Abfv, in Toscana il vino come esperienza vale 21 milioni di euro
di Maria Teresa Manuelli
3' di lettura
Prosegue l'espansione italiana del gruppo Abfv-Alejandro Bulgheroni Family Vineyards con l'inaugurazione, il 15 febbraio, della tenuta Poggio Landi a Montalcino. L'ultima nata domina la Val d'Orcia, con una vista a 360° sul paesaggio circostante ed è dedicata alla produzione di Rosso e Brunello di Montalcino.
La tenuta, acquistata in due tempi (una parte nel 2012 e una nel 2015), ha infatti portato a compimento i lavori di risanamento e restyling della cantina. Vanta circa 74 ettari vitati, di cui 33 a Brunello Docg, distribuiti su tre macro zone: la collina di Montosoli, San Polo-La Crociona e Torrenieri. Diversi terreni ed esposizioni con altitudini che variano dai 175 ai 500 metri sul livello del mare, assicurano la diversità di espressione dei terroir di Montalcino. Sono tre attualmente i vini in portafoglio: Brunello di Montalcino Docg 2013, Brunello di Montalcino Docg Riserva 2012 e Rosso di Montalcino Doc 2016.
L’investimento e il team
“A oggi come gruppo abbiamo stanziato circa 120 milioni di euro – dichiara Stefano Capurso, direttore generale di Abfv Italia – fra acquisizioni, ristrutturazioni e reimpianti. Il progetto prevede almeno altri 20 milioni di investimento nei prossimi anni, di cui una consistente parte sarà destinata alla nuova cantina di Bolgheri, ricavata in una vecchia cava di marmo dismessa e che sarà l'ultimo grande progetto”.
I lavori di ristrutturazione di Poggio Landi, invece, hanno visto il risanamento completo delle cantine di vinificazione e di invecchiamento insieme alla ristrutturazione dell'area destinata all'ospitalità e all'accoglienza. Il team è giovane (circa 40 anni l'età media) e si avvale delle competenze dell'agronomo Lorenzo Bernini e degli enologi Alberto Antonini e Giovanni Alberio.
La storia aziendale
Alejandro Bulgheroni è un imprenditore argentino di origini italiane che opera nel settore dell'energia. Nel 1999 è entrato nel comparto agricolo occupandosi di frutta fresca e latte. Il vino fa ingresso nei suoi interessi nel 2006 e lo ha visto diventare in poco più di 10 anni uno dei protagonisti della viticoltura internazionale con 13 cantine in ogni parte più vocata del pianeta: dall'Argentina all'Uruguay, agli Stati Uniti, all'Australia, alla Francia e poi l'Italia.
Il suo progetto è incentrato sulla valorizzazione delle proprietà acquisite, alti standard qualitativi, produzioni in grado di affrontare i mercati internazionali, attenzione all'impatto ambientale, rispetto della tradizione e valorizzazione del tessuto sociale ed economico delle zone interessate. In tutte la produzione è biologica e la vinificazione avviene senza barrique per realizzare in ciascun territorio un vino il più “classico” possibile orientato verso la massima espressione delle sue peculiarità.
Per quanto riguarda l'Italia, tutto è iniziato con l'olio per poi innamorarsi del Chianti Classico con l'acquisto della storica cantina di Dievole nel novembre 2012, e proseguire a Montalcino nel dicembre 2012 con Poggio Landi e con Podere Brizio l'anno successivo, successivamente Bolgheri nel 2015, con Tenuta Le Colonne e Tenuta Meraviglia; infine Tenuta Vitanza a Montalcino nel 2016.
Al momento in Italia il gruppo può contare, nel complesso, su 330 ettari vitati che garantiscono una produzione che sfiora le 800mila bottiglie l'anno, tra Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Bolgheri e un'accurata selezione di Bianchi e Rossi Igt. L'obiettivo è di raggiungere i 2 milioni di bottiglie tra circa sei anni.
Il vino come esperienza
Il giro d'affari del gruppo nel nostro Paese è di circa 9 milioni di euro, suddiviso tra vino (5 milioni, con l'obiettivo di arrivare a 8 a fine anno e a 15 milioni tra sei anni), olio di altissima qualità (1 milione di euro) e ospitalità (circa 3 milioni). “Il nostro obiettivo è di far vivere il vino come esperienza completa. Per questo alle cantine leghiamo anche l'importante attività di accoglienza, wine club e acquisto diretto. L'obiettivo è di raggiungere almeno 21 milioni di euro di fatturato in sei anni”, conclude Capurso.
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