A Torino una decina di alienazioni e dismissioni
di Filomena Greco
2' di lettura
Torino ha messo ai voti la revisione straordinaria delle partecipazioni, Alessandria è di nuovo alle prese con un passaggio delicato vista l'inchiesta che ha travolto i vertici di Aral, la società controllata dal Comune che gestisce i rifiuti, che resta però fuori dal piano di razionalizzazione voluto dalla Riforma del ministro Madia. Novara è «tentata» dal mettere sul mercato la sua quota – pari al 16,88% in Cim, il Centro Interportuale Merci. Sono alcuni dei dossier aperti in capo ai comuni capoluogo di provincia in Piemonte.
A Torino una dozzina di alienazione e dismissioni
Torino fa la parte del leone visto il riesame avviato dalla Giunta Appendino su 45 realtà – tra partecipazioni dirette e indirette e società controllate –che lunedì scorso ha incontrato in consiglio comunale le decine di emendamenti presentati dall'opposizione. La partita in ogni caso è riaperta e la Giunta Appendino punta a realizzare una dozzina tra alienazioni e dismissioni, a cominciare da qualche “tesoretto” rimasto ancora in capo all'ente, come per esempio la quota del 10% detenuta in Sagat, società che gestisce l'aeroporto di Caselle controllatao da 2i Aeroporti. In campo anche la possibile revisione di Fsu, la società veicolo di controllo di Iren che custodisce le quote di Torino e Genova, non prima però di aver piazzato sul mercato una parte delle azioni nella multiutility, come deciso dall'esecutivo fuori dai dettami del Testo unico. Nella mappa disegnata dall'esecutivo Cinque Stelle sono due i punti contestati dall'opposizione: la volontà di cedere la la partecipazione in Sagat e la cessione di una quota del Caat, il Centro Agro Alimentare Torino, realtà per le quali il Pd rivendica l'interesse pubblico al mantenimento delle quote e il rischio “svendita” nel caso si procedesse alle razionalizzazioni ipotizzate.
Razionalizzazione anche in Regione
Il passaggio sulla revisione in realtà tocca anche la Regione Piemonte che giovedì 28 in Giunta ha approvato il suo piano di razionalizzazione delle partecipazioni, in continuità con il lavoro avviato a partire dal 2015: su un terzo delle 67 realtà in capo all'ente, riepiloga l'assessore Giuseppina De Sanctis, sono state avviate operazioni straordinarie tra liquidazioni e accorpamenti, arrivando a quota 46. Al netto delle ricapitalizzazione di Finpiemonte e Scr, società di committenza regionale. Biella sperimenta da almeno due anni fiscali il bilancio, nel quale entrano partecipate e aziende controllate dall'ente nei servizi chiave: acqua, rifiuti e trasporto pubblico. Una sola delle partecipazioni in capo alla Città rischia di rimanese imbrigliata nelle maglie della Riforma Madia, ed è la quota dell'1% in Biella Città Studi: «La società chiude in disavanzo ma per noi questa partecipazione è strategica» dice l'assessore al Bilancio Giorgio Gaido.
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