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A Tim Cook laurea honoris causa dalla università Federico II di Napoli

Il ceo di Apple a Napoli dove dal 2016 è attiva la Apple Academy che ha formato 2000 studenti di 77 diversi Paesi

di Vera Viola

Tim Cook riceve la laurea honoris causa alla Federico II

3' di lettura

Da Cupertino a Napoli: il viaggio di Tim Cook, ceo di Apple, a cui l'Università Federico II ha conferito la laurea honoris causa in Innovation and international management. Una occasione per suggellare un rapporto molto forte con la città nato nel 2016 quando è stata fondata la Apple Developer Academy nel polo universitario di San Giovanni a Teduccio. L'inizio di un percorso che sta trasformando la degradata periferia orientale napoletana oggi sede di altre numerose academy e di un polo tecnologico avanzato.

Viaggio in Italia

Ad accompagnare Cook anche tanti vertici dell’azienda statunitense. A partire dalla vicepresidente, Lisa Jackson, che più di una volta ha visitato l'Accademy napoletana. Dopo una prima tappa, in mattinata, al Rione Sanità - dove il ceo di Apple ha incontrato lo scultore Jago - Cook è arrivato al Corso Umberto dove ha raggiunto la sede storica dell'Università laica più antica d'Europa.

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A presenziare all'evento anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, già rettore dell'Università Federico II proprio negli anni che hanno visto la nascita della partnership tra Apple e la Federico II. Hanno preso parte alla celebrazione anche la Console statunitense di Napoli, il prefetto Claudio Palomba, il questore Alessandro Giuliano, i direttori di dipartimento della Federico II, tutti i vertici dell'ateneo e il presidente del Napoli calcio, Aurelio De Laurentiis.

La lectio magistralis

«È un onore ricevere questo riconoscimento da un’istituzione con una storia così illustre, che ha istruito alcune tra le menti più brillanti per quasi 800 anni – ha esordito il Ceo di Apple Tim Cook nella sua lectio magistralis prima di ricevere la laurea honoris causa – Apprezziamo molto la nostra partnership che ha portato alla prima academy europea di Apple proprio qui».

I numeri della Apple Academy

«Da quando abbiamo avviato il programma – ha aggiunto Cook – l’Academy ha insegnato a quasi 2mila studenti di 77 Paesi diversi a costruire le proprie app e a dare vita alle loro idee. L’innovazione non è facile ma lavoriamo con persone che sono pronte a sfidarsi sugli obiettivi più ambiziosi».

Lorito: «Un genio»... «parole chiave: inclusione e diversità»

A introdurre la cerimonia è stato il rettore Matteo Lorito che ha spiegato meriti e motivazioni della decisione di insignire Cook della laurea honoris causa.

«Cook – spiega il rettore – è un uomo che è considerato un genio da molti e che ha avuto notevole impatto sulla nostra società. E sulla visione economica di oggi giorno. La Federico II è pertanto onorata di configgergli questa laurea. I nostri ottocento anni di attività raccontano di un costante sviluppo nell'alta formazione per intere generazioni, sempre in evoluzione. Ma, cosa più importante, siamo la prima università libera stabilitasi nel mondo antico». «Le parole chiavi di questo riconoscimento – precisa Lorito – sono: accessibilità, educazione, e diversità».

Il mondo e la guerra

«Stiamo vivendo un momento storico cruciale. Dalla devastante guerra in Ucraina alla profonda incertezza che pervade l’economia globale – ha detto Cook nella sua lectio magistralis – Eppure, questo è anche un momento di opportunità senza precedenti: è un momento in cui la promessa e il potenziale dell’innovazione crescono più rapidamente che mai».

Il cambiamento climatico è una priorità mondiale

«Sono i nostri valori a guidare l’impegno contro il cambiamento climatico. Non occorre guardare lontano per rendersi conto dell’urgenza di questa sfida. Dalle ondate di calore letali in Europa e altrove, alle inondazioni catastrofiche in Pakistan e, proprio di recente, in Italia, le conseguenze del cambiamento climatico sono impossibili da ignorare. Noi di Apple siamo determinati a fare la nostra parte».

«Da oltre due anni – ha ricordato Cook – siamo carbon neutral in tutte le nostre attività globali. E ci siamo posti l’ambizioso obiettivo di estendere questi progressi all’intera catena di fornitura e al ciclo di vita dei nostri dispositivi entro il 2030».

Privacy: regole più severe

Tra i temi toccati anche quello della privacy: «Crediamo sia un diritto umano fondamentale, quindi innoviamo per dare alle persone un maggiore controllo sulle loro informazioni personali. Creiamo funzioni per proteggerle da tracciamenti indesiderati e progettiamo i nostri dispositivi per garantire la sicurezza dei loro dati. E continuiamo a richiedere regolamentazioni severe a protezione della privacy in tutto il mondo».

Ispirarsi a valori e responsabilità

Rivolgendosi agli studenti presenti nell’Aula Magna Storica della Federico II, Cook ha spiegato che dovranno «lasciarsi guidare dai valori». «Intendo dire – ha precisato – che dovreste prendere decisioni, grandi e piccole, ogni giorno, dopo aver ben compreso chi siete e in cosa credete. E dovreste cercare opportunità, ovunque le troviate, per promuovere le idee e i principi che vi stanno più a cuore. In Apple, questo è stato il nostro approccio fin dall’inizio. La nostra azienda è stata creata da un genio visionario, convinto che sia nostra responsabilità lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato. E a motivarci è soprattutto il desiderio di migliorare la vita delle persone».

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