A Trani, un concept store unisce tradizione e nuovi oggetti del desiderio
Si chiama Nugnes 1920. È un'antica bottega sartoriale diventata oggi un palazzo di mille metri quadri dedicato alla moda, riletto con arredi contemporanei
di Lisa Corva
3' di lettura
Un palazzo e un sogno da bambino: Nugnes 1920 , il concept store di Trani, è anche questo. Racconta la storia di questa realtà Beppe Nugnes, l'attuale proprietario: «1920 perché è l'anno in cui mio nonno Giuseppe, di cui porto il nome, dopo un periodo a Milano, tornò a Trani e aprì una sua bottega di sartoria. Sono cresciuto lì, tra le stoffe, le prove degli abiti, pensando a come sarebbe stato bello inventare qualcosa di nuovo e luminoso in questo palazzo ottocentesco; risalire dal piano terra, dove negli anni Sessanta si è trasferita la nostra sartoria, e arrivare a guardare Trani dalla terrazza». Così è successo.
Oggi Nugnes 1920, appena ristrutturato con l'aiuto dello studio di architettura Dini Cataldi, è un intero palazzo dedicato alla moda, grande mille metri quadri e con più di 250 brand esposti su due livelli. «Una selezione che parte dal nostro dna profondo, quello sartoriale», spiega Nugnes, «e presta attenzione alla ricercatezza anche nei tessuti». Nell'androne, si trova l'angolo bespoke uomo, con proposte che spaziano da Kiton a Cucinelli, e lo spazio dedicato alla moda maschile contemporanea. Dalla scala illuminata da uno chandelier anni Sessanta, si sale al piano nobile, riservato alle proposte fashion per lei, con ambienti raccolti, divisi in salottini.
Quale stile e quali proposte dobbiamo aspettarci per quest'autunno? Difficile scegliere, ovviamente, e Beppe Nugnes ci prova partendo dall'uomo. «Sceglierei un cappotto Prada, che rappresenta l'approccio più cromatico del brand, dopo l'inizio della collaborazione con Raf Simons. E un trench Burberry, unico e iconico». Mentre per lei, si presta particolare attenzione ai nuovi accessori di stagione, come «la borsa Gucci Diana, con il manico in bambù, perché rappresenta lo stile dell'epoca in cui è stata creata dalla maison, oggi reinterpretata da Alessandro Michele. O Jodie di Bottega Veneta, costruita con l'intreccio in pelle tipico del brand, ricercata, di design, forse l'oggetto del desiderio del momento». Ma anche le scarpe, come «le décolleté Saint Laurent» e gli occhiali da sole, per la luce meravigliosa del Sud: «Direi quelli firmati Gucci, che hanno lo stile delle donne libere e rivoluzionarie degli anni Settanta».
Dentro Nugnes 1920 c'è anche un angolo dedicato alle fragranze Creed, con il classico unisex Creed Millésime Impérial, dalle note di limone, bergamotto, foglie di mandarino e iris. E, da scoprire, Clive Christian n.1 Original Collection, un antico marchio a cui è stato concesso di utilizzare il simbolo reale della regina Vittoria.
Ma come sempre nei concept store più eleganti, anche l'ambiente fa parte della piacevolezza dello shopping. Abbiamo chiesto agli architetti, Gianluca Cataldi e Filippo Dini, qualche segreto della recente ristrutturazione. «Per gli arredi del piano terra abbiamo selezionato alcuni pezzi vintage, classici del design italiano firmati da Osvaldo Borsani e Gianfranco Frattini. Per il piano nobile è stato utilizzato il rame specchio come materiale principale, accostato ai ripiani bianchi che ricordano la rafia intrecciata, in questo caso laccata, per conferire maggiore preziosità e far risaltare abiti e oggetti».
Uscendo dalla boutique, un consiglio per godersi al meglio la città? Magari un ristorante? Beppe Nugnes sorride. «A Trani ne abbiamo otto di grande livello, di cui tre stellati. Farei fatica a dire dove andare! Motivo in più per rimanere qualche giorno, nell'abbraccio del mare».
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