tirets 0º 90º» di François Morellet. Anche nell’arte del presente molto ativi i musei: dal presidente di Tefaf Hidde van Seggelen il museo olandese Voorlinden ha comprato due opere.
Per il design la Galerie Marc Heiremans tra le diverse vendite si segnala uno straordinario vaso con coperchio in porcellana a guscio d'uovo realizzato tra il 1893 e il 1900
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