A Zurigo Credit Suisse scivola su deflusso fondi, ma parole Ceo riportano titolo in positivo
L'istituto è stato nuovamente bersagliato dalle vendite dopo avere pubblicato – in ritardo - il rapporto annuale, assieme all’odg dell’assemblea annuale degli azionisti convocata per il 4 aprile. Ma le parole di Koerner hanno rimesso il titolo in carreggiata
di Giuliana Licini
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Non c’è pace per il Credit Suisse alla Borsa di Zurigo. Il titolo della seconda banca elvetica, reduce da una caduta del 9,6% la vigilia per i timori di contagio dalla crisi Svb, è arrivato a perdere quasi cinque punti, riavvicinandosi al minimo storico di 2,115 franchi registrato alla vigilia, ma si è rimesso in carreggiata, arrivando a guadagnare oltre un punto, dopo le rassicurazioni del Ceo, Ulrich Koerner. A inizio giornata, CS era stato nuovamente bersagliato dalle vendite dopo avere pubblicato – in ritardo - il rapporto annuale, assieme all’odg dell’assemblea annuale degli azionisti convocata per il 4 aprile. L’attenzione del mercato si è concentrata sulle indicazioni sui deflussi di fondi, di cui la banca risente da mesi, sulla scia degli scandali e degli infortuni finanziari all’origine di pesanti perdite. Dopo avere indicato in 123 miliardi di franchi i deflussi di asset in gestione nel 2022, per la maggior parte negli ultimi tre mesi dell’esercizio, contro +30 miliardi nel 2021 e +42 miliardi nel 2020, la relazione annuale nel capitolo sui “Fattori di rischio” precisa che «i deflussi si sono stabilizzati a livelli molto più bassi, ma non si sono ancora invertiti alla data di questo rapporto».
Questi deflussi - si legge nel documento - «ci hanno indotto a utilizzare parzialmente i cuscinetti di liquidità a livello del gruppo e della entità legale e siano scesi al di sotto di certi parametri normativi legali a livello dell'entità legale. Queste circostanze hanno aumentato e potrebbero continuare ad aumentare i rischi (sopra descritti, ndr)». Inoltre, prosegue la relazione, «ci si aspetta che la riduzione degli asset in gestione porti a minori introiti netti da interessi e da commissioni ricorrenti per il gruppo, il che potrebbe a sua volta influenzare negativamente i nostri obiettivi di posizione patrimoniale. Il non riuscire ad invertire questi deflussi e a ristabilire le nostre masse in gestione e i nostri depositi potrebbe avere significativi effetti avversi sui nostri risultati e sulla nostra condizione finanziaria». Il CS ha per altro confermato i risultati 2022, su cui erano sorti dubbi quando la pubblicazione del rapporto era stata rinviata di riflesso ad alcune segnalazioni della Sec Usa. «All’esito delle discussioni con la Securities and Exchange Commission menzionate il 9 marzo, il gruppo conferma i risultati finanziari pubblicati il 9 febbraio (perdite per 7,3 miliardi di franchi, ndr), come pure i risultati finanziari precedentemente pubblicati per il 2021 e il 2020», ha indicato il CS, in un comunicato.
Tuttavia, Koerner è riuscito a riportare la calma, almeno per il momento, spiegando che Credit Suisse non è a rischio a causa del crac di Silicon Valley Bank, sta registrando una moderazione nei deflussi anche se non si sono ancora fermati e per l'istituto sta tornando il momento degli utili. Parlando a un incontro con gli investitori organizzato da Morgan Stanley, come riportato da Bloomberg, il Ceo ha spiegato che «la nostra esposizione verso Svb non è rilevante», visto che, in quanto una banca sistemica, Credit Suisse segue «standard molto diversi» in termini di solidità patrimoniale, capacità di finanziamento e liquidità. Inoltre, ha spiegato che il Cet1 dell'istituto è al 14,1% nel quarto trimestre 2022 e il rischio di liquidità (lcr, liquidity coverage ratio) è al 144% e da allora è cresciuto. «L'altro punto è che il volume dei nostri titoli a reddito fisso a termine come parte del nostro portafoglio HQLA non è assolutamente rilevante», ha continuato, indicando che «l'esposizione ai tassi di interesse è completamente coperta». Sul fronte dei deflussi, che si sono moderati in maniera significativa, Koerner ha detto: «vogliamo recuperare tutto quanto abbiamo perso e una volta che ci saremo arrivati, andremo oltre e vedremo crescere di nuovo il nostro business: il momento degli utili sta tornando».
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