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Specialmente in Europa, il dibattito sui temi energetici si concentra sui prezzi elevati invece che sulle strategie per ridurre i costi. Certo, la guerra in Ucraina – con l'incertezza degli approvvigionamenti e la conseguente impennata dei costi – ha riconfigurato la percezione collettiva dell'energia. Energy Insights Survey, indagine internazionale commissionata da ABB a fine 2022 ha misurato la preoccupazione di 2300 manager e leader di grandi e piccole imprese di fronte alle fluttuazioni di costi e approvvigionamenti.
Il 92% degli intervistati li considera fattori che minacciano la competitività e oltre la metà ne sottolinea l'impatto frenante sugli obiettivi di decarbonizzazione. Il 38% del campione dichiara di aver ridotto gli investimenti tecnologici, un terzo prevede di tagliare le spese per l'infrastrutturazione e il 31% ha intaccato il budget per il marketing. Il contrasto al caro-energia è “priorità 1” per il 60% dei partecipanti alla survey, la riduzione delle emissioni di CO2 è in cima nell'agenda del 40%. Un terzo delle aziende, però, si dice scoraggiato dal costo percepito di eventuali misure di efficientamento e circa la metà ritiene di non possedere il know how necessario.
A lungo termine, la crescita demografica impatterà ulteriormente sul mutamento climatico. Nel 2050 sul pianeta saremo 9,7 miliardi di persone, sempre più concentrate in contesti metropolitani e si stima che l'economia globale raddoppierà nello stesso periodo e così anche il fabbisogno di motori elettrici rispetto all'oggi.
La buona notizia è che le tecnologie efficienti già sono disponibili a costi ragionevoli e spesso stimolate da piani e incentivi istituzionali, tra questi il PNRR, in molti Paesi. L'efficienza energetica, definizione coniata dalla IEA (International Energy Agency), è “first fuel”, carburante primo.
Un'altra ricerca, condotta da Sapio Research nel febbraio '22 in 2000 aziende, 204 delle quali in Italia, ha rivelato che il 39% delle nostre aziende ha in programma di migliorare la propria efficienza energetica e il 47% punta ad azzerare le emissioni di gas a effetto serra entro cinque anni. Come rivela la IEA, è proprio l'industria il settore più energivoro con il 42% dei consumi globali e il 45% delle emissioni totali dei settori di utilizzo finale che si concentrano nei 5 grandi paesi produttori (Cina, Usa, India, Russia, Giappone).
La ricerca è stata effettuata nell'ambito dell'#energyefficiencymovement, lanciato nel 2021 su impulso decisivo di ABB, leader globale nell'elettrificazione e nell'automazione grazie a soluzioni che combinano know-how ingegneristico e software per ottimizzare le modalità con cui i beni vengono prodotti, movimentati, alimentati e utilizzati. Una storia iniziata 130 anni fa e un presente in oltre 100 Paesi con 105.000 dipendenti.
La strategia di sostenibilità di ABB si basa su trasparenza e integrità per ridurre le emissioni di CO2, preservare le risorse, promuovere il progresso sociale. Da qui il coinvolgimento nell'Energy Efficiency Movement di una pluralità di stakeholder: 360, per ora, tra imprese, clienti, fornitori, istituzioni e università che condividono idee e soluzioni, nella direzione della neutralità climatica indicata dagli Accordi di Parigi, in documenti preziosi come il “Manuale per l'efficienza energetica nell'industria” redatto da Reuters (che indica tecnologie mature, sicure e disponibili per interventi sufficientemente concreti da avere un impatto) o in eventi come l'Energy Efficiency Simposio, in programma l'8 e 9 maggio prossimi: un momento di confronto sulle opportunità e il valore dell'efficienza energetica oggi.
In Italia a oggi sono 14 i partner attivi nell'Energy Efficiency Movement, dai costruttori di componenti agli integratori, dai produttori di impianti industriali agli sviluppatori di software fino a SDA Bocconi. Tutti soggetti che hanno scelto di intraprendere percorsi virtuosi di transizione per un mondo più efficiente dal punto di vista energetico, rigenerativo e adattativo. Come la cuneese Boat Lift che ha sviluppato una soluzione full electric per il sollevamento di imbarcazioni e natanti. Grazie alle tecnologie efficienti di ABB, il dispositivo taglia del 40% i costi, copre un giorno di lavoro con una sola carica della batteria e offre un comfort acustico ottimale. Un'altra storia di successo: recuperando parte dell'energia cinetica generata attraverso un drive rigenerativo di ABB, anche l'azienda Farina Presse riduce del 40% il consumo dell'energia delle proprie macchine grazie a un approccio che sposa la filosofia dell'Energy Efficiency Movement.
Con la sua offerta d'avanguardia di azionamenti, motori, generatori, convertitori di trazione e trasmissione meccanica di potenza, ABB Motion, grazie alla sua presenza globale, fa girare il mondo facendo risparmiare energia ogni giorno.
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